TRIESTE – L’area Meet2Learn di Triestespresso campus ha presentato alla platea di visitatori e operatori di settore un programma variegato di presentazioni con l’intervento di esperti del settore sotto la direzione artistica del caffesperto Andrej Godina. Massimo Chenda è stato ospitato il 25 ottobre. Titolo del suo contributo: “Innovazione di processo e di prodotto come leve per l’entrata sul mercato di nuove micro-imprese”.

Una una vera e propria lezione tratta dalla sua esperienza lavorativa. E dalla “case history” di Caffemotive Srl, azienda triestina di ricerca e innovazione nel campo del caffè espresso.

Massimo Chenda, vicepresidente Caffemotive:

Quando parliamo di “innovazione”, il pensiero di molti va alle grandi aziende capaci, per le risorse consistenti umane ed economico/finanziarie, di sostenere da sole progetti di ricerca e sviluppo e innovazione.

La storia, tuttavia, insegna che molte idee innovative e di successo che hanno cambiato le nostre abitudini sono germogliate e si sono sviluppate grazie all’ingegno e alla testardaggine di giovani imprenditori all’interno di contenitori di micro impresa.

L’esempio più eclatante, oggi sotto gli occhi di tutti nel mondo, è sicuramente Mark Zuckerberg e il suo team, fondatori del social network Facebook.

In questa prospettiva ho voluto delineare una presentazione dell’avventura di innovazione di prodotto e processo che la mia azienda ha portato avanti in questi anni nel campo del mono porzionato.

Con grande passione e duro lavoro siamo riusciti a brevettare il Tablì System, un nuovo modello di business basato sull’applicazione del caffè tostato e macinato di una nuova tecnologia che permetterà al mercato di ripensare al posizionato”.

Massimo Chenda durante la sua presentazione ha voluto dimostrare come in Italia è possibile avviare e sviluppare progetti innovativi.

E come una micro impresa può portare avanti un progetto di R&S nel campo del caffè. Affrontando i problemi di accesso al credito e ai finanziamenti europei a sostegno dell’iniziativa.

Così il caffesperto Andrej Godina:

“La case history di Caffemotive dimostra in modo lampante come in Italia è possibile sviluppare nuovi progetti innovativi senza avere grandi capitali alle spalle: il sistema dei finanziamenti italiani ed Europei permettono di co-finanziare operazioni di innovazione di processo e prodotto a patto che essi siano davvero innovativi.

Sono necessarie senza ombra di dubbio capacità gestionali, l’accesso a una rete di consulenti preparati in materia e la testardaggine, come ha giustamente sottolineato Massimo Chenda nel suo intervento, a voler portare a termine il progetto. Credo che questo messaggio possa essere di ispirazione a tanti giovani che possono sperare di realizzare il loro sogno nel cassetto”.

Chi è Massimo Chenda

Massimo Chenda si è diplomato come perito elettronico. Varie esperienze lavorative, fra Trieste e Lumezzane (BS), che gli hanno permesso di passare dal lavoro in ufficio tecnico al reparto acquisti; dalla direzione magazzino fino alla gestione di impianti di produzione di aziende industriali.

Nel 1998 ha iniziato la sua prima esperienza imprenditoriale come socio fondatore e presidente del consiglio di amministrazione di Karto Pack Srl, una piccola azienda cartotecnica di Padova.

E nel 1999 ha fondato a Milano con Francesco Illy la Quaha Srl, una società di produzione di macchine da caffè per uso domestico.

È stato Vice Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori dell’Associazione Industriale di Trieste. E per tre anni a capo del Servizio Italia di Illycaffè per macchine da caffè domestiche. Nel 2009 ha fondato Caffemotive Srl di cui oggi è Vice Presidente e team leader per progetti d’innovazione nel campo dell’espresso.

umamiarea.com/contents/meet2learn

www.caffemotive.it

Ecco il video con l’intervento integrale di Massimo Chenda