domenica 23 Novembre 2025
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De’ Longhi: nel 1° semestre 2024 ricavi a 1.423,7 mln +10,3%, utile netto 106,2 mln, La Marzocco porta ad una crescita oltre il 10%

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TREVISO – Approvati dal consiglio di amministrazione di De’ Longhi SpA i risultati consolidati del primo semestre del 2024. Nel semestre: ricavi a € 1.423,7 milioni, in rialzo del 10,3% (+3,5% a perimetro omogeneo e +4,2% a perimetro omogeneo e cambi costanti); Ebitda adjusted a € 204,7 milioni, pari al 14,4% dei ricavi (rispetto al 12,4% del primo semestre del 2023); utile netto di competenza del Gruppo a € 106,2 milioni, in rialzo del 28,4%; free cash flow prima dei dividendi ed operazioni straordinarie positivo per € 74,3 milioni.

Nel secondo trimestre:

  • ricavi a €764,9 milioni, in rialzo dell’11% (+1,5% a perimetro omogeneo, con il segmento household in crescita del 6,9% al netto del comfort);
  • Ebitda adjusted a € 110,9 milioni, pari al 14,5% dei ricavi (in marcato miglioramento dal 12,5% del 2023);

La posizione finanziaria netta al 30 giugno 2024 è risultata positiva per € 305,3 milioni, dopo €326,8 milioni di assorbimento netto in relazione al closing della business combination tra La Marzocco ed Eversys.

Il Consiglio di Amministrazione ha altresì approvato il Report di Sostenibilità del Gruppo relativo all’esercizio 2023.

Nelle parole dell’Amministratore Delegato Fabio de’ Longhi:

“Anche in questo secondo trimestre il Gruppo ha conseguito un’espansione del fatturato superiore al 10%, beneficiando sia del consolidamento dell’area del caffè professionale che della continuità di sviluppo sulle categorie core, nonostante la marcata debolezza del segmento comfort, al netto del quale la crescita dell’household nel trimestre è risultata pari al 6,9%.

Nel comparto delle macchine da caffè ad uso domestico siamo stati in grado di incrementare ulteriormente la nostra quota di mercato, beneficiando di un settore di riferimento in strutturale espansione. Inoltre, l’area nutrition e preparazione dei cibi ha consolidato il trend positivo visto negli ultimi trimestri grazie anche ai recenti lanci di nuovi prodotti, sempre più focalizzati su un approccio dei consumatori ad un’alimentazione più salutare.

L’evoluzione del fatturato, un miglioramento del mix di prodotto ed un’attenta gestione dei costi ci hanno consentito di migliorare sensibilmente il profilo di marginalità a perimetro costante, incrementando ulteriormente la profittabilità di Gruppo con il consolidamento de La Marzocco.

L’attuale contesto di evoluzione del business ci consente di riaffermare la guidance per l’anno, seppur consapevoli della variabilità dell’attuale scenario macroeconomico e geopolitico. Confermiamo perciò una crescita dei ricavi nell’intervallo 9%-11%, comprensiva dell’allargamento del perimetro.

A livello di marginalità, i risultati del trimestre rafforzano l’aspettativa di raggiungere la parte alta della guidance che prevede un adjusted Ebitda compreso tra € 500-530 milioni per il nuovo perimetro.”

Il primo semestre del 2024 ha evidenziato una significativa progressione sia in termini di fatturato che di profittabilità rispetto all’anno precedente. Nello specifico, il consolidamento per quattro mesi de La Marzocco assieme ad una crescita a perimetro omogeneo e cambi costanti ad un tasso mid single digit, hanno permesso al Gruppo di realizzare un’espansione dei ricavi superiore al 10%.

Le categorie di prodotto core hanno mostrato un trend di crescita in continuità con i recenti trimestri, con il caffè che mantiene un andamento sostenuto e l’area della nutrition e preparazione dei cibi in territorio positivo.

Nel secondo trimestre la crescita organica è stata condizionata dal marcato rallentamento dei prodotti del comparto comfort, a causa di una stagione climatica non favorevole e dalla coda della discontinuità del condizionamento mobile in America (realizzata nel primo semestre del 2023).

Al netto di tale effetto, il fatturato del segmento household avrebbe realizzato una crescita del 6,9%, rafforzando i trend evidenziati negli ultimi dodici mesi.

Nella prima parte dell’anno il Gruppo ha conseguito un significativo miglioramento della profittabilità rispetto allo stesso periodo del 2023, grazie al consolidamento de La Marzocco, ad un effetto mix positivo ed alla stabilizzazione di alcuni costi di produzione rispetto agli anni precedenti.

Queste favorevoli dinamiche hanno consentito al Gruppo di rientrare rapidamente nell’intervallo di profittabilità storica, riaffermando una guidance di marginalità per l’anno in significativo miglioramento.

Il quadro complessivo continua a essere caratterizzato da dinamiche di crescita, nonostante la variabilità dell’attuale scenario macroeconomico e geopolitico a livello internazionale.

Si segnala che i ricavi beneficiano del consolidamento de La Marzocco per circa € 86,8 milioni nel semestre (dal 1 Marzo 2024) e € 65,7 milioni nel secondo trimestre.

Nel primo semestre i ricavi del Gruppo si sono attestati a €1.423,7 milioni, in crescita del 10,3% rispetto all’anno precedente, grazie ad una crescita a parità di perimetro del 3,5% che risulta 4,2% a cambi costanti.

La componente valutaria, che ha avuto un effetto neutrale nel secondo trimestre, ha detratto ca.0,6 punti percentuali di crescita organica nel semestre, a causa degli impatti derivanti dalla svalutazione delle principali valute.

Tutte le aree geografiche hanno conseguito una crescita nel secondo trimestre, con l’area europea che ha evidenziato una progressione a perimetro costante ad un tasso mid single digit.

Il secondo trimestre nel dettaglio:

• l’Europa sud-occidentale ha realizzato un’espansione del 6,5%, con un tasso di crescita a perimetro omogeneo low single digit, parzialmente deteriorata dal rallentamento del condizionamento mobile, nel trimestre stagionalmente più significativo per la categoria. Si evidenzia in particolare la crescita organica di Svizzera, Austria e Penisola Iberica, in continuità con il significativo trend di sviluppo degli ultimi dodici mesi;

• l’Europa nord-orientale cresce nel trimestre ad un tasso low-teens, beneficiando di una progressione a perimetro omogeneo e cambi costanti del 10% ca. L’area ha realizzato una significativa espansione del fatturato per il quinto trimestre consecutivo, sostenuta in particolare dallo sviluppo del caffè e del comparto dello stiro;

• l’area MEIA ha visto un recupero dei trend di fatturato in termini organici, ritornando in territorio positivo dopo un primo trimestre in calo e fortemente condizionato da un complesso contesto macroeconomico e geopolitico. La crescita del secondo trimestre è stata trainata soprattutto dall’incremento dell’area caffè e da alcuni segmenti della nutrition e preparazione dei cibi;

• l’area America ha beneficiato del consolidamento del business professionale, registrando un incremento del fatturato del 10,6%. I ricavi a perimetro omogeneo hanno subito un rallentamento nel trimestre, dovuto ad una coda della discontinuità del condizionamento mobile in America (realizzata nel primo semestre del 2023). Per quanto riguarda le categorie core, l’area ha visto un’espansione delle macchine per il caffè automatiche e dei sistemi a capsula a marchio Nespresso, oltre ad una crescita del comparto nutrition e preparazione dei cibi guidata dai prodotti Nutribullet;

• completa il quadro, la regione Asia Pacific, con un’espansione del fatturato ad un tasso mid teens, grazie principalmente al consolidamento de La Marzocco che ha compensato un lieve calo a livello organico a cambi costanti.

Per quanto riguarda l’evoluzione dei segmenti di prodotto, si evidenzia nel trimestre un andamento positivo di tutte le macro categorie, fatta eccezione per il comfort (condizionamento e il riscaldamento mobile), che ha consentito al Gruppo di confermare il trend positivo registrato negli ultimi dodici mesi.

Il comparto home coffee ha confermato in questo periodo la favorevole tendenza del primo trimestre, trainata dal solido sviluppo delle macchine automatiche e dei sistemi a capsula che, assieme al contributo del consolidamento de La Marzocco, hanno consentito all’area caffè (area che include sia i prodotti per uso domestico che professionale) di conseguire un significativo incremento del fatturato, arrivando a rappresentare oltre il 60% dei ricavi del Gruppo.

In continuità con il primo trimestre, il trend positivo registratosi nell’area della nutrition e preparazione dei cibi è stato sostenuto dal continuo sviluppo della categoria dei blenders (personal blenders, hand blenders e blenders).

Da segnalare inoltre la significativa espansione del segmento home care, grazie ai prodotti dello stiro a marchio Braun, che hanno realizzato crescite a doppia cifra in molti paesi dell’area europea, come già evidenziato negli ultimi dodici mesi.

Infine, per quanto riguarda il comparto comfort, l’impatto derivante dalla stagione climatica non favorevole e dalla coda della discontinuità del condizionamento mobile in America (realizzata nel primo semestre del 2023), hanno determinato una marcata contrazione del business. Data la stagionalità dei prodotti, con un maggior peso nel secondo trimestre dell’anno, la riduzione del fatturato ha temporaneamente impattato la crescita organica del Gruppo.

Nel corso del primo semestre dell’anno il Gruppo è stato in grado di incrementare in modo significativo il livello di marginalità, beneficiando dell’ampliamento del perimetro e della leva operativa derivante dalla crescita dei volumi e dal parziale miglioramento dei costi industriali.

Nel secondo trimestre:

• il margine industriale netto si è attestato a € 391,5 milioni, pari al 51,2% dei ricavi, rispetto al 48,8% del 2023, beneficiando di un effetto positivo del mix e di un allentamento delle pressioni inflazionistiche sui costi di prodotto;

• l’Ebitda adjusted è stato pari a € 110,9 milioni, ovvero il 14,5% dei ricavi rispetto al 12,5% dell’anno precedente. L’espansione dei volumi, un ulteriore parziale allentamento delle pressioni inflattive su alcuni costi industriali ed il miglioramento del mix di prodotto, hanno sostenuto un incremento della marginalità, pur in un contesto di aumento del costo del lavoro e di alcune spese di logistica;

• l’Ebitda è stato pari a € 108,5 milioni, ovvero il 14,2% dei ricavi, dopo € 2,4 milioni di oneri non ricorrenti ed inerenti al piano di stock option;

• il risultato operativo (Ebit) si è attestato a € 79,0 milioni, pari al 10,3% dei ricavi, pari ad un miglioramento di ca.190bps;

• infine, l’utile netto di competenza del Gruppo è stato pari a € 54,8 milioni, pari al 7,2% dei ricavi (6,4% nel secondo trimestre del 2023). I proventi finanziari si sono attestati a € 0,3 milioni, rispetto ad oneri finanziari per € 1,5 milioni del 2023, grazie ad un’attenta politica di investimento della liquidità.

Il Gruppo ha chiuso il semestre con una Posizione Finanziaria Netta attiva per € 305,3 milioni, dopo €326,8 milioni di assorbimento netto in relazione al closing della business combination tra La Marzocco ed Eversys.
Similmente, anche la Posizione Netta nei confronti di banche ed altri finanziatori ha evidenziato una significativa variazione rispetto a quella registrata al 31 dicembre 2023, attestandosi a € 408,7 milioni.

Il flusso di cassa, prima dei dividendi e delle acquisizioni (“Free Cash Flow before dividends and acquisitions”) è stato pari a € 425,2 milioni nei dodici mesi, grazie ad un significativo contributo della gestione corrente.
Nel semestre, il Free Cash Flow before dividends and acquisitions è stato positivo per € 74,3 milioni, in linea al precedente anno (€ 85 milioni) nonostante il parziale deterioramento del capitale circolante netto.

Il capitale circolante operativo (pari al 4,3% dei ricavi) risulta in parziale aumento rispetto alla posizione di fine anno per l’effetto del consolidamento de La Marzocco e per la stagionalità relativa al magazzino, mentre registra un deciso miglioramento rispetto al 30 giugno 2023 (pari al 6,9% dei ricavi).

La spesa per investimenti (comprensiva del segmento professionale) ha assorbito € 60 milioni nel semestre, in linea con i € 58 milioni dello scorso anno.

Il bilancio nel dettaglio

(dati concessi)
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Caffè Borbone: ricavi nel 1° semestre pari a 166,7 mln, +8%, l’ad Schiavon: “Per fine anno puntiamo a superare i 300 milioni”

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Marco Schiavon AD CAffè Borbone
Marco Schiavon amministratore delegato di Caffè Borbone

NAPOLI – Caffè Borbone ha chiuso il primo semestre del 2024 con ricavi a 166,7 milioni di euro, in aumento dell’8% rispetto allo stesso periodo del 2023. Marco Schiavon, amministratore delegato di Caffè Borbone afferma: “Il percorso di crescita e sviluppo di questa prima parte dell’anno è il risultato di una strategia di business pianificata per affrontare l’attuale contesto economico e fronteggiare l’aumento dei costi della materia prima, in particolare della qualità di caffè Robusta, che ha raggiunto picchi record”.

Schiavon aggiunge: “Una strategia che ha messo al primo posto i consumatori, limitando il più possibile i rincari sui prezzi al pubblico, e che si è dimostrata efficace, permettendoci di continuare la nostra traiettoria di sviluppo. I risultati del primo semestre ci permettono di guardare con ottimismo al futuro e ci proiettano verso un traguardo di fine anno superiore ai 300 mln con cui abbiamo concluso l’esercizio precedente”.

Il bilancio di Caffè Borbone

Dall’analisi dei risultati emerge l’ottimo andamento del mercato estero, che cresce del 50% rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente. In particolare, prosegue lo sviluppo del mercato americano che, sotto la guida della neocostituita filiale Caffè Borbone America Corp, raddoppia il risultato 2023.

A livello di canali distributivi si segnala l’ottima performance della GDO, canale strategico per coprire ancora più capillarmente il mercato e migliorare ulteriormente la penetrazione del brand su tutto il territorio nazionale.

Il primo semestre ha segnato importanti traguardi anche sul fronte dell’impegno in ambito sostenibilità.

L’azienda ha aderito alla Science Based Targets initiative (SBTi) e ha definito i suoi obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 a breve e lungo termine in linea con lo scenario net-zero e si appresta a sottoporli alla validazione del team di esperti di SBTi.

Sempre nell’ottica di ridurre l’impronta ambientale, sono stati completati i lavori per la realizzazione di un nuovo polo logistico, con la costruzione di un nuovo magazzino da 10.000 mq nelle immediate vicinanze dello stabilimento di Caivano. Il nuovo fabbricato, che entrerà in funzione nella seconda parte del 2024, non solo permetterà un efficientamento in termini di gestione magazzino, ma contribuirà all’autonomia energetica dello stabilimento grazie all’impianto fotovoltaico da 500 kW posizionato sul tetto.

“La sostenibilità continua a guidare le scelte dell’azienda. Dalla certificazione delle materie prime, all’attenzione per i lavoratori nei Paesi d’origine, fino alla produzione di caffè con packaging sempre più sostenibile e all’inaugurazione di un magazzino ad altissima efficienza energetica. L’obiettivo è quello di rendere il nostro caffè ancora più buono, anche per il pianeta e la comunità locale.” –  conclude Marco Schiavon.

Grazie a un lavoro costante in ottica di sviluppo economico, sociale e ambientale, nel mese di giugno Caffè Borbone ha ottenuto la Golden Medal nel Sustainability Rating di EcoVadis, una delle più importanti piattaforme internazionali di rating di sostenibilità, collocandosi nel 2% delle migliori società tra tutte quelle valutate da EcoVadis negli ultimi 12 mesi.

La scheda sintetica di Caffè Borbone

Nata a Napoli nel 1999 come piccola torrefazione legata alla tradizione del caffè napoletano, Caffè Borbone è diventata in pochi anni uno dei principali produttori di caffè monoporzionato in cialde e capsule. Rappresenta un caso di crescita esemplare, grazie anche al costante investimento in Ricerca & Sviluppo che ha portato alla realizzazione di prodotti innovativi e di qualità che, gradualmente, hanno conquistato i consumatori sempre più attenti all’ambiente.

È stata, infatti, la prima azienda in Italia a proporre la cialda compostabile che, smaltita nell’umido, può essere utilizzata per la produzione di compost, con involucro riciclabile nella raccolta della carta.

Successivamente, ha lanciato la capsula compostabile in biopolimero con il top in carta filtro. Nel 2018, Caffè Borbone entra nel capitale sociale Italmobiliare, una delle principali investment holding italiane, con il 60% delle quote mentre il 40% rimane al fondatore Massimo Renda.

Per maggiori informazioni basta cliccare qui.

Vola il titolo di Starbucks nonostante la trimestrale deludente, Jde Peets batte le previsioni degli analisti con le vendite del 1H a 4,21 mrd

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Il logo di Starbucks

MILANO – La borsa premia Starbucks nonostante una trimestrale inferiore alle attese. La più grande catena di caffetterie del mondo ha pubblicato martedì 30 luglio, alla chiusura dei mercati, i risultati relativi al terzo trimestre dell’esercizio 2024. Bilancio? Non proprio esaltante. Per il secondo trimestre consecutivo, il gigante di Seattle ha subito un calo delle vendite risentendo della persistente debolezza della spesa dei consumatori nei due suoi mercati principali, Stati Uniti e Cina, dove si concentra il 61% dei locali della catena, con rispettivamente 16.730 e 7.306 caffetterie.

Le vendite globali a parità di perimetro sono scese del 3%, per effetto di un calo del 5% delle transazioni compensato soltanto parzialmente da un +2% nello scontrino medio.

La media degli analisti, secondo i dati LSEG, era del -2,35%. In Usa, il calo è stato del 2%, con un calo del 6% nelle transazioni controbilanciato solo in parte dagli aumenti dello scontrino.

Le vendite internazionali hanno registrato un -7%, a fronte delle aspettative di un calo del 4,3%. In Cina si è registrato addirittura un -14%. Il margine operativo è sceso di 70 punti base su base rettificata , a causa dell’aumento delle promozioni e dei salari più alti. Era sceso di 150 punti base nel trimestre precedente.

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SCA Italy, i campionati caffetteria già sold out per iscrizioni, roasting e cup tasters da record, Polojac: “Stiamo allargando gli orizzonti dello specialty”

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Le selezioni dei campionati SCA Italy sono partite col botto (foto dalla pagina Facebook SCA Italy)
Le selezioni dei campionati SCA Italy sono partite col botto (foto dalla pagina Facebook SCA Italy)

MILANO – I campionati italiani di SCA Italy ricominciano con l’apertura delle iscrizioni per essere selezionati e così gareggiare al Sigep di gennaio 2025: venerdì 26 luglio è iniziato il processo con la categoria cup tasters e roasting (anche se è già tutto sold out), mentre mercoledì 31 luglio è diventato possibile proporsi per le 4 discipline barista, latte art, brewers cup e coffee in good spirits.

Requisito “sine qua non” anche quest’anno: per confermare l’iscrizione, è necessario adottare un albero di caffè nelle Foresta SCA Italy su Treedom.

A tal proposito SCA Italy rassicura chi ha riscontrato qualche malfunzionamento o ha avuto problemi nella pratica di adozione: prossimamente verranno tutti ricontattati dall’Associazione per capire come risolvere e procedere correttamente.

Anche se ormai le iscrizioni sono state ormai prese d’assalto, fino al 31 agosto sarà possibile candidarsi per le selezioni. Sono già previste date e luoghi per le tappe.

Si parte con la Tappa Nord si terrà presso la sede di Fiorenzato M.C. Srl in Via Rivale, 18 Santa Maria di Sala (VE), l’8 ottobre con barista (qui per l’iscrizione), si procede il 9 ottobre con la brewers cup (al link), il 10 ottobre invece dedicato alla latte art (cliccare qui per candidarsi) e in chiusura l’11 ottobre con coffee in good spiris (andando qui).

Di seguito invece gli appuntamenti della Tappa Sud, ospitata da AgroGePaCiok in Piazza Palio a Lecce:

Il 9 novembre barista (link per iscriversi), il 10 novembre brewers cup (cliccare qui), l’11 novembre latte art (al link) e infine il 12 novembre, coffee in good spirits (per partecipare)
Sponsor dell’evento, Fiorenzato Srl e Alpro.

Per quanto riguarda il calendario di roasting, sono disponibili tre date

Il 10-12 settembre 2024 da Naked Coffee Roaster Specialty Coffee, Sorbolo (RE) (qui il link) e poi il 15-17 ottobre 2024 presso Le Piantagioni del Caffè, Livorno (qui il link per l’iscrizione).

Infine, dal 26-28 novembre 2024 la Nuova Torrefazione Autonoma a Pescara sarà lo spazio in cui giocarsi la selezione (https://www.eventbrite.it/…/biglietti-terza-tappa…)
Sponsor partner delle tappe di selezione DM ITALIA.

E infine il dettaglio di cup tasters che inizia con la Tappa Sud il 13 novembre dentro la cornice di Agro.Ge.Pa.Ciok a Lecce (qui il link per iscriversi) e la Tappa Nord il 20 novembre da Autogrill S.p.A. a Rozzano (MI) (qui il link). Sponsor dell’evento, Fiorenzato Srl e Alpro.

Alberto Polojac, da poco in carica come coordinatore nazionale SCA Italy: come sono andate queste selezioni? Il sold out se lo aspettava così in fretta?

Alberto Polojac
Alberto Polojac

“In effetti sia cup tasters sia le tre tappe per roasting sono andate già sold out nel tempo di cinque minuti. Anche l’anno scorso c’è stata un po’ di ressa, ma ritrovarsi persone escluse nell’arco di pochissimo tempo non era così scontato. Nessuno di noi pensava che Event Brite faticasse per gestire le richieste. Abbiamo registrato una positiva riscoperta dell’assaggio e della tostatura, che è ormai un dato di fatto in queste selezioni.

Avvicinarsi a delle categorie diverse dalle solite blasonate significa che stiamo allargando gli orizzonti dello specialty: ancora oggi per tanti chapter all’estero le tappe più battute restano quelle di barista, latte art e brewers. Vedere così gettonate cup taster e roasting, vuol dire rappresentare una fetta più ampia all’interno del settore e della stessa filiera.

Sono due punti cardine che precedono la performance del barista, che è l’ultimo che va in scena. Sono invece abilità necessarie per chi si occupa degli acquisti e del verde, spesso professionisti che non si vedono in prima linea. Stesso discorso per il roasting: con le gare si vuole invece metterle in mostra rispetto ai front man, proprio perché è utile a trasmettere un racconto più completo della supply chain dietro la tazzina.

Stiamo anche pensando già ad altri eventi spalmati nell’arco dell’anno e nel 2025 che guardano oltre le competizioni che di solito si rivolgono ad un pubblico già preparato. Vogliamo invece avvicinarci al pubblico curioso che fa parte del food&beverage ma che di caffè ancora non sa molto. In questo senso, anche ambientare le selezioni all’interno di manifestazioni come Agro.Ge.Pa.Ciok, è un segnale sempre di apertura e inclusione dentro nuovi spazi.”

Andrea Lattuada, coordinare gli eventi com’è fin qui con tutta questa mole di iscrizioni?

lattuada bazzara
Andrea Lattuada (immagine concessa)

“Le gare sono sempre più sentite, soprattutto negli ultimi due anni: nel post pandemia la gente vuole rimettersi in gioco e sperimentare soprattutto delle categorie più tecniche. Ci si vuole specializzare maggiormente nelle categorie che apparentemente sembrano più semplici, ma che invece necessitano parecchie competenze alle spalle.

Il barista resta ovviamente sempre in auge per numero di iscrizioni, mentre la latte art paradossalmente sta faticando quest’anno, ma soltanto perché ci sono dei mostri come esempi con cui confrontarsi. Il livello è talmente alto che forse ha spaventato un po’.

C’è uno stano effetto collaterale su questa disciplina che abbiamo notato. Per quanto invece il coordinare tutte le iscrizioni e creare gli eventi, devo dire che spesso sono aspetti relegati al dietro le quinte. Tuttavia gestire le comunicazioni, confrontarsi con gli organizzatori per lo svolgimento operativo, è un grande impegno: non deve mancare niente, dalla logistica alla convocazione della giuria, dalle trasferte ai pasti.

Sono contento di occuparmene e lo faccio con piacere dai primi campionati: tenere le redini di tutte le competizioni contemporaneamente inizialmente è faticoso, ma una volta partite diventa più in discesa.

Parliamo però di un vero e proprio secondo lavoro, dietro al quale ci sono dei mesi di studio. La meta finale ovviamente è il palco di Rimini, a Sigep, dove speriamo a gennaio di portare tutte le categorie on stage, incluso l’ibrik per cui non ci sono state neppure quest’anno le selezioni. È una categoria ancora difficile da riempire per numero di iscritti.

Un altro punto importante su cui stiamo insistendo è riportare gli eventi aperti al pubblico, uscendo dalle aziende di settore: l’accordo con Agro.Ge.Pa.Ciock è interessante proprio per questo aspetto. La tappa sud ambientata all’interno di una fiera differente, rispecchia il nostro obiettivo di arrivare ad una platea più ampia.

Vogliamo portare lo specialty alla massa e avere un maggiore contatto con il consumatore finale, facendo più informazione in una serie di occasioni spalmati su questi tre anni. Il concetto è questo: SCA parla di un prodotto esclusivo che però non deve escludere.”

Terra madre Americas: come è arrivata a Sacramento la Slow Food Coffee Coalition

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Terra Madre Americas porta il caffè buono e giusto a Sacramento @LisaNottingham
Terra Madre Americas porta il caffè buono e giusto a Sacramento @LisaNottingham

MILANO – Da Torino a Sacramento il viaggio non è poi così lungo: a maggio si è svolta per la prima volta Terra Madre Americas. Presente all’appello naturalmente il caffè, quello buono, pulito e giusto promosso dalla Slow Food Coffee Coalition, insieme ai produttori e torrefattori. Molte le attività che hanno animato questa prima edizione, ma quelli di cui si parlerà di seguito sono “The Participatory Guarantee System lecture” e “The Trends in Specialty coffee lecture”.

Rispetto a come si è sviluppata la manifestazione e il dettaglio di ciò che è stato trattato durante gli incontri, Silvia Rota ed Emanuele Dughera.

Terra Madre Americas a Sacramento: l’idea di iniziare a portare il concept dell’evento anche negli Stati Uniti

“Il grande evento che ogni due anni si tiene a Torino, viene proposto anche fuori dall’Italia dalla nostra rete ma questa è stata la prima volta che come Slow Food Coffee International abbiamo organizzato la manifestazione in California come frutto della collaborazione con Visit Sacramento, l’ente del turismo della città di Sacramento, capitale della California.

Già da qualche anno c’era l’intenzione di avviare la versione pilota di Terra Madre Americas, proiettandola verso le prossime edizioni.

In Fiera a Sacramento per Terra Madre Americas @LisaNottingham

Perché Sacramento? Questa è la Farm to Fork Capital, nel bacino agricolo della California che a sua volta un importante stato agricolo negli Stati Uniti. Qui il tema del cibo è particolarmente sentito. Sacramento è già partner di un evento importante come Farm to Fork e abbiamo trovato qui la volontà di sviluppare ulteriormente questi temi insieme a Slow Food per una propensione della città ad accogliere determinate tematiche.”

Diverse le aree presenti a Terra Madre Americas: non solo il caffè, ma anche dei produttori di prodotti tradizionali dell’America Latina, la Slow Food Wine Coalition e lo spazio Food & Health

“Rappresentati soprattutto i territori dell’America, anche per quanto riguarda il caffè. Lo spazio era suddiviso in una parte di somministrazione dove 5 coltivatori dal Messico, Perù, Cuba, Honduras e Colombia hanno servito il loro caffè raccontando le proprie attività come contadini membri della Slow Food Coffee Coalition e in un’altra in cui venivano organizzati workshop e lectures quotidianamente.

Terra Madre Americas da Torino in California @LisaNottingham

Nel programma dei tre giorni sono state tenute anche diverse barista class con Francesco Impallomeni di Nordic Roasting Co., che hanno riscosso molto successo e avevano il fine di illustrare come preparare l’espresso a casa più consapevolmente. L’aula è stato il luogo dove abbiamo potuto comunicare l’approccio della Slow Food Coffee Coalition a tutti i visitatori, alla rete di torrefattori locali e alle aziende che promuovono un consumo più attento di cibo.”

All’interno di questa cornice ci sono state quattro lectures di Mario Fernadez, Technical Officer della Specialty Coffee Association (SCA) e di Peter Giuliano, Executive Director della Coffee Science Foundation e Chief Research Officer della SCA.

A Terra Madre Americas hanno condiviso la loro esperienza, unendo per la prima volta i due mondi della Slow Food Coffee Coalition e della SCA. Discussi con la platea i principali cambiamenti del nuovo Coffee Value Assessment (C.V.A.), punto molto interessante per la Slow Food Coffee Coalition per la possibilità di avvicinare al tema dell’assaggio del caffè il maggior numero possibile di consumatori e consumatrici.

Un intervento che è stato fondamentale anche per parte degli ascoltatori che erano produttori di caffè, tra quali alcuni ancora non avevano sentito parlare di questo nuovo metodo di valutazione. L’interesse è stato alto e si è aperto il dibattito, destinato a crescere.

Nel definire un caffè buono, pulito e giusto, la Slow Food Coffee Coalition parte dal punto fondamentale che i caffè provengano da un sistema agricolo agroforestale cresciuto con tecniche agroecologiche che preservano la natura e la biodiversità locale.

I torrefattori naturalmente sono invitati a partecipare a queste discussioni, per raccontare il caffè puntando alla spiegazione dei modi di produzione, dando visibilità alle origini e al lavoro dei produttori.

Come Slow Food Coffee Coalition sappiamo che ancora bisogna esplorare maggiormente il mondo dei torrefattori: questo è uno dei nostri obiettivi e gli Stati Uniti saranno un paese strategico per l’espansione di questa rete. “

“The Trends in Specialty coffee lecture” e “the Participatory Guarantee System lecture”.

“Ci siamo espressi innanzitutto sui sistemi di certificazione partecipata mantenendo il focus su come vengono utilizzati all’interno della Slow Coffee Coalition.

Tutto è nato quando con i membri della Coffee Coalition ci siamo posti la domanda: come possiamo garantire la qualità, l’eticità e la sostenibilità di questi caffè al consumatore finale?

Premettiamo che Slow Food Coffee Coalition non è un ente certificatore e non vuole imporre la scelta di una certificazione rispetto ad un’altra al coltivatore. L’idea era quella di proporre un’alternativa o un metodo complementare alle certificazioni di terza parte.

Stavamo già studiando dei metodi alternativi e così abbiamo deciso di applicarli alla rete del caffè: questi sono i sistemi di garanzia partecipata, codificati per la prima volta nel 2008 da IFOAM (International Federation for Organic Agriculture Movement), per garantire la qualità di alcuni prodotti coinvolgendo un gruppo locale di produttori, consumatori ed altri stakeholders nel processo di certificazione.

Non sono quindi i produttori ad autocertificarsi, ma il compito è affidato ad un team formato da produttori, baristi, torrefattori, acquirenti, consumatori consapevoli, che si organizza per svolgere le visite in piantagione.

Queste diventano dei momenti di scambio, piuttosto che di controllo. Quella che offrono questi sistemi di garanzia è un’occasione di apprendimento, di dialogo, di incontro di scambio di conoscenze e competenze.

Ovviamente ci sono delle procedure che supportano questa metodologia in maniera simile per chiunque voglia partecipare: il gruppo del Comitato etico che gestisce il processo, il gruppo di garanzia che svolge le visite, contano su una check list che si adatta al contesto locale ma che è applicabile da tutta la rete.

Noi li accompagniamo con dei training gratuiti, anche grazie al prezioso aiuto dei nostri leader locali. Idealmente chi partecipa alle visite conta su diverse competenze: chi non le ha viene affiancato preliminarmente per svolgere la visita nel campo.

Le tempistiche possono variare: tutta la proprietà del processo è locale e noi riceviamo soltanto i risultati finali di questa procedura, fornendo le informazioni necessarie a chi vuole partecipare. L’idea è che le visite siano annuali e se si fa parte di questa rete virtuosa, la prospettiva è di continuare a farne parte salvo i casi estremi in cui le condizioni di produzione non rispecchino più i principi della Slow Food Coffee Coalition.”

“Della nostra rete attualmente fanno parte circa una quarantina di comunità, e quasi tutti hanno aderito al sistema di garanzia partecipata.”

“Ci sono tre elementi a favore di questi processi: non ha dei costi economici diretti per i produttori, anche se richiede in un investimento in termini di tempo per la sua applicazione; garantisce una totale trasparenza dell’intero processo di certificazione; e promuove gli scambi di conoscenze tra diversi attori.

Il caffè della Slow Food Coffee Coalition a Terra Madre Americas @LisaNottingham

Entrare a far parte di un network significa anche avere contatti diretti con dei torrefattori che si impegnano a supportare le comunità della Slow Food Coffee Coalition: il prezzo del caffè si definisce di comune accordo fra produttori e torrefattori. Altri benefici derivano dal non essere isolati, ma inseriti all’interno di un movimento che promuove il loro lavoro valorizzandolo.”

The Trends in Specialty coffee lecture a Terra Madre Americas

“In questo intervento Mario Fernandez, Technical Officer della Specialty Coffee Association e Peter Giuliano, Executive Director at Coffee Science Foundation e Chief Research Officer della SCA, hanno raccontato ciò che succede nel mondo dello specialty, in particolare facendo riferimento al trend degli ultimi anni che vede una ricerca costante di nuovi sapori a livello globale.

Dopo una breve introduzione su come si è sviluppato il movimento degli specialty, si sono concentrati sul filone delle infusioni di frutta nei caffè, considerando i processi di fermentazione che restituiscono un risultato finale con caratterizzazione di frutta tropicale. è una tendenza che sta segnando il mercato: da un lato per sorprendere il consumatore, dall’altro perché nei sistemi agroforestali di coltivazione di caffè, quest’ultimo viene coltivato in consociazione con piante da frutto che garantiscono naturalmente la sperimentazione da parte dei contadini di questo tipo di fermentazioni.

Altro trend comune è quello delle ricette a base di latte e a base di latti vegetali. Punto focale in questo caso sono gli sciroppi, infusi con diverse essenze, come ad esempio la lavanda, per caratterizzare il gusto della bevanda. Queste mode esistono certo già da un po’ di anni negli Stati Uniti, ma continuano a proliferare perché c’è sempre una grande domanda di queste soluzioni, anche nel mondo specialty. “

Earth Overshoot Day 2024 il 1° agosto, Slow Food Italia: “Finite le risorse naturali, prossimi cinque mesi a debito ecologico”

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Il logo Slow Food

TORINO – Giovedì 1 agosto sarà l’Earth Overshoot Day del 2024, il giorno in cui – secondo le stime del Global Footprint Network – l’umanità avrà consumato tutte le risorse naturali che gli ecosistemi del pianeta sono in grado di rigenerare nel corso dell’intero anno.

La data del primo agosto è il risultato di un’analisi che mette a confronto, da un lato, la biocapacità del pianeta (cioè la somma delle aree terrestri e marine biologicamente produttive) e, dall’altro, l’impronta ecologica dell’umanità (che viene misurata tenendo conto, tra le altre cose, della domanda di cibo, di legname, delle foreste necessarie ad assorbire l’anidride carbonica derivante dai combustibili fossili e dello spazio occupato dalle città).

Nel 1971, l’Earth Overshoot Day cadeva il giorno di Natale. In appena mezzo secolo, il giorno in cui l’umanità va a debito con il pianeta è stato anticipato di quasi centocinquanta giorni, venendo registrato ogni anno più presto.

“Anche per il 2024 siamo arrivati alla fine delle risorse disponibili per l’intero anno – commenta Serena Milano, direttrice di Slow Food Italia –. Abbiamo consumato tutto ciò che avevamo a disposizione. È il risultato, inevitabile, di modelli di vita fondati su una logica di estrazione e di accaparramento delle risorse naturali”.

Serena Milano continua: “Esaurire le risorse ecosistemiche di un determinato anno è un po’ come superare il plafond della carta di credito, ma con una differenza: non c’è un soggetto terzo, una banca, che possa impedire all’umanità di continuare a fare debiti. Spetta a noi stessi il compito di invertire la rotta, di abbandonare stili di consumo che ignorano il senso del limite e mortificano il concetto di sobrietà”.

Imboccare un’altra strada non soltanto è possibile, è anche un percorso di benessere, bellezza, gioia: la dimostrazione arriva dalla rete globale di Slow Food, che dal 26 al 30 settembre sarà Torino per Terra Madre Salone del Gusto 2024. La rete di contadine e pescatori, allevatrici e casari, ostesse e ristoratori, viticoltrici e castanicoltori che promuovono e praticano l’agroecologia, traducendo nel lavoro di ogni giorno la rivoluzione ecologica di cui tutti dobbiamo essere fautori.

A Terra Madre, in cinque giorni, avremo un piccolo assaggio di chi nel mondo tutto questo lo sta già praticando. Il programma, in continuo divenire, gli espositori già registrati fino a questo momento e le modalità di partecipazione sono disponibili qui.

Mokador ha inaugurato il nuovo impianto di tostatura 4.0 di IMF Roasters

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L'inaugurazione del nuovo impianto di tostatura (immagine concessa)

FAENZA – Mokador annuncia sul suo profilo Linkedin l’inaugurazione del nuovo impianto di tostatura IMF Roasters, un’innovazione nell’ambito dell’industria 4.0. Questo traguardo rappresenta un importante passo nel percorso di crescita dell’azienda all’insegna dell’impegno nell’eccellenza qualitativa.

Il nuovo impianto di tostatura IMF Roasters di Mokador

La scelta del produttore della nuova tostatrice, dopo mesi di approfondite valutazioni, è ricaduta sull’azienda IMF, produttrice di impianti di torrefazione con produzione 100% italiana, che vanta un’importante brevetto, denominato VORTEX, innovativo rispetto agli altri impianti valutati e che apporta un sostanziale miglioramento al processo di tostatura e al caffè tostato.

Sin dal principio dell’anno sono stati pianificati di concerto con tutte le aziende coinvolte in questo importante cambiamento, ogni step necessario: la dismissione del precedente impianto, l’adeguamento delle strutture hardware e software di Mokador per gestire al meglio il nuovo impianto e la messa a regime della tostatrice IMF, con particolare cura ai parametri di tostatura per ciascuna origine di caffè, con risultato sensoriale, su ogni singola origine tostata, al di sopra delle aspettative.

Grazie a questo impianto all’avanguardia, l’azienda Mokador può continuare a mantenere inalterata l’alta qualità del caffè, offrendo un prodotto finale che soddisfa le aspettative dei clienti più esigenti.

Il taglio del nastro è avvenuto in un momento di grande condivisione, insieme alla direzione generale, alla rete vendita e a tutti i membri del team coinvolti nel progetto. È stata una celebrazione dell’impegno collettivo e della passione che Mokador dona quotidianamente al lavoro.

Matteo Tubertini, ceo di Guglielmo Caffè, ospite della rubrica Imprenditori in volo su LaC Tv

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Matteo Tubertini, ceo di Guglielmo Caffè e il giornalista Massimo Tigani Sava (immagine presa dal sito LaC News24)

Il 29 luglio, alle 17.15 su LaC Tv, canale 11 del digitale terrestre, è stata trasmetta l’undicesima puntata della trasmissione condotta dal giornalista e saggista Massimo Tigani Sava. L’ospite è stato Matteo Tubertini, ceo di Guglielmo Caffè, uno dei marchi più conosciuti dell’agroalimentare calabrese. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato su LaC News 24.

Matteo Tubertini di Guglielmo Caffè a Imprenditori in volo

MILANO – Lunedì 29 luglio, su LaC Tv, alle ore 17.15, canale 11 del digitale terrestre (ma anche sull’820 di Sky, sul 411 di Tivùsat, in streaming e on demand su LaC Play) è stata trasmetta undicesima puntata di “Imprenditori in Volo”, condotta dal giornalista e saggista Massimo Tigani Sava dalla postazione televisiva dell’Aeroporto Internazionale di Lamezia Terme (Catanzaro). “Imprenditori in volo” è stata programmata da LaC Network nell’ambito del sistema Grand Terroir che mette in rete, attraverso vari strumenti della comunicazione integrata, persone, aziende, territori, identità culturali.

Grand Terroir è un progetto strategico di sviluppo per la Calabria e per il Sud Italia: un’apposita sezione con articoli e video è presente sulla testata online LaC News24.

Ospite dell’undicesima puntata Matteo Tubertini, ceo di Guglielmo Caffè, uno dei marchi più conosciuti dell’agroalimentare calabrese. Matteo Tubertini ha fatto il punto sul mondo del caffè, con ampi richiami alle importazioni da Paesi lontani (America Latina, Asia), al mutamento degli stili di vita e dei gusti dei consumatori, all’evoluzione delle tecnologie, agli effetti della globalizzazione.

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Gaetano Callà, Fipe a Rimini: “Nonostante gli stipendi più alti si è persa la voglia di lavorare”

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Il settore del bar e della ristorazione (immagine: pixabay)

Gaetano Callà, presidente di Fipe-Confcommercio della provincia di Rimini, esprime soddisfazione per gli aumenti in busta paga, tuttavia si rammarica del fatto che si è persa la voglia di lavorare. “Il Covid ha davvero inciso sulla mentalità di tutti”,  osserva Callà a Corriere Romagna, “Si è persa, soprattutto nei giovani, la cultura del lavorare e del fare la stagione per ottenere quel che si desidera. Oggi si pensa di più a vivere. È un peccato, perché il lavoro nella ristorazione è bellissimo”. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Vanessa Zagaglia.

La cultura del lavoro nella ristorazione

RIMINI – “Bene gli aumenti in busta paga, ma non bastano. Deve tornare la voglia di lavorare”. Gaetano Callà, presidente provinciale di Fipe-Confcommercio, si dice soddisfatto del rinnovo dei contratti collettivi nazionali per i settori dei pubblici esercizi e del terziario.

Ma neanche troppo. Ciò che andrebbe preso in considerazione, precisa, non è solamente l’aumento in busta paga, che “non guasta mai, perché i soldi servono sempre”.

A mancare, specie dall’avvento del Covid in avanti, è la dedizione che servirebbe per approcciarsi alle professioni della ristorazione e del turismo. “Mentre tutti si rilassano nel fine settimana, chi fa questo mestiere è obbligato a lavorare – spiega -. È questo che rende sempre meno attrattivo il nostro settore”.

Facciamo un passo indietro. Nei giorni scorsi al tavolo di Confcommercio della provincia di Rimini, gli esperti di Fipe e Confcommercio hanno tenuto due convegni per approfondire i recenti rinnovi dei ccnl pubblici esercizi ristorazione collettiva, commerciale, e turismo, validi fino al 31 dicembre 2027. Buste paghe più sostanziose che, riferiscono gli addetti ai lavori, avrebbero soddisfatto gli intervenuti. “Gli aumenti complessivi, per i lavoratori inquadrati nel quarto livello (il più utilizzato), sono di 200 euro entro fine 2027 – spiegano da Confcommercio -. Saranno graduali. Un primo aumento di 50 euro a giugno 2024, poi 25 a giugno 2025, 40 a giugno 2026, 30 a giugno 2027, i restanti a fine dicembre. Allo scadere del contratto si arriverà ad un aumento di 200 euro in busta paga”. Per Gaetano Callà di Fipe, un successo da festeggiare solo in parte.

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Digitalizzazione nell’ospitalità: il 51% apprezza la possibilità di prenotare online

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La digitalizzazione nell'horeca (immagine: Pixabay)

Il 58% degli italiani apprezza il Wi-Fi gratuito, mentre il 51% preferisce la scelta di prenotare online: questi sono i risultati dello studio “Hospitality in Italia” realizzato da Kantar e TeamSystem. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale d’informazione adnkronos.

La digitalizzazione nell’horeca e gli investimenti futuri nel settore

MILANO – Nel contesto dell’industria ospitaliera moderna, l’innovazione tecnologica è diventata un elemento cruciale per rispondere efficacemente alle esigenze dei consumatori. L’ultimo studio “Hospitality in Italia” realizzato da Kantar e TeamSystem rivela che il 58% degli italiani valuta positivamente il Wi-Fi gratuito, il 51% apprezza la possibilità di prenotare online, mentre il 45% preferisce il pagamento dell’acconto via web.

Questi dati non solo sottolineano un cambio di paradigma nelle preferenze dei viaggiatori ma indicano anche una direzione chiara per gli investimenti futuri nel settore.

TeamSystem, azienda leader nello sviluppo di soluzioni digitali, emerge come un attore fondamentale in questo scenario. Con una gamma di servizi che copre tutto, dalla prenotazione online al check-in e check-out digitalizzati, la compagnia aiuta le strutture ricettive a migliorare l’efficienza e ad aumentare la soddisfazione del cliente.

Il valore aggiunto di queste tecnologie si estende oltre la comodità per il consumatore; rappresenta anche un significativo vantaggio competitivo per le aziende che le adottano.

La ricerca ha evidenziato come il 31% degli utenti apprezzi il check-in e check-out online, una funzionalità che non solo velocizza i processi ma riduce anche le interazioni fisiche, un aspetto particolarmente rilevante in un’era post-pandemica. Inoltre, la digitalizzazione facilita una raccolta dati più precisa e accessibile, permettendo alle strutture di adattare i loro servizi in tempo reale alle preferenze dei clienti.

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