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Luckin Coffee polverizza Starbucks con oltre 8.200 locali in Cina e il fatturato vola a 1,8 miliardi di euro

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MILANO – Nemmeno la pandemia rallenta significativamente la corsa di Luckin Coffee. La più popolare catena cinese è tornata ai fasti di un tempo. Tanto da far dimenticare (almeno in patria) le disavventure di qualche anno fa, che misero fortemente a rischio il suo stesso futuro. Con il cambio di proprietà e management, Luckin sembra essersi lasciata definitivamente alle spalle lo scandalo contabile che le è costato l’esclusione dal Nasdaq.

La prova nelle cifre del bilancio annuale, pubblicato ieri, giovedì 2 marzo 2023. Con oltre 2.100 aperture nette, Luckin Coffee ha concluso l’esercizio 2022 con più di 8.200 locali.

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Il tutto in un anno non propriamente semplice per il settore del fuori casa in Cina, viste le drastiche politiche zero Covid che sono state adottate. E che il governo ha allentato soltanto negli ultimi mesi.

A titolo di raffronto, Starbucks conta in Cina 6.090 caffetterie. E punta a raggiungere il traguardo dei 9mila locali entro il 2025. Traguardo che Luckin Coffee potrebbe tagliare già nel primo semestre di quest’anno.

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