lunedì 06 Maggio 2024
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MERCATI – Ancora incertezza sull’entità del raccolto brasiliano. New York ai massimi da maggio

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MILANO – Il raccolto brasiliano si avvia a conclusione in queste settimane. Secondo una stima del prestigioso analista agricolo Safras & Mercado, già alla data del 7 agosto, le operazioni di raccolta risultavano completate all’86% su scala nazionale, addirittura al 100% per quanto riguarda la produzione di conillon.

Interessanti anche i dati forniti in questi giorni da Cooxupé. Il colosso cooperativo brasiliano stima che nelle aree in cui sono operanti i suoi oltre 12 mila soci (Minas Gerais meridionale, Cerrado Mineiro e parte dello stato di San Paolo) il raccolto risultava completato, alla data del 29 agosto, per il 92,88% contro, rispettivamente, il 90,4% e l’89% alle stesse date dell’anno scorso e di due anni fa.

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Balletto delle cifre
Quanto alle stime sulla produzione siano al consueto balletto delle cifre. Safras & Mercado – citata in apertura – mantiene per il momento la sua previsione di 48,9 milioni di sacchi.
Nella sua seconda stima per il 2014/15, diffusa a maggio, Conab ha quantificato la produzione brasiliana in 44,57 milioni di sacchi, molto al di sotto del range (46,53-50.,5 milioni di sacchi) della prima stima, diffusa a gennaio. La pubblicazione della terza stima è prevista per il 10 settembre. Ancora più pessimista, il Consiglio nazionale del caffè (Cnc). Il massimo organismo rappresentativo del settore del caffè in Brasile prevede infatti (sulla scorta delle ipotesi formulate in una ricerca di Fundação Procafé) una produzione compresa tra 40,1 e 43,3 milioni di sacchi. Cnc vede nero anche per il 2015/16: il raccolto potrebbe scendere sotto i 40 milioni di sacchi. Qualora tale ipotesi si avverasse si tratterebbe del più lungo ciclo negativo (tre raccolti consecutivi in calo) degli ultimi decenni.

Fioritura anticipata
Ma quale potrebbe essere il potenziale del prossimo raccolto? Nel suo più recente report mensile, il Centro di studi avanzati in economia applicata dell’Università di San Paolo (Cepea) riferisce che le piogge cadute a fine luglio – successivamente a un lungo periodo di stress idrico – hanno accelerato i ritmi fenologici normali. In alcune aree del Minas Gerais e del San Paolo (Mogiana), i fiori si sono dischiusi già a inizio agosto e tali fioriture anticipate potrebbero risultare (in mancanza di adeguate piogge successive) in aborti fiorali. In taluni casi, i fiori – sbocciati quando i frutti erano ancora sui rami – sono stati strappati o recisi durante le operazioni meccanizzate di raccolta.
L’andamento vegetativo dei robusta in Espírito Santo e Rondônia risulta invece nella norma e la prima fioritura viene definita soddisfacente.
Per quanto riguarda il raccolto 2014/15, Cepea rimane ancora sul vago limitandosi a sottolineare le forti perdite registrate in alcune aree, in particolare nella regione di nord-ovest del Paraná, dove la produzione dovrebbe risultare inferiore del 65% rispetto alle già pessimistiche previsioni di inizio anno.

Arabica superstar
Con guadagni superiori all’80% dall’inizio dell’anno, il caffè arabica si conferma intanto la superstar tra le 22 materie prime nel paniere del Bloomberg Commodity Index, che nello stesso periodo ha segnato un arretramento dello 0,40%.

Previsioni
Gli esperti di Citigroup Inc. prevedono un deficit produttivo sul mercato mondiale del caffè destinato a durare sino al 2016 in conseguenza della difficile situazione in Brasile. I risultati di un sondaggio condotto dalla stessa Bloomberg presso 18 analisti di settore prevedono l’Ice in area 225 centesimi a fine anno.

Ice vicino a quota 210
Il mercato newyorchese ha registrato ieri nuovi forti rialzi (+825 punti) risalendo a 209,45 centesimi, ai massimi da fine maggio. La spinta rialzista è stata alimentata principalmente dalle notizie meteo provenienti dalle principali regioni di produzione del Brasile, dove Somar prevede condizioni di tempo prevalentemente secco di qui a metà mese, con precipitazioni solo sporadiche e isolate nei prossimi 2-3 giorni. Fattori tecnici e la buona performance di Londra nella sessione di lunedì hanno contribuito al rally del mercato di oltreoceano, che in corso di contrattazione ha sfiorato la soglia dei 210 centesimi (massimo intraday a 209,95 centesimi).
L’indice Crb ha perso 307 punti, con la maggior parte delle commodity sotto pressione per il rafforzarsi del dollaro.

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