mercoledì 10 Aprile 2024
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Macchione: “Nel futuro, quotare in Borsa il Polo del Gusto, le più mature Damman freres e Domori”

L'amministratore delegato ha confermato sull'Ansa, che il minimond ha avuto un buon andamento, con la quotazione da parte di diversi sottoscrittori e con la garanzia statale. E ora, il percorso di crescita più naturale per Domori resta il mercato

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TRIESTE – Nuove affermazioni arrivano dall’amministratore delegato del Polo del Gusto e di Domori -azienda afferente al gruppo presieduto da Riccardo Illy -: Andrea Macchione ha dichiarato all’Ansa: “L’ipotesi è quotare in borsa l’intero Polo del Gusto ma al momento le aziende più mature del Polo sono la Dammann freres e la Domori. Contiamo di portarle in Borsa il 2024 e il 2026 quando scadrà il minibond Domori, emesso giusto un anno fa”. Lo stesso ceo si sta muovendo ad affidare deleghe proprio dell’azienda piemontese Domori.

Macchione, sull’Ansa, ha fornito in anticipo anche qualche dato di bilancio

Ha anche ricordato della recente acquisizione all’interno della holding del produttore di biscotti artigianali Pintaudi, suggerendo delle prossime novità nell’arco del trimestre che sta arrivando. Ha confermato sull’Ansa, che il minimond ha avuto un buon andamento, con la quotazione da parte di diversi sottoscrittori e con la garanzia statale. E ora, il percorso di crescita più naturale per Domori resta il mercato: per questo marchio, l’obiettivo era la chiusura del bilancio con una cifra superiore ai 20 milioni e, afferma Macchione: “Credo che supereremo i 22 milioni  L’inglese Prestat chiuderà invece con circa 30 milioni di fatturato”.

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Una ripresa solida

Che l’amministratore delegato ha descritto come una ripartenza fatta di entusiasmo e convivialità. Certo ci vuole ancora un po’ di cautela, perché il Covid non è una realtà ancora del tutto alle spalle e minaccia potenziali contrazioni. Ma il recupero, ha affermato all’Ansa Macchione, “è più veloce di quanto ci aspettassimo ma non sappiamo su quale media ci si assesterà una volta stabilizzati”.

Un ultimo accenno di Macchione sulla Brexit: un “errore colossale”, per le sue conseguenze economiche e sociali sul Paese. Scendendo nel dettaglio della Prestat, la meta resta registrare un Ebidta positivo. Chiude sull’Ansa: ” Intanto, abbiamo rafforzato il management con Michaela Illy che è diventata manager director”.

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