giovedì 20 Novembre 2025
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Imperator presenta il primo fuori salone a Trieste nel laboratorio presso la Bloom Coffee School

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Alberto Polojac (immagine concessa)

TRIESTE – Imperator, storico importatore triestino specializzato nella distribuzione di caffè di alta qualità, si presenta al SIGEP 2025 con una proposta specifica per il mondo gourmet. Forte delle sue certificazioni, tra cui la certificazione iMprint che testimonia il suo impegno per una filiera del caffè sostenibile, Imperator intende valorizzare le potenzialità del caffè di alta qualità nel mondo della pasticceria.

Un nuovo dialogo tra caffè e pasticceria

Con decine di migliaia di sacchi di caffè movimentati ogni anno, Imperator seleziona le migliori origini da tutto il mondo, garantendo qualità e tracciabilità.

Questo approccio innovativo la rende un partner ideale per i professionisti alla ricerca non solo di sostenibilità e qualità, ma anche di profumi, aromi e sensazioni uniche del caffè, capaci di arricchire e trasformare l’esperienza dolciaria.

Specialty Coffee e pasticceria: il primo fuori salone a Trieste

Il caffè specialty, con la sua straordinaria complessità aromatica, si presta a diventare un ingrediente prezioso nella pasticceria gourmet.

Per esplorare questa sinergia, Imperator presenta il primo fuori salone del SIGEP: un laboratorio esclusivo presso la Bloom Coffee School di Trieste, riconosciuta come Premier Training Campus dalla Specialty Coffee Association (SCA).

La Bloom Coffee School è un punto di riferimento per la formazione sul caffè, offrendo corsi e workshop che coprono ogni fase del percorso del caffè, dalla coltivazione all’estrazione. Il laboratorio rappresenta un’opportunità unica per chef e pasticceri di sperimentare nuovi abbinamenti e lasciarsi ispirare dagli aromi unici del caffè, che variano in base alla provenienza, alla lavorazione e ai metodi di preparazione.

Un’opportunità esclusiva per chef e pasticceri

In occasione del SIGEP 2025, Imperator offrirà gratuitamente a un gruppo selezionato di chef e pasticceri l’opportunità di partecipare a un evento speciale, dedicato ai “Sentori del caffè”, che si terrà a Trieste nel mese di marzo. Durante l’evento, esperti del settore guideranno i partecipanti alla scoperta del caffè come ingrediente innovativo e versatile per la pasticceria e la cucina gourmet.

Imperator S.r.l. sarà presente al SIGEP alle seguenti coordinate: Hall D1 stand 093

Scotsman Ice sponsor dei Campionati SCA Italia al SIGEP 2025

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Scotsman Ice a SIGEP (immagine concessa)

RIMINI – Scotsman Ice conferma la propria partecipazione come official sponsor dei Campionati SCA Italia, che si terranno durante l’evento di riferimento per la community del Foodservice, il SIGEP 2025, dal 18 al 22 gennaio presso il Rimini Expo Centre. Da anni sponsor ufficiale di SCA International, Scotsman rinnova il suo impegno nel supportare le eccellenze del settore anche in Italia.

Scotsman Ice a SIGEP

I contendenti dei Campionati, in particolare del Barista e del Coffee in good spirits championships, avranno a disposizione il ghiaccio Gourmet 20g di Scotsman, apprezzato a livello mondiale per la sua qualità superiore e la capacità di preservare la purezza dei sapori.

Grazie a questa soluzione d’eccellenza, i delicati aromi dei caffè 100% arabica utilizzati in gara rimarranno inalterati, offrendo il massimo in termini di performance e degustazione.

Scotsman Ice vi aspetta presso il proprio stand D1-036, per scoprire le innovative soluzioni nel mondo del ghiaccio e per vivere insieme le emozioni di una competizione unica.

pulyCAFF sponsor delle gare nazionali SCA a Rimini

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pulyCAFF al SIGEP (immagine concessa)

VESCOVATO (Cremona) – La sostenibilità è il filo conduttore dello stand Asachimici-pulyCAFF a SIGEP 2025: al suo interno è raffigurata una mano che sorregge il logo, mentre sulle pareti si susseguono gli elementi che fanno dell’Azienda di Vescovato (CR) un’amica dell’ambiente: 100% plastica riciclata per la quasi totalità delle confezioni, certificazioni ISO (ISO 14001, ISO 9001, ISO 45001 e ISO 22000), risparmio d’acqua (grazie a lavorazioni all’avanguardia), energie rinnovabili (utilizzo di pannelli solari), Linea Verde (con ingredienti di origine naturale).

Come ogni anno l’appuntamento è al padiglione D1, stand 055 davanti alla Coffee Arena, dove si svolgono le finali dei campionati organizzati da SCA Italy, di cui pulyCAFF è gold sponsor. Come già nella passata edizione, il suo logo sarà presente sui grembiuli, sulle cartelline e sui gilet indossati da giudici, a ricordare che una buona ed ancora più un’eccellente preparazione possono prendere il via solo da una macchina espresso e un macinacaffè ben puliti e oggetto di manutenzione periodica (giornaliera la prima, ogni 2-3 giorni il secondo).

Visitare lo stand pulyCAFF significa immergersi nell’impegno concreto di un’azienda per la realizzazione di prodotti efficaci e di confezioni nel segno della sostenibilità. “Siamo molto soddisfatti dei risultati sin qui ottenuti e determinati nel proseguire il nostro cammino verso prodotti sempre più in linea con l’ambiente sia come formulazione sia per le confezioni che li accompagnano – afferma Gianfranco Carubelli, responsabile amministrativo di Asachimici-pulyCAFF con il fratello Marco -. Vogliamo offrire sempre più al mercato prodotti efficaci, rispettosi dell’operatore e delle apparecchiature, e fare la nostra parte nel contribuire alla riduzione dell’inquinamento causato dalla plastica seguendo tre punti: riciclo, riuso e riduzione”.

pulycaff
pulyCAFF 100% plastica riciclata (immagine concessa)

Quest’anno pulyCAFF si fa in due: ogni giorno presso il padiglione A1 allo stand 192, a partire dalle ore 11,00 pulyCAFF in collaborazione con l’Associazione culturale enogastronomica Mangiare Bene e Non Solo propone workshop dedicati alla pulizia della macchina espresso e della macchina a leva. Tra una competizione e l’altra, si potranno poi osservare gli studenti delle scuole alberghiere pulire con i prodotti della linea pulyCAFF gruppi, filtri, lance vapore e macinacaffè, per assicurare a ogni concorrente le condizioni ideali di gara, con macchine pulite, come devono essere ogni giorno.

Rispetto per l’ambiente significa anche utilizzare la giusta quantità di prodotto; per questo sono stati messi a punto il filtro cieco Blindy che permette di dosare pulyCAFF nella quantità corretta per la pulizia del gruppo erogatore rapidamente e senza sprechi, e il misurino dosatore Kappy, che con la sua forma a cilindro graduato permette di individuare con precisione 20 cc (1 dose da 15 gr di pulyGRIND Crystals), il quantitativo indicato per la pulizia delle macine.

È inoltre l’occasione per incontrare i suoi esperti del pulito: l’esperienza insegna che spesso anche i più volonterosi, col tempo dimenticano o tralasciano alcuni passaggi importanti o col tempo hanno modificato le procedure, che ora eseguono in modo errato. Un buon ripasso, chiacchierando con degli esperti del caffè a tutto tondo, è sempre molto utile.

L’azienda di Vescovato (CR) sostiene inoltre Women in Coffee Italy, l’associazione italiana riconosciuta da IWCA (International Women in Coffee Alliance), la rete globale a sostegno delle donne lungo tutta la filiera e sarà presente all’incontro tra le donne del caffè del prossimo 28 gennaio a Firenze presso l’Accademia del caffè espresso.

Infine, un invito rivolto ai docenti degli istituti alberghieri, a baristi, operatori del settore del caffè: se dopo avere ascoltato i Coffee Specialist, avrete il desiderio di approfondire teoria e pratica della corretta pulizia della macchina espresso e del macinacaffè, non rimarrà che iscriversi ai Puly Day, corsi gratuiti che Asachimici-pulyCAFF organizza in tutta Italia: durano 4 ore e sono tenuti da trainer qualificati pulyCAFF.

È sufficiente scrivere a info@asachimici.com. Alla richiesta seguirà un riscontro rapido per programmare una formazione mirata al pulito.

pulyCAFF vi aspetta al padiglione D1 stand 055, davanti alla Coffee Arena.

 

Simonelli Group al Sirha con Victoria Arduino e Nuova Simonelli, 23-27/01

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Nuova Simonelli al Sirha (immagine concessa)

BELFORTE DEL CHIENTI (Macerata) – Dal 23 al 27 gennaio Simonelli Group è al Sirha, hall 7 stand 7C73, con le novità dei brand Nuova Simonelli e Victoria Arduino. Durante la fiera Sirha sarà possibile incontrare il team di Nuova Distribution France, la storica filiale di Simonelli Group, punto di riferimento dei brand Nuova Simonelli e Victoria Arduino per il mercato francese dal punto di vista commerciale, tecnico e formativo.

Simonelli Group al Sirha

Sarà una fiera ricca di novità e di soluzioni per catene, torrefattori e ristoranti. Nuova Simonelli, brand riconosciuto a livello mondiale per le sue macchine professionali per caffè espresso tecnologicamente avanzate e semplici da usare, presenterà in anteprima per il mercato francese a Sirha la NUOVA Aurelia Volumetrica XT e la sua innovativa tecnologia C-Automation che permette di collegare macchina e macinino in un unico sistema in grado di garantire velocità di preparazione, alte performance e semplicità di utilizzo per l’estrazione del caffè.

C-Automation, che significa automazione nella preparazione del caffè (Coffee-Automation), mette in connessione la macchina e il macinino, che condividono le stesse ricette attraverso il portafiltro.

In aggiunta questa tecnologia, sviluppata utilizzando intelligenza artificiale, analizza il flusso del caffè erogato e regola in automatico il macinino per garantire un risultato sempre consistente.

Victoria Arduino al Sirha (immagine concessa)

In questo modo C-Automation permette di aumentare la velocità del workflow fino al 20% e di garantire la qualità della bevanda, limitando l’errore umano collegato all’operatore e riducendo anche gli sprechi di caffè necessario al settaggio della ricetta. Con C-Automation si riducono anche tempi e costi di formazione del personale perché il sistema è automatizzato.

NUOVA Aurelia Volumentrica XT è una macchina da caffè espresso a caldaia singola con 5 tasti di erogazione per ogni gruppo e con display touchscreen, che introduce una serie di funzionalità progettate per migliorare la consistenza delle bevande, le prestazioni, il flusso di lavoro e la facilità di manutenzione.

Per la preparazione di latte o drink vegetali, NUOVA Aurelia Volumetrica XT propone la tecnologia E-Milk, in grado di automatizzare il workflow e di permettere a chiunque di preparare ottime bevande a base di latte in modo semplice, veloce e senza sprechi.

Lo stand Nuova Simonelli presenterà anche Appia Life XT, la macchina per caffè espresso che offre tecnologie aggiuntive per locali con un tasso di produttività medio ma che richiedono funzioni avanzate.

Appia Life, oltre a garantire una qualità costante delle bevande grazie al PID, gestisce elettronicamente l’energia e tutti i criteri di prestazione: il tempo di erogazione, la temperatura della schiuma di latte dell’Easycream, il controllo della temperatura, il comando della pressione della caldaia e tutte le misure di prestazione della modalità di controllo remoto.

Victoria Arduino, marchio italiano leader nella produzione di macchine professionali per caffè espresso dal design distintivo e dalle elevate performance, offrirà una degustazione di specialty coffees estratti utilizzando due tecnologie innovative della macchina per caffè espresso Black Eagle Maverick che combina alte prestazioni e sostenibilità. Black Eagle Maverick, la macchina per caffè espresso top di gamma di Victoria Arduino, offre il controllo completo sulla temperatura, sull’infusione, sul vapore grazie alle tecnologie innovative T3 Genius, PBtech e Advanced Steam-by-Wire.

Ad affiancare Black Eagle Maverick per ottenere il massimo risultato in tazza, c’è il macinino professionale Mythos. Primo macinino pensato e progettato per il mondo specialty da coffee specialists, Mythos di Victoria Arduino rappresenta la macinatura di qualità, grazie alle tecnologie Clima Pro e Gravitech, in un design unico e riconoscibile. Al Sirha verrà presentata anche Eagle Tempo, la macchina professionale per caffè espresso dedicata ai cafès, ristoranti, torrefattori, catene, pasticcerie, bakeries.

Eagle Tempo è un prodotto dal design riconoscibile e dall’elevata capacità produttiva, incorporando la tecnologia NEO (New Engine Optimization) che permette di ottenere un ottimo risultato in tazza, risparmiando energia e riducendo gli sprechi.

Da quasi due anni i locali si stanno trasformando in laboratori di creatività e storytelling anche a seguito della forte crescita di domanda da parte delle nuove generazioni di cocktail a basso o nullo contenuto alcolico, utilizzando ingredienti sempre più naturali, salutari e sostenibili come caffè, tè ed erbe aromatiche.

Per rispondere a questo nuovo trend, Victoria Arduino ha presentato il PureBrew+, un single brewer in grado di preparare in modo automatico il PureBrewCoffee, un caffè filtro con profilo aromatico completamente nuovo. PureBrew+ offre un’esperienza unica di bevanda in una combinazione perfetta tra qualità premium e una brewing technology davvero innovativa, che permette di settare ogni parametro (dose, volume e temperatura), scegliendo uno dei vari profili di impulsi dell’acqua (light, medium e dark – utili per definire l’esperienza sensoriale che si vuole offrire al cliente) per estrarre caffè, thè e infusi di alta qualità in meno di tre minuti, con un risultato ripetibile e consistente.

La flessibilità di PureBrew+ sta nella possibilità di estrarre non solo caffè, ma anche tè e infusi senza alcun rischio di contaminazione. All’interno del display è possibile settare fino a 12 ricette tra caffè, tè e infusi, garantendo velocità, automazione e, soprattutto, personalizzazione del risultato ricercato fino a 500 ml.

Al Sirha è in mostra anche E1 Prima PRO, la macchina per caffè espresso professionale a 1 gruppo in cui Victoria Arduino ha condensato le più avanzate tecnologie in uno dei design più eclettici. E1 Prima PRO è la macchina per caffè espresso per gli specialisti del caffè, i torrefattori e chef che vogliono raggiungere picchi di qualità inesplorati, scoprire nuovi confini di gusto ad assaporare l’emozione di arrivare dove nessuno è giunto prima.
In aggiunta alle tecnologie T3 Genius e PBtech, E1 Prima PRO incorpora anche VIS – Virtual Intelligent Scale.

VIS è una bilancia virtuale basata su un algoritmo di intelligenza artificiale che favorisce una dose sempre corretta rispetto alla precedente versione di E1 Prima. VIS è una tecnologia Victoria Arduino sviluppata per stimare digitalmente la giusta dose in tazza attraverso un calcolo algoritmico. È sufficiente impostare su display il peso desiderato in grammi e VIS monitora in modo automatico il flusso per ottenere la giusta dose in tazza.

Lavazza a SIGEP World con BioCubacaffè tra degustazioni e quattro giorni di talk

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BioCubacaffè
BioCubacaffè al SIGEP (immagine concessa)

RIMINI – Per raccontare l’abbraccio tra la storia e la cultura dei prodotti tradizionali cubani, BioCubacaffè, progetto nato grazie al supporto e alla collaborazione della Fondazione Giuseppe e Pericle Lavazza Onlus e di Lavazza, propone una degustazione a posti limitati delle perle dell’isola: rum, caffè e cioccolato.

Grazie alla presenza di Julio Enrique Ayan Rial, Maestro Ronero Santiago de Cuba, riconosciuto fra i 9 maestri roneri dichiarati Patrimonio Immateriale dell’Umanità dall’Unesco BioCubacaffè propone in occasione del SIGEP World un viaggio per scoprire come la storia e il gusto di questi tre prodotti si intreccino.

Insieme ai rum del Maestro Julio, verranno assaggiati i caffè preparati e abbinati ad hoc dalla specialista di BioCubacaffè Indira Estrada tra i quali La Reserva de ¡Tierra! Cuba Lavazza, la prima miscela organica cubana dedicata ai professionisti dell’horeca.

Durante la degustazione di lunedì 20 gennaio ci sarà anche la partecipazione di Gianluca Franzoni Presidente e fondatore di Domori con una selezione di cioccolati.

Le degustazioni avverranno sabato 18 gennaio alle ore 14, domenica 19 gennaio alle ore 14 e lunedì 20 gennaio alle ore 14 presso lo stand B1/103.

Per prenotazioni scrivere a sigep2025@biocubacafe.com (massimo 8 posti disponibili per sessione).

I talk Lavazza

18/01 h. 15:00-16:00

Biocubacafe: Il Caffe amico della Foresta e dello sviluppo sostenibile

  • Diosnel San Loy Martinez, viceministro agricoltura Repubblica di Cuba
  • Wilber Sanchez, produttore caffè e dottore in Scienze Forestali Secundo Frente
  • Michele Curto, presidente BiocubaCafe
  • Yusmeimi Plana Miranda, vicepresidente Grupo Agroforestale di Cuba

 19/01 h. 15:00-16:00

 Tecnoartigianato del Cafe a Cuba fra tradizione e futuro: la sapienza delle Mujeres Trilladoras, Fermentare con scienza, invecchiare cafe nelle botto di rum, Tostare con i resti del cafe, Tracciare e certificare con la Blockchain

  •  Roberto Forte, BioCubaCafeBlockchain
  • Magalys, direttrice centro produzione fermentazione controllata Cafe Robusta El Salvador Cuba
  • Maria Trompetto, Lavazza
  • Alessandro Garbin, IMF Italia
  • Julio Enrique Arian Rial, Maestro Ronero Santiago de Cuba, riconosciuto fra i 6 maestri Patrimonio Immateriale dell’Umanita Dall’Unesco

20/01 h. 15:00-16:00

Il Cafe al tempo del cambio climático e delle diseguaglianze. Sfide, possibilità e nuove tendente viste dall’Isola della Rivoluzione

  • Ericel Terrero Gamez e Raul Matos Perez Direttori impresa Cafe Maisì e Cacao Baracoa Cuba, territori colpiti dall’uragano Matthew 2017 y Oscar 2024
  • Diosnel San Loy Martinez Viceministro Agricoltura Repubblica di Cuba
  • Michele Cannone Lavazza
  • Michele Curto Presidente BiocubaCafe

21/01 h. 12:45-13:30

Caffè&sostenibilità: esperienza Piano Mattei e nuove frontiere

  • Mario Cerutti Direttore Fondazione Lavazza
  • Chiara Scaraggi UNIDO
  • Carlos Fidel Martínez Direttore Relazioni Internazionali Ministero Commercio Estero, Investimenti Stranieri e Cooperazione di Cuba
  • Marco Riccardo Rusconi direttore generale Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo.

La San Marco a Rimini con le masterclass di Andrej Godina, Mauro Illiano e Francesco Costanzo

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Roberto Nocera, il direttore generale de La San Marco (immagine concessa)

GRADISCA D’ISONZO (Gorizia) – La San Marco si prepara al SIGEP, l’evento di riferimento e di ispirazione per l’intera community del foodservice internazionale, in programma a Rimini dal 18 al 22 gennaio prossimi. L’azienda isontina, che da 105 anni produce macchine professionali per il caffè, ha organizzato presso il suo stand non solo un’accattivante area espositiva, ma anche un calendario di eventi di approfondimento di tematiche incentrate sull’espresso.

La San Marco presente a SIGEP

Al padiglione D1 stand 151 i coffee expert Francesco Costanzo, Andrej Godina e Mauro Illiano incontreranno il pubblico in due masterclass, che si terranno martedì 21 alle 11 e alle 14. “Espresso Perfetto: la tecnologia al servizio” e “Taglio Perfetto: l’arte delle macine e il sistema Inverter” sono i titoli dei due incontri dedicati rispettivamente all’estrazione di diverse qualità di caffè con tecnologie distinte e alla nuova tecnologia di taglio delle macine sviluppata da La San Marco.

la san marco
Le due masterclass (immagine concessa)

I partecipanti esploreranno, nella masterclass delle 11, come diverse soluzioni tecnologiche siano in grado di influenzare il risultato finale in tazza, con l’obiettivo di guidare alla scelta della macchina più adatta alle preferenze della clientela, anche a seconda della tipologia di caffè utilizzato.

Alle 14, invece, il pubblico verrà portato a scoprire le variazioni sensoriali legate alla velocità del motore in fase di macinazione, l’impatto positivo del sistema Inverter e il percorso di validazione della coppia di macine ottimale, con un accento sul rapporto tra design delle macine e risultato in tazza. I docenti sono massimi esperti che condurranno gli ospiti in un approfondito percorso formativo, in un contesto che esprime la massima professionalità del settore.

Mauro Illiano è curatore della Guida delle Torrefazioni del Gambero Rosso, giornalista, degustatore di caffè e redattore specializzato per numerose testate a livello nazionale; Andrej Godina, è Dottore di ricerca in Scienza, Tecnologia ed Economia nell’Industria del Caffè, trainer autorizzato dalla Specialty Coffee Association; Francesco Costanzo è un professionista del settore del caffè, che ha iniziato a lavorare nei bar a 13 anni e che oggi è una figura di spicco nell’industria del caffè, come organizzatore di eventi, Brand Ambassador per La San Marco, presidente dell’Associazione Maestri Dell’Espresso Napoletano, trainer formatore per la scuola di formazione del caffè e Amministratore Delegato di Caffè Costanzo.

“La San Marco è determinata a continuare il suo impegno per la crescita del settore del caffè”, afferma il general manager Roberto Nocera. “Non solo attraverso le nostre innovazioni tecnologiche e l’attenzione al design, ma anche formando i professionisti del settore affinché lo sviluppo coinvolga l’intera filiera produttiva, dal momento in cui il caffè viene tostato fino a quando diventa un espresso. Sigep rappresenta per La San Marco una vetrina importante dove raccontare la nostra storia e filosofia, e naturalmente presentare al pubblico le novità dei prodotti a marchio aziendale.”

George Clooney con Eva Longoria, Camille Cottin e Kim Go Eun fa il detective nel film della nuova campagna di Nespresso

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George Clooney nel nuovo spot (immagine concessa)

MILANO – Nespresso inaugura l’anno nuovo all’insegna del mistero insieme al suo ambassador globale George Clooney, che torna sugli schermi nel ruolo di Detective George. Al suo fianco Eva Longoria, Camille Cottin e Kim Go Eun, in un nuovo film ispirato al genere investigativo che celebra il gusto indimenticabile dei caffè Nespresso come veri e propri tesori, mettendo in scena un divertente e misterioso giallo ambientato in uno scenario raffinato ed elegante.

La nuova campagna pubblicitaria di Nespresso

Il film, leggero ma altrettanto ricco di suspense, porta a bordo di un lussuoso treno immaginario, teatro di un mistero avvincente. Un’affascinante ereditiera, interpretata da Camille Cottin, denuncia un insolito furto, che non vede protagonisti diamanti o gioielli, ma le sue preziose capsule di caffè Nespresso. Fortunatamente Detective George è pronto ad indagare sul caso seguendo gli indizi a disposizione che lo condurranno sino alla cucina del treno. Mentre il mistero si infittisce la domanda diventa una sola: chi si nasconde dietro al furto? Sarà la Chef, interpretata da Eva Longoria? O la Sous-Chef, interpretata da Kim Go Eun?

Tra colpi di scena e momenti ironici e divertenti, il film invita il pubblico a seguire l’indagine insieme a Detective George, con leggerezza, fascino ed eleganza, da sempre tratti distintivi del brand. La campagna celebra il gusto indimenticabile dei caffè Nespresso, e da qui anche il claim fil rouge dell’intera campagna, “Niente ha il gusto di un caffè Nespresso”, che accomuna i sistemi Original e Vertuo dedicati al consumo domestico, così come la linea Professional, con oltre 20 miscele dedicate al mondo Horeca e Office.

Caffè dal gusto unico, contraddistinti da profili aromatici armoniosi e ricchi di sfumature, in grado di offrire una qualità superiore e un’esperienza di degustazione completa.

Di seguito, lo spot da 60 secondi: Il Detective – Con George Clooney, Eva Longoria, Camille Cottin e Kim Go Eun.

Nel backstage delle riprese, George Clooney ha raccontato: “Lavorare insieme a Nespresso è sempre un’esperienza speciale, e questa campagna è stata particolarmente divertente grazie alla sceneggiatura e al cast. Per la prima volta ho lavorato insieme alla mia amica di lunga data Eva, che insieme a Kim ha formato un duo impeccabile nel tentativo di ingannarmi. Entrambe hanno portato grande entusiasmo sul set, lavorando in perfetta sintonia. È stato un piacere ritrovare anche Camille, che con la sua eleganza innata ha interpretato il ruolo alla perfezione.”

Eva Longoria ha commentato: “Le campagne Nespresso sono sempre iconiche grazie ai loro cast, e sono entusiasta di essere entrata a far parte di questa famiglia. Girare lo spot è stata un’esperienza davvero divertente, grazie alla leggerezza e al tono comico del ruolo, oltre che all’intesa che si è creata tra di noi sul set. Conosco George da tanto tempo, ma questa è stata la nostra prima collaborazione, ed è stato un vero piacere lavorare con lui, Kim e Camille.”

Commentando il suo ritorno con il brand Nespresso, Camille Cottin ha dichiarato: “È una grande gioia ritrovare George Clooney e far parte di questa nuova campagna Nespresso. Lavorare con lui e con due donne di straordinario talento sul set costruito negli iconici studi di Cinecittà a Roma, è stato davvero divertente. Ho passato momenti bellissimi con l’intero team.”

“Ho provato un grande orgoglio nel prendere parte a questa campagna globale,” ha affermato Kim Go Eun. “Lavorare con un cast così incredibile è stato davvero un onore, e ci siamo divertiti tantissimo nel dare vita al film. Tentare di ingannare Detective George è stato sicuramente uno dei momenti più memorabili! Abbiamo riso tanto, sia durante le riprese che fuori dal set. Collaborare con Nespresso è sempre piacevole, e questa esperienza è stata davvero speciale.”

Lo spot, che sarà presentato in anteprima mondiale il 15 gennaio 2025, promette di conquistare il pubblico di amanti del caffè e appassionati della narrazione cinematografica. Inoltre, nel corso del 2025, verranno svelati nuovi misteri che riguarderanno tantissime novità del mondo Nespresso, coinvolgendo il pubblico attraverso numerosi contenuti online, sui social media, in TV e nelle Boutique Nespresso.

Caffè Toraldo a SIGEP 2025 con la selezione di specialty coffee in anteprima

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caffè toraldo
Caffè Toraldo al SIGEP con Origini (immagine concessa)

CARINARO (Caserta) – Un SIGEP fuori dagli schemi, dal 18 al 22 gennaio 2025, a Rimini, per Caffè Toraldo, storica azienda napoletana con oltre mezzo secolo di storia che presenta, alla fiera leader del Foodservice, il caffè napoletano come espressione di stile, attraverso un confronto tra passato e presente nello stand dal concept grafico rivoluzionario ideato dall’ artista di fama internazionale Gianpiero D’Alessandro.

Al padiglione A2 stand 035, da un lato, l’area tradizione, dall’altro l’area contemporanea, che esplora i metodi di estrazione alternativi del caffè per esaltare gli specialty coffee, presentati in anteprima proprio al SIGEP, e ancora: latte art, coffee mixology e un assaggio di “pasticceria liquida” con una masterclass dedicata.

La famiglia Simonetti (immagine concessa)

L’ispirazione artistica è al centro del concept 2025, ideato da Gianpiero, una delle “menti creative” più apprezzate a livello internazionale, con esperienze al fianco di brand e celebrità come Dolce & Gabbana, Snoop Dogg, Justin Bieber, Netflix giusto per citarne alcune. Originario di Sant’Anastasia, Gianpiero torna alle sue radici con un progetto legato a uno dei simboli più iconici di Napoli: l’espresso.

Il suo impegno con Caffè Toraldo parte proprio da SIGEP, con la realizzazione del format grafico che ha ridato nuova linfa all’immagine dello stand e, in generale, al brand.

Gianpiero sarà ospite al SIGEP per segnare l’inizio di una collaborazione che continuerà per tutto il 2025, con un restyling del packaging, accessori e progetti creativi.

In fiera, anche un omaggio alla storia del caffè napoletano: nell’area tradizione, con la classica macchina a leva e baristi in divisa, con giubba e copricapo, a rievocare il primo caffè servito nel Regno di Napoli nel 1771, alla Reggia di Caserta, durante un ballo di Maria Carolina d’Asburgo. Al retaggio della tradizione si unisce l’apertura ai nuovi trend.

Ad esempio, al SIGEP, l’azienda presenta in anteprima una selezione di specialty coffee, frutto di un’attenta selezione delle migliori monorigini, degustati per la prima volta nell’area “contemporanea” con metodi Brewing guidati da un esperto, come Aeropress, V60 e Chemex, e lo scenografico metodo Syphon.

Anche la coffee mixology è protagonista: l’appuntamento è allo stand domenica 19 e lunedì 20 gennaio, dalle 11:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 17:00, per la degustazione di grandi classici e drink signature originali, sia alcolici che analcolici, firmati dal bartender: Coffee Bean, il Sospeso Martini, il Tropical Coffee e il “Tiramisù Special” – un assaggio di pasticceria liquida inoltre gli stessi cocktail sono al centro della masterclass di lunedì 20 dalle 12,00 alle 13,00, riservata agli addetti ai lavori con dimostrazioni pratiche delle ricette e dei metodi di preparazione.

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Marco Simonetti, amministratore delegato di Caffè Toraldo (immagine concessa)

Marco Simonetti commenta: “Questo SIGEP è speciale per noi, perché segna un cambio di rotta verso uno stile più moderno. Pur mantenendo saldo il legame con la tradizione e le origini, il caffè napoletano evolve, si apre al futuro e trova nuove modalità di espressione, consolidando il suo status di icona del Made in Italy. A mio avviso, rappresenta l’emblema del progresso e della tecnologia, se si considera che la cuccumella fu una straordinaria novità per il suo tempo. Ciò che la storia ci restituisce è sempre frutto di un’evoluzione continua, e ogni innovazione nasce da questo processo”.

In tema di tendenze, non poteva mancare la Latte art, ormai diventata un vero e proprio culto, insieme a un focus sull’automazione del comparto con macchine automatiche ad alta tecnologia in grado di schiumare ed erogare il latte. Il caffè è un ingrediente versatile, ideale per molte ricette, dolci e salate, ma tra le più apprezzate c’è sicuramente il gelato. Caffè Toraldo, silver sponsor del Gelato Europe Cup, è presente nella “Gelato Arena” Padiglione A7 con una postazione dedicata all’assaggio del caffè, utilizzato anche nella preparazione di gelati speciali.

Fbm, Rollermac Boscolo arriva a SIGEP: “Oggi il made in Italy nelle macchine del cioccolato è riconosciuto all’avanguardia”

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Proxima (foto concessa) Chiano Rollermac fbm
Proxima (foto concessa)

MILANO – Fbm, sponsor esclusivo per macchine dedicate al cioccolato al International Chocolate Awards e Eurochocolate, esiste dal ’77 ed è ormai un punto di riferimento se si parla della produzione di macchine e attrezzature per la lavorazione del cioccolato. Nel maggio 2024, con l’acquisizione di un’altra impresa cardine del settore, Rollermac – ora Rollermac Boscolo – si è aggiunto un ulteriore tassello di questa realtà di cui ci ha parlato il general manager Giuseppe di Chiano.

Fbm, da quando ha iniziato ad oggi, quante innovazioni tecniche importanti ha visto avvenire o ha determinato nella produzione di macchine e impianti produttivi nel settore dolciario?

“Come Fbm siamo specializzati in macchine per cioccolato e per biscotti e dal ‘77 ad oggi le innovazioni sono state parecchie, ma credo che esistano alcuni punti di svolta più significativi di altri.

Ad esempio, una delle cose più eclatanti per quanto riguarda i biscotti, è stato l’avvento della prima macchina da banco: in precedenza infatti i macchinari erano ingombranti, pesanti e ricchi di acciaio, per lo più dedicati alle medie aziende e meno al laboratorio artigianale. Abbiamo avuto l’intuizione di pensare a dei modelli adatti anche alla pasticceria.

E ora è facile trovarla in commercio.

Per il cioccolato invece, inizialmente le attrezzature o erano ancora a ruota – con tecnologia obsoleta – oppure erano destinate alla produzione industriale: nel mezzo non esistevano molte alternative.

Abbiamo pensato così alle temperatrici continue, con la coclea introdotta come strumento per movimentare e raffreddare il cioccolato: proponevamo vasche da 18 chili, fatto abbastanza insolito per le aziende dell’epoca. Pensando al pasticcere, abbiamo studiato delle soluzioni più ridotte in funzione delle piccole industrie, laboratori o medie pasticcerie.

Il cioccolato soprattutto in Italia in quegli anni era appannaggio di questi locali, che acquistavano il semilavorato e si occupavano solo dello scioglimento per ottenere il prodotto finale. Abbiamo introdotto la scheda elettronica dedicata alle macchine più meccaniche, con lo sviluppo di accessori che facilitassero alcuni processi come la dosatura delle quantità, la copertura con i carrelli.

La coclea smontabile è un’altra svolta: all’epoca se si voleva lavorare più di un cioccolato bisognava possedere diverse macchine. Nel 2005 abbiamo dato la possibilità di usare la stessa macchina per i vari colori del cioccolato, con il sistema di smontaggio della coclea.

Un altro momento importante è stata l’introduzione del carrello per la ricopertura sulle macchine piccole già da 10 chili di vasca, che al momento temperavano e dosavano soltanto. Con questo strumento si è aperta la possibilità di aggiungere un processo che normalmente fornivano solo macchine di grandi dimensioni o che in alternativa si doveva fare manualmente.”

Anche i costi sono cambiati: quanto costa il modello base per la lavorazione di creme per cioccolato e quanto quello top di gamma per la produzione del cioccolato dalla fava di cacao?

“Dipende molto dal tipo di organizzazione di lavoro dell’acquirente. Ho venduto una temperatrice da banco a qualcuno che cominciavano la propria attività dentro casa, soprattutto durante la pandemia, quando le persone si improvvisavano pasticcieri o cioccolatieri dentro le proprie cucine.

In questi casi, con 5-6000 euro si poteva avere una macchina per iniziare una piccola avventura, spesso più amatoriale che non professionale.

Se invece vogliamo parlare di realtà più strutturate, come ad esempio chi ha bisogno di linee per ricoprire panettoni, è comunque difficile identificare un prezzo. La nostra è più una combinazione di soluzioni messe insieme per rispondere alle esigenze dell’utilizzatore. Posso decidere di adattare uno strumento per un centinaio di migliaia di euro e produrre un tot di cioccolato.

Direi quindi che si parte dai 5000 euro per arrivare sino alle svariate centinaia di migliaia di euro per linee di produzione grandi.

Parlando in prospettiva, l’acquisto dei materiali/componenti che usiamo per la produzione, sicuramente ci ha fatto modificare verso l’alto i prezzi, pur cercando di contenere gli aumenti se non addirittura di assorbirli. Ma certo rispetto a 10 anni fa il listino è cambiato insieme all’evoluzione delle stesse macchine.

Uno dei parametri che è cambiato nel tempo e che ha inciso sul costo finale è stato l’aumento della capacità della vasca di scioglimento, uno degli elementi caratterizzanti delle temperatrici, cosi come lo sviluppo costante dell’elettronica che ha portato ad aggiungere caratteristiche e funzioni nuove.”

Qual è la durata di un macchinario produttivo per i dolci e il cioccolato? Fornite assistenza ai vostri clienti per la manutenzione delle macchine?

“Sono macchine che possono durare anche 40 anni. Hanno certo bisogno di essere usate nella maniera corretta e di una manutenzione periodica: ma se ci si prende cura della parte elettrica e quella di raffreddamento, si riesce ad andare avanti per 10/15 anni senza grossi scossoni.

Nell’evoluzione di questi macchinari sono ovviamente cambiati certi componenti e questo, nel lungo periodo, può portare qualche problema di reperimento dei pezzi di ricambio.

Come Fbm seguiamo sempre tutti, ma le macchine di 30 anni fa, nonostante abbiano alcune cose in comune con i nuovi modelli, a volte rendono più conveniente la sostituzione piuttosto che il recupero del macchinario.”

Fbm offre anche un servizio di personalizzazione: è una richiesta molto diffusa, e quali tipi di customizzazione proponete?

“La personalizzazione per cui molto spesso veniamo contattati – e succede nella maggior parte dei casi – consiste per lo più nel comprendere come realizzare un progetto per creare il prodotto finale pensato dall’utilizzatore.

Poi ci sono le customizzazioni più classiche, come le modifiche di alcuni macchinari per sfruttare al meglio le strutture già installate. Se prima era una richiesta che arrivava da aziende più strutturate, ora è una necessità che ha coinvolto anche le realtà più artigianali.

Come Fbm oggi abbiamo la capacità e ormai il know-how per realizzare soluzioni sempre più personalizzate.”

Al netto dell’investimento ingente per acquistare questi macchinari, il piccolo artigiano del cioccolato può dotarsi di queste attrezzature o resta inevitabilmente fuori dal mercato?

“Le pasticcerie hanno la possibilità di mantenersi attive grazie alla diversificazione dell’offerta, non solo quindi con la produzione di cioccolato. Queste aziende possono permettersi un investimento più significativo. Chi invece si vuole inventare cioccolatiere, senza avere alle spalle un business solido, farà fatica a sostenere queste spese. C’è da notare che se si comincia da zero, i macchinari non sono l’unica cosa che andrà gestita economicamente.

La differenza sta più che altro tra chi è sia imprenditore che artigiano e tra chi è solo artigiano: bisogna saper far viaggiare in parallelo la produzione e la capacità di totalizzare margini e buone performance di vendita.

Lo dico sempre quando teniamo i corsi in azienda: bene focalizzarsi sul prodotto e la qualità, ma si deve anche pensare a finalizzare le vendite. L’artigiano può accedere ai nostri macchinari, a patto che abbia un buon modello di business alle spalle.”

Quanto poi incide sulla possibilità di realizzare prodotti di alta qualità che vincono premi mondiali?

Sì è imprescindibile. La vittoria spesso è una combinazione tra gli strumenti a disposizione e la sensibilità del cioccolatiere. Se questo acquista un forno e tosta le fave nel forno, avrà un risultato diverso rispetto all’uso di un tostino per frutta secca o caffè. L’impronta data al tipo di processo permette comunque di realizzare qualcosa di unico: l’essere artigiano porta ad un prodotto che potrà vincere premi. Il macchinario va di pari passo con la capacità di creare qualcosa che incontra i gusti del consumatore.

Ci sono strumenti che supportano maggiormente la personalizzazione e per differenziarsi dagli altri competitor. Un esempio: la temperatrice può essere diversa da un produttore all’altro, ma infine produce un effetto di lucentezza che prescinde dall’abilità del cioccolatiere.

Quando invece si parla di macchina per concare il cioccolato, che ha un effetto su aromi e acidità, è più utile all’artigiano che può sfruttarla in vari modi.”

Quali sono i clienti di riferimento di Fbm e quali nuovi mercati vorreste conquistare?

“Siamo un’azienda ibrida: serviamo clienti piccoli e medie industrie, occupandoci di dolci e cioccolato, caramelle, croccante, torrone. Inglobiamo parecchi prodotti. Attualmente stiamo guardando con interesse, per i prossimi anni, al settore automatizzazione. Abbiamo fornito già macchine che potevano essere combinate in modo diverso e ora vorremo approfondire questo aspetto automatizzando per semplificare i processi.

Ormai 15 anni fa le aziende che hanno cominciato come piccoli artigiani, sono cresciute insieme ai propri clienti e così per assecondare le nuove richieste, hanno avuto bisogno di nuove soluzioni per reggere dimensioni più grandi. L’automatizzazione in questo senso è un servizio molto richiesto.”

Il mercato dei produttori di macchinari e linee di produzione del vostro settore, come si sta muovendo, è ancora in crescita e verso quali direzioni?

“La media industria andrà incontro all’automatizzazione. Quello che esiste già per l’artigiano andrà avanti come sempre ed è ancora richiesto, magari con dei perfezionamenti senza stravolgere però del tutto il loro funzionamento. Invece per le linee produttive, c’è ancora da sviluppare: è come mettere insieme il piccolo e il grande. La personalizzazione consisterà nell’ascoltare le esigenze dei clienti e portarli a dei livelli di performance più elevati.”

Quanti modelli riuscite a produrre e a vendere all’anno?

“Ci sono certe macchine che fanno parte di linee complete. Superiamo le 1000 unità all’anno, ma sono molte di più se si considerano gli accessori.”

Qual è il vostro fatturato nell’ultimo anno e quanto di questo è derivato dall’Italia e quanto dall’estero

“Come molte aziende italiane, totalizziamo un buon 60-70% all’estero e il restante in Italia. È molto variabile come percentuale perché dipende dal settore di riferimento: la macchina per i biscotti ad esempio, è più per il mercato italiano. Il cioccolato si sta sviluppando maggiormente in aree come il Sud-America, l’Asia il Medio-Oriente e gli Stati Uniti.

Storicamente il cioccolatiere in Italia è il pasticcere che acquista il cioccolato e lo trasforma, e quindi i numeri sono limitati, il movimento bean to bar è in fase di crescita ma ancora piccolo.

Noi siamo cresciuti così come si sono evoluti gli artigiani che ora sanno maggiormente come lavorare il prodotto finito. Attualmente il made in Italy nelle macchine del cioccolato è riconosciuto come all’avanguardia. Quindi chi si approccia a questi strumenti sa che il massimo che può chiedere sul mercato, è italiano. Su vari livelli, dall’artigianale all’industriale. Per questo il mercato estero è cresciuto molto per le aziende italiane.

Se guardiamo solo i numeri dell’Italia di 30 anni fa, adesso sono superiori: si vendono più macchine da noi, ma la percentuale rispetto all’estero della produzione e del settore in generale è inferiore. Per cui il nostro mercato è rivolto verso l’estero perché è aumentato molto di più in proporzione per il credito che hanno le aziende europee e in particolare le italiane.

Il 2020 è stato un anno critico per via del Covid: nel 2021 e nel 2022 per contro c’è stato un boom, superando le più rosee prospettive. Il settore è rimasto colpito anche dalla guerra russo-ucraino e dagli aumenti dei costi energetici: nonostante questo la reazione alla pandemia e alla contrazione, ha determinato l’esplosione di acquisti. Nel 2023 c’è stata una normalizzazione soprattutto dovuta alla conclusione di molti sussidi pubblici.

Come azienda, dopo la crisi del 2008, per noi è stata una continua crescita. Nel 2024, con l’acquisizione di Rollermac stiamo correndo tantissimo e l’impressione è che si sia imboccato un notevole trend di sviluppo.”

Quali sono le prospettive e novità future per Rollermac, partendo dalla fiera imminente dedicata al dolciario, Sigep Rimini 2025?

“Abbiamo sempre portato delle novità in questa Fiera fondamentale per il nostro settore e che poi diventa una vetrina che dura tutto l’anno. Portiamo anche per questa edizione delle cose nuove sia per Fbm che per Rollermac e saranno dedicate all’artigiano, che poi resta il target di Sigep.

L’idea è mostrare qualcosa di innovativo e che supporti il piccolo produttore. Non abbandoneremo mai le personalizzazioni, le macchine medio-piccolo, perché fa parte del nostro dna”.

Andrea Pettinari, Caffè dell’Arte di Cagliari su Report di Rai3: “È stato dato poco spazio ai bravi professionisti che pure ci sono”

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Andrea Pettinari, credits Luca Saba Demontis

MILANO – Dal Caffè dell’Arte specialty coffee di Cagliari, arriva l’opinione di Andrea Pettinari, il titolare, barista, micro roaster, che ha guardato come tanti altri addetti ai lavori la puntata che ha scaldato l’intero settore caffeicolo di Report.

Report da chi è rimasto forse un po’ ai margini di una puntata incentrata sul caffè nei bar italiani: quali i pro e quali i contro di quest’ultima inchiesta dal suo punto di vista?

“Non credo ci sia molto di diverso dalle precedenti inchieste di Report sulla questione caffè in Italia. C’è sempre il solito taglio un po’ sensazionalistico, che comunque comprendo ai fini della narrazione giornalistica, ma che non riesce a entrare nel vivo della questione vera e propria.

Citando i pro, ovviamente ogni iniziativa che sia in grado di aprire gli occhi ai consumatori italiani su ciò che bevono ogni giorno in caffetteria o nelle loro case è più che benvenuta. Ritengo che ogni consumatore dovrebbe essere massimamente informato sulla realtà di ciò che consuma, pur tutelando ovviamente il suo diritto di scegliere cosa consumare. Questo diritto è imprescindibile da una comunicazione chiara e trasparente, e per questo motivo l’inchiesta di Report viene in aiuto di tutti i bevitori di caffè del Bel Paese.

Per quanto riguarda i contro, non mi è piaciuto molto il tono di chi conduceva l’inchiesta andando nei vari bar e caffetterie. Ho sentito un tono quasi di scherno, ogni tanto, che non ho trovato bello a livello umano, né tantomeno utile – anzi, controproducente- all’obiettivo di avvicinare il consumatore a un consumo più consapevole.

Sulla stessa falsariga, è stato dato poco spazio ai bravi professionisti, in rapporto a quello dato alle situazioni “sgradevoli”; e lo spazio dato ai professionisti di livello dava la sensazione di elevare questi ultimi a una categoria elitaria e quasi “stellata”, quando invece si tratta semplicemente di persone che fanno il loro mestiere in maniera corretta – e formata – in un contesto nazionale dove la professione del barista ha degli standard al di sotto della soglia di tollerabilità.”

Barista, torrefattore, consumatore: chi secondo lei può fare davvero la differenza nel cambio di passo nella caffetteria?

“Dubito che una sola di queste tre figure possa fare davvero la differenza in solitaria. Sarebbe necessario un cambio di mentalità da parte di tutti e tre i giocatori per fare in modo che qualcosa cambi in maniera significativa.

E in Italia si sta vedendo – molto lentamente – questo cambiamento. Sia nelle grandi città che in centri più piccoli, sorgono sempre più realtà di caffetteria e torrefazione che basano il loro business su concetti di qualità e trasparenza, sull’informazione e sulla formazione.

Allo stesso tempo, i consumatori vivono sempre più in un mondo informato e permeato anche da altre culture che dal punto di vista del caffè sono più avanzate rispetto all’Italia, e questo li porta a voler sperimentare mettendo in dubbio quello che credevano di sapere.

È necessario l’apporto di tutte le figure coinvolte, per attuare un cambiamento.
È un lavoro culturale, e per questo non può essere attivato dall’alto, ma ha bisogno che tanti diversi attori seminino le idee da far poi germogliare.”

I clienti che frequentano il suo locale come hanno reagito a caldo e ora, che un po’ si è preso le distanze dallo shock iniziale di Report?

“I clienti più smaliziati si sono divertiti, lanciandosi in battute e simili. Dopotutto, sono anni che li assilliamo con la narrativa del caffè, e praticamente sapevano già tutto quello che hanno poi visto nella puntata.

Abbiamo altresì avuto una serie di nuovi clienti, spinti proprio dalla puntata di Report, che sono venuti a trovarci per diversi motivi: ci sono stati quelli che sono arrivati con aria supponente, cercando di coglierci in fallo grazie a quello che avevano visto in TV!
Una persona addirittura mi ha chiesto di fargli vedere l’interno del porta filtro e di far scorrere l’acqua del purge in un bicchierino, mostrandosi visibilmente deluso quando non ha riscontrato problemi.

Altri invece si sono avvicinati con grande curiosità. Come dicevo prima, sono quelli che hanno deciso di mettere in dubbio le proprie convinzioni “tradizionali” per sperimentare qualcosa di nuovo e vedere come e se avvicinarsi a questo mondo più consapevole.
Con loro ovviamente ho avuto grande piacere di affrontare delle belle conversazioni che hanno portato a un percorso di scoperta.”

Cosa le piacerebbe vedere in un’inchiesta sull’espresso italiano?

“Onestamente non saprei. Sarebbe interessante probabilmente se si provasse a fare più informazione e meno sensazionalismo.

Abbiamo bisogno che ci siano voci che possono parlare a molti e che abbiano voglia di aiutare in questo cambiamento, che promuovano una cultura del caffè sana – sotto ogni aspetto – e che abbiano l’onestà di fare un lavoro che non sia meramente clickbait.”