giovedì 04 Dicembre 2025

Paolo Griffa spiega la tazzina di Panama Geisha a 50 euro: “Il nostro prezzo politico, a Dubai è andato sold out al prezzo di 900€”

Griffa: "Abbiamo allora fatto una scelta, cioè quella di mettere in comunicazione questi produttori eccezionali che coltivano specialty coffee unici con i consumatori. Attraverso un’operazione di marketing pura, abbiamo proposto in degustazione un chilo di caffè numero 8. Per chi si è stupito del costo, bisogna pensare che il numero 7 è stato acquistato negli Emirati Arabi e poi venduto a 900 euro alla tazzina a Dubai. Da 22 chili sono usciti 400 caffè andati subito sold out."

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AOSTA – Il Caffè Nazionale ripreso in mano da Paolo Griffa ha già lasciato il segno più volte in questi anni dalla sua rinascita, grazie principalmente alla visione dello chef, che ha portato in alto la bandiera del caffè di qualità, specialty, all’interno di questo spazio.

Restando coerente con questa filosofia strettamente fondata sulla qualità da ritrovare anche nella tazzina, l’iniziativa organizzata nel locale lo scorso 29 novembre, che ha fatto molto scalpore sui titoli di tanti giornali: 50 euro per un caffè, nell’evento guidato dal campione italiano barista Daniele Ricci.

Tutti i dettagli di quello che veniva offerto si trovano già in questo articolo, ma forse si avverte il bisogno di ascoltare Paolo Griffa rispetto ad una scelta che ha fatto e fa ancora molto discutere tra i consumatori finali.

Griffa, dietro la scelta di proporre un caffè così pregiato, a quel prezzo, coinvolgendo anche un campione, cosa c’è stato?

Panama Geisha (foto concessa)

“Quest’anno, durante la Panama Competition è accaduto un evento fuori dal comune: il lotto di caffè presentato da La Finca Esmeralda, è stato valutato dai giudici con un punteggio di 98.1, battendo il proprio record di 96.5, rendendolo un caffè ancora più leggendario (il primo è stato venduto a 15mila euro al chilo e il secondo a 30mila).

Ogni loro produzione, così come avviene con il vino, corrisponde a dei nano lotti per raccontare meglio l’espressione del territorio, parcellizzandolo. Uno di questi è il lotto Nido che ha vinto il campionato, il raccolto numero 7, a mano e tenuto separato dagli altri.

Collaborando noi da tempo con Difference Coffee (realtà londinese fondata dall’imprenditore Amir Gehl che seleziona, acquista e tosta piccoli lotti di caffè provenienti dalle più prestigiose farm, n.d.r.), abbiamo avuto la possibilità di avere a disposizione il numero 8, ovvero quello gemello del numero 7.

Abbiamo allora fatto una scelta, cioè quella di mettere in comunicazione questi produttori eccezionali che coltivano specialty coffee unici con i consumatori. Attraverso un’operazione di marketing pura, abbiamo proposto in degustazione un chilo di caffè numero 8.
Per chi si è stupito del costo, bisogna pensare che il numero 7 è stato acquistato negli Emirati Arabi e poi venduto a 900 euro alla tazzina a Dubai. Da 22 chili sono usciti 400 caffè andati subito sold out.

A differenza di ciò che è accaduto in quelle zone, noi abbiamo fissato un costo politico di 50 euro per recuperare le spese. E qui abbiamo confermato ciò che già sapevamo in parte: l’Italia non è ancora pronta, abbiamo scoperto. Per altri prodotti si comprende la differenza di qualità, ma la stessa consapevolezza non esiste ancora sul caffè, la sua lavorazione, selezione.”

“Abbiamo voluto aprire un dibattito attorno a tazzine a cui non siamo abituati.”

“Hanno partecipato persone arrivate da tutta Italia, da Roma, Venezia, Milano. Un successo dovuto anche al fatto che questa è stata la sola quantità di questo caffè 8 giunto in Italia, pagato da Difference Coffee 6/7000 al chilo circa.

Si sono iscritti circa 30 appassionati e professionisti. Tra questi, ci sono stati anche clienti locali che si sono voluti concedere questa esperienza e il riscontro è stato proprio un effetto wow, evidenziato ulteriormente dal confronto con il nostro Brasile specialty.

Abbiamo voluto per questa occasione coinvolgere Daniele Ricci proprio con l’obiettivo di mantenere invariata l’altissima qualità: il caffè all’origine eccellente è stato rispettato dal lavoro di Difference Coffee che ce lo ha consegnato intatto. Non potevamo che affidare il passaggio finale dell’estrazione all’esperienza di un campione. Abbiamo così rispettato la filiera dalla A alla Z.”

Avete ricevuto più critiche o supporto?

Tazzina & Caffe Panama Geisha (foto concessa)

“I colleghi ci hanno tutti sostenuti, tanti ne hanno parlato in maniera aperta e curiosa. Poi le critiche certo sono arrivate, ma sono banali: ci sono caffè per tutte le fasce di prezzo e basta scegliere con discernimento.

Il caffè è ancora visto come prodotto commerciale e popolare, ma ha un’evoluzione come tanti altri prodotti di qualità. Abbiamo scelto di offrire gli specialty a chi lo può comprendere, a partire dalla nostra soluzione base che è alla portata di tutti, a due euro, sino a quelli più costosi. Siamo democratici in questa nostra verticale.

Attualmente ancora sono rimasti dei grani del lotto 8 che decideremo come utilizzare.”
Griffa, al netto di tutto, ripeterà l’esperimento?

“Possibile. Magari con altri caffè selezionati, riproveremo in futuro. Per il momento speriamo di aver messo in luce alcune informazioni davvero importanti sul mondo caffè: tutti noi abbiamo ancora moltissimo da imparare, più facciamo divulgazione meglio è!”

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