giovedì 02 Maggio 2024
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Nicola Fabbri svela in esclusiva il progetto The Italian Wave l’onda tricolore di bevande a base caffè

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MILANO – Si parla spesso di onde quando ci si riferisce ai più grossi cambiamenti nella
preparazione e nei consumi del caffè. Non a caso, la Third Wave è quella che viene associata sempre al movimento che riguarda gli Specialty. A Rimini, durante le giornate di Sigep 2020, un’altra onda è però stata annunciata all’improvviso, dopo l’ispirazione, da Nicola Fabbri, amministratore delegato di Fabbri 1905. Sì perché Fabbri ha annuciato nientepopodimeno che l’Italian Wave, l’onda italiana.

L’esperienza dell’azienda di Bologna nella produzione di sciroppi made in Italy dalle caratteristiche inimitabili e nella valorizzazione e diffusione della cultura del caffè espresso italiano tradizionale nel mondo, diventa infatti la base per il lancio di una nuova strategia di sviluppo, che fa leva sulla qualità, sulla creatività e sul sapere fare tutto italiano.

Dottor Nicola Fabbri ci racconta la nuova intuizione per il futuro del beverage italiano a base di caffè e come è nata in lei questa idea?

“E’ frutto di tanti anni di lavoro in questo settore. Siamo da sempre attivi nel mondo
del caffè, anche grazie a progetti e collaborazioni che negli anni ci hanno visto a fianco
di diverse grandi aziende produttrici, lavorando assieme per portare il made in Italy
nel mondo.

Durante una masterclass del grande artista del caffè Gianni Cocco è emerso chiaramente che noi rappresentiamo l’Italian Wave. L’italiano è, per antonomasia, il professionista amato nel mondo per la propria fantasia nel lavorare gli ingredienti alimentari. La cucina italiana è riconosciuta come la più apprezzata in tutto il globo, ma non solo per il cibo. Il nostro Paese detiene il primato anche nel beverage e nella miscelazione, settori nei quali vantiamo una lunga storia e tradizione.

Ancora oggi alcuni dei più noti bartender sono italiani e a Londra, capitale dei cocktail e delle mode, questi professionisti sono molto influenti. Se il peso del made in Italy nel beverage nel suo complesso è indiscutibile. Ancora di più lo è quando si parla di caffè, un prodotto che ha viaggiato nel mondo proprio a partire dall’espresso italiano.

Ed è stata proprio la “nostra” tazzina la base del successo di una grande catena come Starbucks, che è partita dalla tradizione italiana ed ha sviluppato e promosso un modo tutto americano di bere il caffè, con l’aromatizzazione, l’uso dello sciroppo, l’infusione dei chicchi in aromi diversi come la nocciola e il caramello.

Come Fabbri 1905 siamo stati antesignani in questo campo

Abbiamo infatti fin da subito prodotto gli sciroppi per realizzare le proposte di caffè miscelato negli Stati Uniti e poi, oltre 20 anni fa, abbiamo portato questa tendenza nel nostro Paese; facendo conoscere agli italiani prodotti come i marocchini o i mocaccini, veri e propri cocktail al caffè che oggi vedono un’incredibile fioritura.

In questi anni, attraverso i nostri Brand Ambassador e tecnici, abbiamo sviluppato una nostra peculiare expertise, un nostro gusto, una nostra firma nel creare queste ricette per il mondo della caffetteria.

Mondo che include anche il tè: Fabbri è presente infatti in Cina da 20 anni e questo
lungo periodo ci ha permesso di “assorbire” le nuove mode per bere e consumare il
prodotto, a partire dai tè freddi o dal cosiddetto Bubble Tea. Una delle ultime tendenze
nel campo che, forse non tutti sanno, si prepara proprio con gli sciroppi Fabbri.

Tanto che dalla Cina in cui è nata, la nuova passione dei giovani per il Bubble Tea ha
riportato “a casa”, in Italia. Nei nuovi bar e concept store che lo propongono, anche i
prodotti Fabbri già scelti e usati nei locali cinesi.

Forti di queste esperienze vorremmo quindi portare nel mondo il punto di vista italiano
in questi due settori: nella miscelazione delle bevande a base di caffè, calde e fredde,
e in quelle a base di tè. Vorremmo insomma portare la nostra impronta, la nostra
firma, la nostra Italian Wave”.

Cosa caratterizza gli ingredienti prodotti dalla vostra azienda?

“Il nostro modo di fare sciroppi è unico: quelli italiani e in particolare i nostri sono
inimitabili, hanno una ricchezza nella polpa, negli aromi e nella miscelazione dei sapori
che è immediatamente riconoscibile.

Forti della qualità del prodotto e dell’esperienza e creatività che abbiamo acquisito,
lanciamo quest’anno in Italia un progetto che si chiama “Alta Caffetteria Fabbri”, una
ricettazione molto elaborata ed elegante di proposte a base di caffè e di tè. Curata da
Vittorio Agosti e Gianni Cocco, due dei massimi esperti di caffè in Italia.

Questo progetto partirà nelle più importanti gelaterie, pasticcerie e caffetterie del
nostro Paese, per poi allargarsi al resto del mondo proprio come primo atto di questa
“Italian Wave”. Assistiamo quindi alla nascita, o meglio, alla tenuta a battesimo di
questa nuova onda che porterà un modo di vivere e di godere di momenti piacevoli
tipicamente italiani a diffondersi a tutte le latitudini. E con loro i nostri migliori prodotti
e professionisti”.

È quindi una vera e propria svolta, come la Third Wave, ma con l’italianità al centro?

“Fabbri1905 produce tutto in Italia. Siamo conosciuti in 120 Paesi nel mondo con i
nostri sciroppi e i prodotti per la miscelazione professionale. L’Amarena è un simbolo
stesso dell’italianità e un’icona della cucina italiana. Pensi che il suo vaso in ceramica è
stato recentemente esposto al MoMa di New York.

L’Amarena peraltro si sposa benissimo con le bevande a base di caffè. Vittorio Agosti ha creato tre anni fa una serie di signature drinks a base di amarena e caffè, che culmina con un cocktail a base di bitter all’Amarena, caffè, bacca di cannella e un’Amarena Fabbri come decorazione.

Un altro modo di portare la tazzina nel mondo, esaltando l’arte creativa italiana. Si prospetta come una rivoluzione, questo è il nostro proposito. Un modo in più per far  conoscere il gusto italiano nel mondo. Ci auguriamo di avere il supporto di tutto il
settore”.

Nicola Fabbri, lei sa già come andrà a finire il progetto?

Nicola Fabbri e Gianni Cocco

“Ovviamente no, ma credo sia questo il bello. C’è una capacità di generare idee in Italia – come testimonia ad esempio la ricetta per caffetteria e pasticceria pensata per genitori e bambini insieme al bar presentata da Gianni Cocco qui al Sigep – che è difficile da trovare nel resto del mondo, dove si limitano spesso a copiare con successo le nostre idee. Cerchiamo questa volta di far crescere l’idea rimanendo protagonisti.

Certamente sarebbe prezioso avere il supporto del Paese, a più livelli, anche politico.
Storicamente il mondo del dolce è sempre stato piuttosto trascurato. Anche perché
composto da tante piccole realtà che difficilmente si uniscono per creare un’unica
voce.

Però non dimentichiamo che il dolciario è una delle gemme del nostro made in
Italy, anche perché vantiamo una ricchezza di ricette e tradizioni ineguagliabile. In
Italia ci sono 8000 comuni; ognuno dei quali ha il proprio dolce: una base che non si
trova altrove nel mondo. E poi il dessert, ahimè, è sempre stato considerato come un
fanalino di coda. Nessuno pensa che il dolce sia l’elemento più importante della cena,
mentre lo è, perché chi si alza ricorda per prima cosa proprio quello.

L’auspicio finale è che questa Italiana Wave nel mondo del caffè possa diventare una
locomotiva, per far parlare del beverage e del dessert italiano nel mondo, e per innalzare l’attenzione del sistema Paese su un segmento vitale dell’economia nazionale”.

La scheda sintetica di Fabbri1905

vaso extralarge di amarena
Nicola Fabbri e dipendenti Fabbri di fronte ad un esemplare enorme dell’iconico contenitore dell’amarena ricollocato sulla portineria della sede dopo il retauro

Tradizione e artigianalità, ma anche slancio innovativo, spirito visionario e attenzione
al sociale e alla sostenibilità. Sono le anime che convivono nell’ “Aziendadell’Amarena”: familiare – siamo oggi alla 5° generazione – fortemente radicata sul territorio bolognese, ma anche holding che esporta oltre 1300 prodotti in più di 100 nazioni, senza mai trascurare l’impegno verso la società, l’ambiente e la ricerca.

La Fabbri viene fondata nel 1905 dal giovane Gennaro che avvia una piccola distilleria per produrre liquori a Portomaggiore, Ferrara

Pochi anni dopo la sede sarà spostata a Bologna, Borgo Panigale, dove ha sede tuttora. Le amarene arrivano dieci anni dopo, su intuizione di Rachele moglie di Gennaro Fabbri, artefice di un prodotto diventato uno dei simboli del gusto made in Italy nel mondo. Saranno proprio le “invenzioni” e lo spiccato spirito innovativo a far maturare un’azienda che ha contribuito ad aprire nuovi mercati. Come quello degli “Sciroppi inventa bibite” o dei “Cremolati” per fare il gelato.

La ricerca continua di novità procede parallela al costante rigore con cui vengono trattate le materie prime, all’attenzione alla sicurezza, alla qualità, al gusto e alle esigenze del consumatore, come testimoniano le linee dei prodotti gluten free, senza lattosio e vegan, le certificazioni Kosher e Halal e la rispondenza dei prodotti all’IFS (International Food Standard) e al BRC (British Retail Consortium).

La produzione oggi è organizzata su 17 linee e divisa in tre Business Unit: pasticceria e gelateria artigianali

Con prodotti per tutte le esigenze degli artigiani del dolce, il mondo del fuoricasa, con un’offerta di soluzioni e servizio rivolta ai professionisti della ristorazione e del bar. Tutto il know-how espresso sui mercati professionali viene portato anche nel largo consumo, dove Fabbri è leader indiscusso di mercato con prodotti come la sua Amarena e gli sciroppi.

Carlotta Fabbri posa vicino all'iconico contenitore dell'amarena che è esposto anche al Moma di New York
Carlotta Fabbri posa vicino all’iconico contenitore dell’amarena che è esposto anche al MoMa di New York
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