venerdì 03 Maggio 2024
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Lavazza compra il Caval ‘d Brons di Torino

Passano di proprietà i locali dello storico caffè di piazza San Carlo. Resterà la sala ristorante. Il vecchio proprietario: "Spero che mantengano il marchio"

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TORINO – Appena due mesi fa nel salotto buono della città si consumava l’ addio a uno dei luoghi simbolo per i torinesi, quel Neuv Caval ‘d Brons (FOTO sopra) che a metà agosto chiuse per sempre i battenti schiacciato dal peso del caro affitti.

Ora in quegli stessi locali storici di piazza San Carlo pare ormai cosa fatta l’ arrivo di un altro marchio torinese doc, quello della Lavazza, che avrebbe acquisito – anche se il condizionale è ormai una pura formalità – gli spazi dalla vecchia proprietà per trasformarli in un elegante tempio del caffè dove troveranno posto miscele, cialde e forse anche una sala ristorante.

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Un cambiamento nel segno della tradizione che nei prossimi mesi dovrebbe rivitalizzare quell’ angolo della piazza, ora piombato nel degrado.

I nuovi inquilini

L’ avvio delle trattative risale all’ estate scorsa quando la Laro Spa, proprietaria di Palazzo Villa, decide di mettere in vendita i locali commerciali prima occupati dal Caval ‘d Brons.

L’ accelerata sarebbe avvenuta con l’ acquisizione da parte della Lavazza per una cifra di circa 12 milioni di euro.

Dal quartier generale dell’ azienda torinese al momento dicono di «non avere dichiarazioni da fare». Il progetto sarebbe in via di definizione.

Negli oltre duecento metri quadri del piano terra troverebbero spazio l’ esposizione e la vendita di macchinette e cialde, oltre a zone destinate agli assaggi. Al piano superiore dovrebbe essere realizzata anche una sala ristorante.

I nuovi locali sono destinati a essere inaugurati la prossima primavera. Per la Lavazza sarebbe la seconda vetrina in città, dopo quella inaugurata più di vent’ anni fa nei locali di via San Tommaso 10.

Qui si trovava il laboratorio dove nel 1895 il fondatore Luigi Lavazza creò le prime miscele.

Il declino

Era dal 1948 che i tavolini del Caval’ d Brons occupavano quell’ angolo della piazza. Poi il raddoppio del canone di locazione, salito mesi fa a 25 mila euro, che ha costretto il titolare Vito Strazzella alla resa.

«Speravamo in un aiuto da parte dell’ amministrazione – spiega -, che invece non è mai arrivato».

Resta il marchio di quello storico caffè che per tanti continua a essere uno dei simboli della torinesità. E almeno quello potrebbe non sparire. «

Chiunque saranno i nuovi proprietari dei locali – dice Strazzella -, mi piacerebbe che in qualche modo fosse mantenuta in parte la vecchia denominazione».

Diego Molino

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