sabato 20 Aprile 2024
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Per Iri effetti post feste sulla spesa alimentare ma gelato e biologico sfiorano 100 milioni

Gdo, in calo del 4,9% a quota 3.293 milioni di euro. Il gelato aumenta le vendite in valore del 7,3% raggiungendo i 17 milioni di euro. Il biologico ha un incremento del 4,4%

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MILANO – Diverse considerazioni possono essere fatte stando ai dati emersi durante la prima rilevazione del 2018, relativi agli acquisti nel settore alimentare. Osservando la distribuzione moderna, il mercato è stato analizzato da Iri per Tuttofood 2019, che sembra scontare i numeri positivi delle festività.

L’analisi che riportiamo qui di seguito è ripresa dalla piattaforma dedicata all’evento Tuttofood.it

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Iri: Gdo in calo del 4,9 %

Se durante le ricorrenze 2017 la maggioranza degli osservatori aveva riscontrato un certo incremento negli acquisti rispetto al 2016, l’inizio del 2018 sembra segnare una pausa di riflessione.

Questo secondo i dati di Iri. Infatti, il valore delle vendite complessive di alimentare confezionato nella Gdo è in calo del 4,9% a quota 3.293 milioni di euro.

La fase di stasi

Questa appare abbastanza trasversale alle categorie merceologiche, ma con alcune interessanti eccezioni.

Molti dei cali registrati a gennaio 2018 dipendono infatti da fattori di calendario e da anomalie climatiche verificatesi nel 2017.

Bizzarrie di calendario

Come ad esempio, un giorno di apertura in meno nella prima settimana. Oppure il rimbalzo sul clima anomalo del gennaio 2017.

Tutti questi elementi impattano l’andamento degli acquisti. Lo scorso anno le gelate e le forti precipitazioni nel Centro-Sud avevano messo in ginocchio la filiera del freschissimo e in seria difficoltà i trasporti.

La domanda dei prodotti primari

Di conseguenza, i consumi avevano perciò privilegiato l’alimentare confezionato/preparato dall’industria. Una tendenza che si è protratta fino a metà febbraio 2017.

Iri stima che questi due fattori abbiano inciso in misura rilevante sulla magnitudo del calo in gennaio 2018. Ciononostante merita attenzione l’improvvisa ritracciatura verso il basso del trend Lcc dopo gli ottimi risultati del 2017.

L’analisi di alcune categorie

In controtendenza troviamo un prodotto pregiato come la carne confezionata. Quest’ultima infatti, cresce di ben il 9,2%.

Portandosi così a 55 milioni di euro. Così come un genere non di prima necessità come il gelato, che a sua volta aumenta le vendite in valore del 7,3%. Raggiungendo così i 17 milioni di euro.

Entrambi segnali che, al di là della battuta d’arresto mensile, il consumatore sembra stare recuperando fiducia al punto da non esitare a “investire” in prodotti di fascia medio-alta.

Resta in territorio positivo anche il biologico

Con un incremento del 4,4%, si consolida oltre la soglia psicologica dei 100 milioni di vendite mensili attestandosi a quota 117 milioni di euro.

Chiudono il quadro dei segni più di gennaio i condimenti freschi che raggiungono vendite per un valore di 26 milioni di euro grazie a una variazione positiva dell’1,4%.

Con un incremento del prezzo medio pari al 20,4%, inoltre, i condimenti freschi appaiono come un’eccezione nel panorama dei prezzi medi in volume, tendenzialmente piatti nel mese (+0,4%).

Risalgono invece a dicembre 2017 i dati più aggiornati disponibili per le bevande

Nel mese festivo le vendite sono cresciute del 3,8% per un valore totale pari a 3.199 milioni di euro. Anche grazie a un aumento dell’1,8% nei prezzi medi in volume.

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