venerdì 30 Maggio 2025

Arriva il Passaporto dello specialty coffee italiano: l’idea sia cartacea che sul web

Il Passaporto dello specialty italiano si è formato tramite il contatto diretto con alcune caffetterie, ovviamente dopo una selezione di chi condividesse tutti i requisiti di qualità e tracciabilità necessari ad essere considerati specialty

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TORINO – Due ragazzi che sono stati fulminati sulla via dello specialty: sono Mattia Borda Bossana e Valentina Gallo, lui odontoiatra che si è appassionato a questa bevanda durante la sua permanenza a Madrid, dal 2011 al 2018 a Madrid, lei ingegnere che lo supporta in questa nuova avventura. Mattia Borda Bossana ha dato via ad un nuovo progetto tutto italiano: il Passaporto dello Specialty coffee.

Qualcosa di simile si era già visto con l’italianspecialtycoffeeguide di Leonardo Santetti che però, come spiega Borda Bossana, non è esattamente la stessa cosa del Passaporto specialty coffee italiano:

“La nostra idea non era di fare solo una lista e una mappa, ma di fornire uno strumento di condivisione, di scoperta che potrebbe avvenire durante una vacanza. Il Passaporto dello specialty coffee italiano sarà un punto di riferimento innanzitutto materiale, fisico, che dà la possibilità di accedere anche a qualche sconto o offerta, da parte delle stesse torrefazioni e caffetterie che parteciperanno al progetto.”

E a proposito di questo, ecco com’è strutturato il sito:

Una parte dedicata ai video di varie proposte e differenti estrazioni per i neofiti e una invece che darà spazio alle collaborazioni con i locali che sviluppano ciascuna la propria ricetta.

Altra sezione è quella legata agli eventi, una cassa di risonanza per queste iniziative. Partiranno in seguito diversi workshop con la collaborazione di un formatore SCA di Torino Giuseppe Musiu della Scuola Barista Formato, che esploreranno i vari metodi di estrazione, dal brewing all’analisi sensoriale insieme ad una parte semplificata che porrà il focus sull’aspetto salutistico dello specialty sull’organismo.

Il Passaporto dello specialty italiano si è formato tramite il contatto diretto con alcune caffetterie, ovviamente dopo una selezione di chi condividesse tutti i requisiti di qualità e tracciabilità necessari ad essere considerati specialty.

Borda Bossana racconta: “Siamo arrivati a coinvolgere intorno ad una trentina da Nord a Sud dello Stivale.”

Il Passaporto dello specialty coffee italiano è stato ispirato da un sistema simile, sperimentato da entrambi durante un loro viaggio in Costa Rica.

Ed ecco le regole del gioco: innanzitutto, massima autonomia lasciata alle caffetterie e roastery che aderiscono: ogni visita all’interno dei locali mappati sblocca un timbrino e dopo un tot (da 0 a 10 timbri) il cliente riceve uno sconto, una promozione, un espresso in omaggio a discrezione delle realtà che sono parte del progetto. Ogni caffetteria iscritta avrà una pagina dedicata nel passaporto, con logo, QR code e spazio per i timbri.

Quando una persona completa una pagina sino a riempire il passaporto, può caricare il materiale sul sito e ottenere così qualche tipo di promozione.

I passaporti cartacei saranno in vendita direttamente sul sito e nelle attività aderenti che vorranno averli in stock (attualmente è ancora aperta la pre adesione sino al 15 di giugno per le attività interessate e da quel momento in poi partirà la prima tiratura di stampa. Nella seconda metà di luglio saranno disponibili all’acquisto).

Alla domanda sulla sostenibilità economica del progetto, Mattia parla chiaro” Questa è un’iniziativa nata per passione, non a scopo di lucro. Al massimo per conferire il giusto valore al progetto, chiediamo un contributo simbolico di 50 euro l’anno ai gestori, necessari per coprire le spese vive e dare un senso alla nostra attività”.

Dulcis in fundo, Borda Bossana:”Un grazie particolare va a tre realtà torinesi: Artifact, Dapper Coffee e Santa Romero, che ci hanno supportato nello sviluppo del Passaporto”.

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