MILANO – Tra i fattori scatenanti della cistite, un’infezione delle vie urinarie quattro volte più frequente nelle donne rispetto ai maschi della stessa età, oltre all’attività sessuale e alla sedentarietà, anche il caffè e il tè tendono ad irritare la vescica e causare cistite. Lo sostiene il centro di ricerche e cura Humanitas di Milano (Video)

Si stima che ogni donna sessualmente attiva ma anche dopo la menopausa, a causa della riduzione degli estrogeni, almeno una volta nella vita, sperimenti i sintomi dell’infezione nota come cistite: urgenza minzionale, cioè a urinare, bruciore, pollacchiuria (frequente stimolo a far pipì), talvolta disuria (difficoltà e dolore all’emissione di urina) e sensazione di peso al basso ventre sono i sintomi di questa infezione.

A causa della conformazione anatomica della donna che pone l’uretra a soli 3-4 centimetri dall’ano, in particolari condizioni è più facile che avvenga il passaggio di un battere, l’Escherichia Coli, dall’intestino alle vie urinarie e quindi alla vescica. Bere almeno un litro e mezzo acqua di acqua al giorno, e particolarmente dopo un rapporto sessuale – spiega il dottor Rodolfo Hurle, urologo dell’ospedale Humanitas. – aiuta a ridurre il rischio di cistite.

La stessa cosa non vale però per certe bevande come tè e caffè che contengono certe sostanze, come la caffeina, per esempio, hanno un effetto irritante su tutta la mucosa dell’organismo inclusa la vescica e, per questo motivo, tè e caffè possono favorire la comparsa di cistite soprattutto nelle persone più predisposte.

Pur non esistendo studi scientifici che indichino quanto caffè bere per non irritare la vescica e ridurre così il rischio di cistite, riferendoci però a studi su altri disturbi è possibile definire in massimo tre tazzine di caffè al giorno una soglia accettabile, quantità che le persone affette da cistite ricorrente dovrebbero ridurre ulteriormente.

LA SCHEDA DEL CENTRO RICERCHE, UNIVERSITÀ E CLINICHE HUMANITAS

Humanitas University (in Italiano: Università Humanitas), anche indicata come Hunimed, è una Università non statale italiana dedicata alle scienze medico-chirurgiche. Ha sede a Rozzano (Milano) nei pressi dell’Istituto Clinico Humanitas.

Presso Humanitas University sono attivi un corso di laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia completamente insegnato in lingua inglese (Humanitas University Medical School) ed un corso di laurea triennale in Infermieristica.

L’Università è stata istituita e legalmente riconosciuta il 20 Giugno 2014 con un decreto del Ministro dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca. I soggetti promotori di Humanitas University sono l’Istituto Clinico Humanitas e la Fondazione Humanitas per la Ricerca.

A fianco dell’Istituto è sorto nel 2007 un centro di ricerca, che ospita 150 ricercatori guidati dal direttore scientifico prof. Alberto Mantovani.

L’Istituto Clinico Humanitas è anche un punto di riferimento internazionale per la ricerca sul cancro. Nel 2007 sono stati pubblicati i risultati degli studi sulla diagnosi e la cura del mesotelioma pleurico, una rara forma tumorale causata dall’esposizione all’amianto.

È inoltre in corso di costruzione un campus universitario adiacente all’ospedale, con un’inaugurazione prevista entro la fine del 2017.