giovedì 11 Aprile 2024
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“Ma quale Africa, in Piazza Duomo palme cinesi”. Parla l’architetto Bay

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MILANO – Tra una settimana il giardino di Piazza Duomo, il più criticato di Milano, sarà completamente ricoperto di “ghiaia nero ebano” e potrà dirsi ufficialmente completato.

Nel frattempo nelle aree ‘arredate’ con palme e banane, che tante polemiche hanno suscitato nelle file del centrodestra che ha parlato di africanizzazione nel cuore della città, fino a sfociare in un episodio di vandalismo con una palma incendiata, proseguono i lavori.

A spiegare i dettagli dell’area verde sponsorizzata da Starbucks, la multinazionale americana che tra un anno aprirà in piazza Cordusio la prima Reserve Roastery d’Europa, è l’architetto del paesaggio Marco Bay, ideatore del “giardino milanese”.

E guai a chiamarlo giardino tropicale: “Milano è piena di palme” osserva “sono ovunque a partire dai cortili nobili di via Montenapoleone”.

Tra una settimana dunque le aree verdi davanti al Duomo, assumeranno il loro look definitivo. Secondo Bay “in un’aiuola di quella misura il prato sarebbe stato una stonatura con la grande estensione minerale della pavimentazione”.

Ma c’è un’altra grande novità, sempre tra una settimana verrà installato un “sofisticato e leggero sistema di acqua nebulizzata che si accenderà a seconda delle stagioni in modo da creare ancora di più un effetto piacevole, l’atmosfera.

Servirà a creare una scenografia. E sarà attivo tra giugno e luglio”. “Speriamo che anche questa scelta non sia causa di ulteriori polemiche” dice sorpreso l’architetto Bay che mai si sarebbe aspettato tanto clamore dal suo ‘giardino’.

O meglio non per questo tipo di critiche.

“Mi aspettavo le polemiche – spiega Bay – ma non così politicizzate, perché la storia insegna che alle novità i milanesi si rivolgono in modo aggressivo”.

Ma “non parliamo di africanizzazione – è l’auspicio – in quanto questo tipo di palma arriva dalla Cina e in Giappone addirittura è considerata ‘imperiale’ talmente è bella”.

A quanti hanno osservato che si tratta di piante non adatte al clima freddo di Milano, Bay replica che “le palme arrivano a sopportare fino a 15 gradi sotto lo zero.

Lo stesso vale per i banani che d’inverno andranno a riposo come molte piante nei giardini e in primavera rispunteranno. E’ un giardino che si muove durante le stagioni”.

E se nei prossimi tre anni (la durata della sponsorizzazione) cambierà aspetto è perché seguirà le stagioni: “le varianti sono date dalle stagioni, quando per esempio il banano andrà a riposo ci saranno le graminacee che da 30 centimetri diventeranno alte fino a 4 metri, le ortensie che fioriranno in estate, le Bergenie, il cosiddetto fiore di San Giuseppe”.

L’aiuola firmata da Marco Bay, architetto e progettista da oltre 20 anni, che tra il 2005 e il 2009 ha fatto parte anche della commissione edilizia del comune di Milano in qualità di esperto in verde urbano, raggiungerà il massimo del suo splendore a settembre, ma già “a fine maggio cominceremo a vedere gli effetti”.

Non solo colori, forme ma anche le atmosfere sono importanti. Come quella che si crea di notte. Un’illuminazione al chiaro di luna “Volutamente non illumino le piante – conclude -. Penso che debbano essere illuminate dal chiaro di luna.

A Milano la luna non crea proprio l’effetto utile, ma trovo che nella penombra, il nero notturno della vegetazione crei ancora di più un contrasto straordinario con la facciata del Duomo”

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