sabato 13 Aprile 2024
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Jessica Pirredda: «Siate sempre protagoniste perché il caffè sa dare grandi soddisfazioni»

Jessica Piredda: "Per me il caffè è tutte e tre le cose che ha elencato. Innanzitutto è un ricordo, perché quando ero piccola, dopo pranzo il mio compito era proprio quello di preparare la moka. Poi, un’abitudine: perché soprattutto a metà mattina e metà pomeriggio mi prendo il mio quarto d’ora di pausa e mi gusto uno dei nostri specialty coffee."

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MILANO – Un nuovo punto di vista fornito da una giovane donna del caffè: Jessica Pirredda, 29 anni. Lei, assieme al fratello Mattia,è socia in affari nell’azienda Coffeeshare, in via della Resistenza 626 a Vignola (Modena). Un’attività familiare che opera all’insegna della qualità e della cura della materia prima. Ovviamente, il tocco femminile non poteva mancare. In attesa della riapertura…

Jessica Pirredda, che cos’è per lei il caffè? Un ricordo, un’abitudine, un tramite?

“Per me il caffè è tutte e tre le cose che ha elencato. Innanzitutto è un ricordo, perché quando ero piccola, dopo pranzo il mio compito era proprio quello di preparare la moka.
Poi, un’abitudine: perché soprattutto a metà mattina e metà pomeriggio mi prendo il mio quarto d’ora di pausa e mi gusto uno dei nostri specialty coffee.

Un momento a cui difficilmente rinuncio. Infine, un tramite, perché è un mezzo di comunicazione. Infatti, noi attraverso il caffè dialoghiamo con il cliente, creiamo una relazione. Cerchiamo di trasferire la passione e la cultura del caffè che purtroppo è ancora molto sconosciuta per la maggior parte dei consumatori.”

Il mestiere di Jessica Pirredda

“Coffeeshare ha un format particolare che ci permette di passare dall’artigianalità del
prodotto (scelta e lavorazione del caffè), alla vendita. Quindi alla parte più commerciale e al marketing/comunicazione e in parte più creativa. Il mio quindi è un mestiere multitasking.

Nella nostra azienda tutti sono in grado di calarsi in ogni ruolo e ciò permette di sviluppare molte attitudini. Per una persona ambiziosa è un mestiere fantastico, in quanto garantisce una crescita lavorativa e personale.”

Quando ha deciso che il caffè, la cultura del caffè avrebbe potuto essere la sua strada professionale?

“Io sono una graphic designer. Purtroppo, nel settore della pubblicità e della grafica purtroppo ci sono parecchi “autodidatta” che lavorano male e sottocosto. Ma il cliente finale pur di risparmiare si adatta e ciò devasta i professionisti. Quindi nel momento in cui mio fratello e attuale socio ha terminato gli studi abbiamo deciso di fare squadra e seguire le impronte di nostre padre nel settore del caffè.”

E’ stata solo una scelta lavorativa oppure di vita?

“Non so se sia possibile fare una distinzione tra le due cose. Nel senso che non ritengo di essere una semplice dipendente che al termine dell’orario lavorativo chiude tutto e va a casa. Su Coffeeshare ho investito denaro e soprattutto tempo, un imprenditore non ha orario, infatti non porto nemmeno l’orologio. Credo sia stata una scelta sia lavorativa sia di vita.

C’è stato un episodio particolare in cui ha pensato di non farcela e perché?

“No, perché di base penso positivo, e ho sviluppato nel tempo una buona capacità di
problem solving. Ad ogni problema/difficoltà cerco la migliore soluzione possibile
che posso dare in quel momento.”

E invece, alle giovani donne che vogliono essere protagoniste nel settore del caffè, cosa direbbe?

“Non ho avuto modo di conoscere tante donne nel settore del caffè, soprattutto giovani
donne. Direi: “Siate protagoniste, non ve ne pentirete! Il caffè sa dare grandi
soddisfazioni”

La giornata tipo di Jessica Pirredda

“Molto difficile descrivere una mia giornata tipo. Come dicevo prima infatti, siamo multitasking e quindi capita di occuparmi della vendita diretta con il pubblico. Così come  della pubblicità per una campagna che deve uscire qualche settimana dopo. Oppure in vista di qualche imprevisto, lo risolvo. Durante le mie giornate, la noia non esiste.

Pensa che, all’interno del suo ambito professionale, sia stato più difficile come donna, affermarsi?

“Come donna assolutamente no! La professionalità, la competenza, assieme al mio carattere, hanno messo tutti al loro posto. Forse in quanto giovane, potrei aver avuto
più “discriminazione”.

Come intende la giornata internazionale del caffè?

“Ho festeggiato lavorando! Avendo una torrefazione è il posto migliore per passare la
giornata internazionale del caffè.”

Qual è il tocco femminile che aggiunge qualcosa in più al suo lavoro?

“Bè, si dice che noi donne abbiamo una marcia in più. E sicuramente dove lavora una
donna si vede, anche se non tutte le donne sono uguali. Per quanto mi riguarda, per
come sono io, l’attenzione e la cura del dettaglio fa sicuramente la differenza.”

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