giovedì 02 Maggio 2024
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My Coffee Rooster: le attrezzature e il verde per chi vuole esser il bravo torrefattore in casa propria

Uno dei creatori, Christian: "Siamo ancora nella fase di pre lancio, al momento stiamo facendo testare le padelle e i tostatori ad aria da amici e volontari in attesa di scegliere le attrezzature migliori e affinare i manuali. Il sito è aperto e per partecipare alla fase di lancio dei prodotti e del kit ci si può iscrivere alla newsletter."

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MILANO – Il caffè a casa buono come il bar: tante volte, sempre più spesso negli ultimi tempi post Covid, abbiamo utilizzato questa espressione, proprio per definire le nuove abitudini di consumo che hanno spostato il focus della tazzina dal bar alle cucine. Le aziende hanno agito di conseguenza. My Coffee Rooster è una di queste.

Degli imprenditori che hanno intercettato questa tendenza e hanno fatto quel salto in più rispetto a grani e superautomatiche, pensando a fornire l’attrezzatura per essere dei piccoli torrefattori fai da te.

Triestespresso

Da dove nasce l’idea di My Coffee Rooster?

Ecco, il progetto si chiama My Coffee Rooster, senza la”a”, quella che la devi mettere tu, perché siamo un po’ dei galli intraprendenti, un po’ stanchi e fortemente disallineati, alla ricerca dei gusti e delle sensazioni uniche. L’idea comincia a germogliare dal famoso
articolo di Massimiliano Tonelli di luglio del 2021 apparso su Repubblica: Caffè, il più clamoroso equivoco gastronomico d’Italia.

Quell’articolo è stato epifanico. Per noi che siamo nel mondo della caffetteria ormai da 30 anni è stato come quando John Belushi “ha visto la luce”. Da quel momento è stato tutto uno disvelamento della realtà e una voglia di approfondire in verticale la complessità che si nasconde dentro un gesto che, solo perché quotidiano, ci sembrava fino a poco prima, banale.”

Molti si sono concentrati nel cavalcare la tendenza (un po’ spinta dal Covid) che vede le persone sempre più interessate a prepararsi un’ottima tazzina a casa, proponendo modelli professionali domestici per l’espresso, materia prima in grani, macinini manuali…voi avete pensato addirittura alla tostatura: come mai? C’è un mercato che avete intercettato di aspiranti roaster autodidatta?

“A semplificare, di molto, potremmo dire che ci sono esploratori e non. I non esploratori possono scegliere dentro la coerenza dei marchi di caffè e dei grandi tostatori mondiali. Ciò che costruiscono con le proprie miscele, è un gusto che rimane costante nel
tempo, che ci conforta e che ci fa dimenticare che il caffè, come il vino, è un prodotto della terra che muta di gusto anno dopo anno.

A pensarci, non ci si chiede cosa c’è dentro la busta di caffè, se proprio si è attenti, perché ci si limita a comprendere il senso dei colori dei packaging. Invece gli esploratori da tazzina oggi possono solo scegliere tra una miriade di gusti preconfezionati. L’illusione di essere i soli selezionando una unicità che è stata però scelta e impacchettata da altri.

E’ il mondo di Matrix, ma Matrix già non risponde più alle nostre esigenze meta moderniste. Le punte avanzate dei nostri tempi desiderano essere unici e consapevoli, e se davvero vogliamo esserlo non esiste altra strada se non quella dell’unicità consapevole. Piena di rischi, che richiede coraggio per uscire dalle strade battute, eppure non così tanto lontane nel tempo. In casa di mia nonna ad esempio c’era ancora un tostatore a legna, quelli che si mettevano nel camino, ma figuriamoci se lei sapeva delle curve di tostatura, delle reazioni di Maillard e delle fasi di sviluppo. Noi si. E vuoi che non riusciamo a fare quello che faceva lei, meglio di lei?”

Quali sono le attrezzature e i servizi che offrite sul vostro sito?

“Una padella in ceramica, caffè verde e macinino manuale, tutto ad un prezzo che invita a provare, ma solo se sei curioso. I manuali sono gratuiti, tutti possono scaricarli, leggerli, regalarli. E poi, a livello ulteriore anche delle tostatrici ad aria e degli up-grade. Il fatto è che quando abbiamo cominciato a prendere in considerazione l’idea di tostare il caffè a casa per conto nostro, abbiamo trovato due tipi di contenuti: il primo è stata quello più comune che diceva che non si potesse fare con una serie di motivazioni, tutte vere tra
l’altro, del perché.

Ma a quelle ci siamo abituati. Avevamo presente quella frase attribuita ad Einstein che dice che per alcune persone esistono problemi per ogni soluzione? Ecco. Gli altri invece erano centinaia di video di persone che tostano con le leccarde da forno senza la minima idea
di quello che accade al caffè, al forno e alla loro cucina mentre cucinano un caffè verde che non sanno cosa sia. In mezzo c’eravamo noi. Come quei barbari sapienti che dovevano dimenticare tutto e ricominciare dall’inizio.

E’ l’inizio è: cosa è il caffè? Cosa accade al caffè durante la tostatura, come possiamo fare un caffè che già la prima volta che lo cuciniamo ci gratifichi con quello che abbiamo imparato? Senza spendere una follia e sapendo quello che sto facendo. Potremmo dire che l’idea del sito e come è costruito nasce dalla voglia di condividere quello che abbiamo imparato con più persone possibili per rendere l’esperienza della tostatura a casa facile e alla portata di tutti.”

Quali sono quelle con cui partire per chi è davvero neofita, quali per chi è già ad un livello avanzato (come la tostatura ad aria)?

“Il kit è composto da una padella in ceramica, un macinino e del caffè verde. Per noi è come un regalo ad un amico che vuole avvicinarsi al mondo del caffè da protagonista. E’ il regalo che avremmo voluto ricevere noi quando abbiamo deciso di cominciare. Nessuno ci ha spiegato ciò di cui avevamo bisogno, abbiamo dovuto fare 3 ordini per poter fare la nostra prima incosciente tostatura.

Devi provare e godere! E devi farlo facilmente. Ma facilmente non vuol dire che sia semplice, devi studiare, altrimenti puoi continuare sulla strada dei supermercati e delle cialde, chi te lo fa fare?

Per chi invece è già più addentrato, abbiamo pensato a delle tostatrici ad aria e a dei manuali dedicati a quel tipo di tostatura. Insomma, se fai il primo passo il viaggio è già iniziato, e la strada è sempre ricca di incontri.”

Acquistando il vostro kit, che cosa si impara, quanti caffè si possono preparare in casa?

“Il kit che contiene una padellina in ceramica, un macinino e un caffè verde (lavato) ricevi anche i manuali che ti spiegano cosa fare e cosa accade al caffè verde mentre lo cucini. Puoi fare piccoli lotti che vanno da 50g a 100gr a tostata. Il principio è semplice, tutto il resto è solo farina del tuo sacco.

Quello che possiamo dirti è che il primo caffè che abbiamo cucinato è stato un caffè lavato colombiano di una piccola finca. Tostato alla sera col nostro padellino, macinato al mattino senza neanche degasare più di tanto, e poi estratto con la moka di casa. E’ stata una rivelazione. Preso alle 7 del mattino ci è rimasto in bocca il suo sapore fino alle 10. E al bar
invece che il solito caffè di metà mattina abbiamo scelto una spremuta.”

Avete previsto anche un modo divertente per orientare il consumatore per capire quali sono i suoi gusti in termine di quale bevanda finale ottenere, partendo dalla selezione del verde: come avete strutturato questo sistema? Come funziona?

“Funziona uscendo dalla logica del sistema, che spesso è un borgo chiuso. Devi fare come in quella poesia di Luzi, in cui i “pontili deserti scavalcano le ondate”. Lo dico meglio: oggi esistono degli studi (anche in google scholar) che attraverso l’intelligenza artificiale analizzano il caffè verde e ti costruiscono la curva di tostatura per ottenere il
massimo in termini di profilo aromatico e di gusto di quel particolare caffè verde in quel particolare momento. Stando così le cose, a che serve tostare da te il tuo caffè?

A questo punto però dovremmo parlare di libertà e di ribellione, di Io. Io voglio poter scegliere un caffè perché voglio essere io a scoprire il suo sapore e le sue declinazioni. Voglio scoprire quel caffè di quel posto di cui posso anche incontrare il contadino che lo
ha coltivato. Voglio, con lo stesso caffè, fare diverse tostature: mi va di farlo chiaro per il pomeriggio e più scuro per la mattina; e voglio poter dire questo è il mio caffè che mi piace, vuoi assaggiarlo? Magari domani verrà diverso, ma oggi sono vivo e l’ho fatto
così, domani non so.”

Il vostro lavoro potrebbe trovare una chiave per divulgare maggiore cultura e consapevolezza dietro la tazzina: la comunicazione fa parte integrante del vostro sito, come avete pensato i contenuti per coinvolgere anche chi di caffè, non sa praticamente niente?

“Perché siamo dei sognatori con i piedi fortemente piantati sulle nuvole, come diceva uno scrittore delle mie parti. Noi veniamo dal mondo del managment e della ristorazione, ma negli ultimi anni ci siamo dati alle start-up e agli e-commerce. Abbiamo realizzato
diversi siti e progettato l’offerta e il marketing in generale per quelle attività on-line.

I contenuti di MyCr sono stati pensati per incontrare un pubblico che ancora sa di esistere come tale, ma che già c’è! Siamo noi, dobbiamo solo trovarci. Quello che posso dire è che non solo in Italia, ma nel mondo, la richiesta della tostatura domestica è in forte crescita.
Con me è andata cosi. Proviamo a pensarci: ti andrebbe di tostare a casa un caffè crudo, di sentirne gli aromi e gli odori mentre li tosti e poi macinarlo il giorno dopo e finalmente estrarlo? Mi chiedo, se in tanti abbiano mai sentito che odore fa il caffè quando da
verde comincia a virare al giallo? Io quando tosto rimango con 2 giorni eccitato da quel profumo.”

Scegliendo il vostro concept del “fai da te”, quali sono i vantaggi reali?

“Per me tostare ha a che fare con la mia vita. Sono più consapevole, più vivo insomma. Senza esser fanatici, però esistono nella vita cose che non si possono deputare ad altri, io ho scoperto che questa cosa ormai devo farla io.”

Fin qui la risposta ai vostri prodotti My Coffee Rooster come sta andando? In Italia poi, dove un po’ tutti si sentono baristi, torrefattori, espertissimi di caffè?

“Siamo ancora nella fase di pre lancio, al momento stiamo facendo testare le padelle e i tostatori ad aria da amici e volontari in attesa di scegliere le attrezzature migliori e affinare i manuali. Il sito è aperto e per partecipare alla fase di lancio dei prodotti e del kit ci si può iscrivere alla newsletter.

Riceveranno tutti i manuali, cosi tutti potranno farsi una idea di come funziona. Successivamente partiremo con il lancio del kit, scontato per tutti quelli che avranno aderito già nella prima fase. La risposta è sopra le aspettative, forse proprio perché
ciascuno di noi può finalmente farsi il caffè che si merita, e poi, per dirla con Eduardo “Alla fine l’ho fatto io, e anche se non è venuto bene, non me la posso prendere con nessuno, e poi sapete che vi dico, che mi piace lo stesso!”

Cosa vedete nel futuro del vostro My Coffee Rooster?

“Il vero core del progetto non sarà la vendita del kit, ma quella del caffè verde. Perché le persone potranno acquistare caffè verde come non lo hanno mai fatto. Chi lo ha mai fatto?
Osservando il sito, la parte dedicata al caffè, è strutturata non per provenienza, ma per tipo di lavorazione.

Un po’ perché a diversi tipi di lavorazione corrisponde una certa difficoltà di tostatura; anche perché da un tipo di lavorazione ci si aspetta un certo profilo del caffè. Ma anche perché, fino ad oggi nessuno ne ha mai parlato in maniera approfondita e chiara. Caffè honey, lavato, naturale, peeled cherry…

Oggi cerchiamo dei partner con cui sviluppare l’idea e il progetto in tempi brevi. Sarebbe bello avere degli acceleratori, degli incubatori, ma se non dovessimo trovare dei pragmatici innovatori di sogni, andiamo avanti da soli. Il tempo, speriamo, non dovrebbe mancarci”.

Qui il sito dell’azienda.

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