lunedì 29 Dicembre 2025

International Coffee Forum di Napoli: nella prima giornata c’era tanta carne al fuoco tra interventi e degustazioni di specialità

Con circa 100 milioni di tazzine di caffè bevute ogni giorno in Italia (più di 1150 al secondo), l’International Coffee Forum di Napoli in due giornate intense vuol promuovere il caffè come patrimonio culturale italiano e mondiale, valorizzando le eccellenze italiane, leader indiscusse nel settore

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NAPOLI – Il 12 e 13 novembre il Centro Congressi dell’Università Federico II di Napoli in via Partenope è il centro della cultura del caffè con l’International Coffee Forum, l’appuntamento con ingresso gratuito a numero controllato che mette insieme tradizione, innovazione, spettacolo e passione.

Per gli organizzatori l’International Coffee Forum vuole promuovere il caffè come patrimonio culturale italiano e mondiale, valorizzando le eccellenze italiane, leader indiscusse nel settore.

Più che un evento si tratta di una piattaforma di dialogo e confronto tra protagonisti della filiera: produttori, torrefattori, baristi, ricercatori, artisti e appassionati.

Più di 30 format tra panel, workshop, demo live, degustazioni e tavole rotonde, il Forum affronta temi di grande attualità, analizzati dai più svariati punti di vista: innovazione agricola e sostenibilità ambientale, intelligenza artificiale e tecnologie di produzione, marketing esperienziale e nuove frontiere del consumo, ritmo dei mercati globali, economia circolare, benessere e salute, fino al valore culturale e sociale di una tazzina che unisce popoli e generazioni.

All’inaugurazione hanno partecipato, tra gli altri, il professor Matteo Lorito, Magnifico Rettore dell’Università Federico II di Napoli; la dottoressa Teresa Armato, Assessore al Turismo e alle Attività Produttive del Comune di Napoli; il dottor Giuseppe Nargi, Direttore Regionale Campania, Calabria e Sicilia Divisione dei Territori Intesa Sanpaolo, main sponsor dell’Iniziativa.

Il professor Matteo Lorito, Magnifico Rettore dell’Università Federico II di Napoli (immagine concessa)

Nella due-giorni napoletana i presenti possono godere di 8 appuntamenti esperienziali: workshop interattivi, show cooking, masterclass esclusive e pastry show con i più grandi talenti italiani del settore.

Una vera e propria Coffee Academy temporanea dove baristi e coffee lover potranno apprendere da maestri pluripremiati le tecniche più avanzate di banco, dall’espresso perfetto alla latte art, ai cocktail d’autore, alla preparazione di un tiramisù “riveduto e corretto” in chiave moderna.

Non mancano i racconti diretti dei protagonisti della filiera del caffè – produttori, importatori e torrefattori in arrivo a Napoli da tutta Italia – che hanno subito dialogato con i presenti.

Dulcis in fundo, è stata allestita una experience coffee area, dove concedersi una pausa e provare la differenza tra aromi esclusivi e blend speciali, in un percorso tra profumi, note aromatiche e sfumature di gusto. Oltre a ciò un’area tecnica  presenta le più innovative macchine da caffè a leva, con prove tecniche specifiche seguite da addetti e specialisti.

Come è andata la prima giornata

Il mondo del caffè: tra crisi climatica e nuove rotte di mercato

L’incontro è nato per analizzare come il settore del caffè stia reagendo in modo concreto agli effetti del cambiamento climatico, che stanno modificando altitudini di coltivazione, costi di produzione e profili aromatici.

L’obiettivo? Mettere a confronto dati scientifici e strategie industriali. Dalla ricerca su varietà resilienti di arabica e robusta ai progetti di riforestazione e gestione idrica nei paesi d’origine, fino alle nuove logiche di approvvigionamento e tracciabilità adottate dalle torrefazioni italiane.

Tra i focus come le imprese stiano ripensando i propri modelli produttivi per garantire qualità e continuità in un contesto di crescente instabilità climatica. Il caffè è diventato caso di studio per capire come innovazione agronomica, sostenibilità economica e cultura del prodotto possano convivere. Perché difendere il caffè oggi significa difendere un intero ecosistema (agricolo, industriale e culturale) che dal clima dipende più di quanto si immagini.

L’industria del caffè tra tradizione e innovazione

L’incontro ha approfondito come l’industria del caffè stia evolvendo di fronte alle nuove sfide tecnologiche, produttive e di consumo, mantenendo al centro l’identità italiana fatta di qualità, artigianalità e competenza.

I casi concreti? Dall’introduzione di sistemi di tostatura a controllo digitale e intelligenza artificiale per ottimizzare i profili aromatici, all’uso di piattaforme blockchain per garantire tracciabilità e trasparenza lungo la filiera.

Analizzati anche i nuovi format di consumo, dalle capsule compostabili ai concept store esperienziali, che ridefiniscono la relazione tra marca e cliente.

È stato anche un confronto tra imprese, tecnologi e torrefattori su come l’innovazione possa rafforzare e non snaturare la cultura del caffè italiano. In un settore dove il valore si gioca sempre più su sostenibilità e competenza, il futuro passa dalla capacità di integrare scienza e tradizione in un’unica visione produttiva.

Caffè e turismo: sviluppo economico e valorizzazione del territorio

Qui si è esplorato come il caffè possa diventare un volano per il turismo esperienziale e la valorizzazione economica dei territori, sia nei paesi produttori sia nelle città italiane dove la cultura del caffè è parte dell’identità urbana.

Si è parlato di modelli di turismo legati alle coffee farm visitabili, alle torrefazioni aperte al pubblico, ai percorsi sensoriali nei musei del caffè e ai format di accoglienza che uniscono degustazione, formazione e storytelling.

Tutto per capire come integrare il caffè nelle strategie territoriali, trasformandolo in attrattore turistico e marchio culturale riconoscibile. È stato un confronto tra operatori del turismo, torrefattori e istituzioni su progetti capaci di creare valore condiviso e occupazione. Perché oggi, dal Salento al Triveneto fino ai paesi d’origine, il turismo del caffè non è più una nicchia: è un’economia in crescita che unisce cultura, esperienza e sostenibilità.

Internazioalizzare il Made in Italy: caffè, nuove reti ed alleanze strategiche

È stato esaminato come le imprese italiane del caffè possano consolidare la propria presenza internazionale attraverso strategie mirate di espansione commerciale, partnership industriali e valorizzazione del marchio Made in Italy.

Si è discusso di come affrontare mercati strategici in crescita – dagli Stati Uniti all’Asia orientale, fino al Medio Oriente – dove la domanda di caffè di qualità e l’interesse per l’Italian coffee experience stanno crescendo rapidamente.

Sotto la lente come società specializzate in export management, logistica integrata e consulenza per l’internazionalizzazione possano supportare torrefattori, produttori di macchine e brand emergenti nel posizionarsi globalmente.

Nel mirino anche temi come certificazioni, adattamento dei format retail ai gusti locali e costruzione di reti distributive efficienti. In un mondo dove il caffè è sempre più linguaggio globale, l’Italia ha l’occasione di riaffermare la propria leadership non solo per qualità, ma nche per capacità di fare sistema.

Il consumatore di domani: qualità, salute e rinnovati modelli di consumo

Sotto esame come il caffè stia attraversando una fase di trasformazione profonda, in cui il consumatore orienta le scelte non solo su gusto e qualità, ma su aspetti scientifici e valoriali legati alla salute e alla sostenibilità.

Un dibattito su temi concreti: l’impatto dei metodi di estrazione sulla biodisponibilità dei composti benefici, la riduzione della caffeina e degli zuccheri nelle bevande ready-to-drink, l’uso di miscele funzionali arricchite con fibre o antiossidanti naturali.

L’obiettivo? Capire come le aziende possano innovare l’offerta mantenendo autenticità e trasparenza, rispondendo a un consumatore sempre più informato e attento.

Si è parlato anche di etichettatura, tracciabilità e packaging sostenibile come strumenti di fiducia e comunicazione.

Il caffè del futuro non sarà soltanto un piacere quotidiano, ma un prodotto parte di uno stile di vita evoluto e responsabile.

L’Italia del caffè: identità, sostenibilità e competitività nel mondo

Questo incontro ha analizzato come l’Italia del caffè possa rafforzare la propria leadership internazionale puntando su sostenibilità certificata, innovazione di processo e valorizzazione dell’identità di filiera.

Si discuterà di strumenti operativi come le certificazioni ambientali, l’efficientamento energetico nei processi di tostatura, il recupero degli scarti di lavorazione e le nuove tecnologie di confezionamento a basso impatto. Sul tappeto anche la necessità di digitalizzare la supply chain, introducendo sistemi di tracciabilità blockchain e piattaforme dati per monitorare qualità, origine e impatto sociale.

L’obiettivo? Ridefinire il modello competitivo del caffè italiano, che deve passare da una leadership emotiva a una leadership tecnica, basata su competenze, misurabilità e innovazione reale. Per restare protagonista, l’Italia dovrà esportare non solo un gusto, ma un sistema produttivo capace di integrare ricerca, sostenibilità e industria 4.0.

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