mercoledì 25 Giugno 2025

Imperator e Bloom Coffee School presentano il corso per storyteller del caffè

Alberto Polojac, responsabile qualità Imperator e direttore di Bloom Coffee School: “Abbiamo bisogno di operatori che siano soprattutto narratori, di baristi che siano anche esploratori sensoriali, di professionisti che sappiano riconoscere, raccontare e valorizzare il lavoro dei produttori, dei torrefattori, dei formatori. Con Galdus stiamo costruendo un percorso che unisce tecnica e racconto, operatività e conoscenza. Un primo passo per una figura che mancava: lo storyteller del caffè”

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TRIESTE – Nel cuore della trasformazione che sta vivendo il mondo della ristorazione, c’è un’urgenza che non si può più ignorare: formare professionisti consapevoli, competenti, capaci di dare dignità al prodotto raccontandone la storia. Non basta più saper servire un buon caffè. È necessario comprenderlo, rispettarlo, e soprattutto raccontarlo.

È con questa visione che Imperator – azienda triestina specializzata nella selezione e commercializzazione di caffè verde – e Bloom Coffee School – il suo centro di formazione dedicato al caffè – hanno avviato una collaborazione con l’Istituto professionale Galdus di Milano, per portare nei percorsi scolastici un nuovo modello educativo: il caffè come cultura e narrazione, non solo come prodotto.

La proposta formativa (immagine concessa)

“Abbiamo bisogno di operatori che siano soprattutto narratori, di baristi che siano anche esploratori sensoriali, di professionisti che sappiano riconoscere, raccontare e valorizzare il lavoro dei produttori, dei torrefattori, dei formatori” – dichiara Alberto Polojac, responsabile qualità Imperator e direttore di Bloom Coffee School. “Con Galdus stiamo costruendo un percorso che unisce tecnica e racconto, operatività e conoscenza. Un primo passo per una figura che mancava: lo storyteller del caffè.”

Un nuovo approccio alla formazione

“Il caffè è un pilastro fondamentale della nostra cultura e del nostro sistema economico, eppure nelle scuole alberghiere viene spesso relegato a materia secondaria”, spiega Alberto Polojac. “È fondamentale che gli istituti comprendano l’importanza di valorizzare la conoscenza della materia prima di insegnare il servizio. Solo chi conosce davvero il caffè può servirlo con competenza.” Il programma di formazione, sviluppato seguendo gli standard internazionali SCA (Specialty Coffee Association) per i moduli base e intermedio, si concentra sul caffè verde e abbraccia tutte le fasi della filiera con un approccio meticoloso e approfondito. L’iniziativa rappresenta un impegno concreto per rivedere e valorizzare la materia dalla base, offrendo agli studenti competenze specialistiche immediatamente spendibili nel mercato del lavoro.

Durante il corso, l’ultimo concluso a metà giugno, si sono affrontati i temi della selezione delle materie prime, della conoscenza approfondita delle diverse tipologie di piante di caffè, delle tecniche estrattive alternative e tradizionali, dei processi di analisi sensoriale e tostatura professionale, sostenibilità, tracciabilità EUDR, ma anche elementi di marketing strategico e digitale per sostenere la comunicazione a tutto tondo.

Educare i professionisti per educare i consumatori

Quando chi serve il caffè è in grado di raccontarlo, anche il cliente finale viene accompagnato verso una nuova consapevolezza: non più solo una pausa veloce o un gesto di routine, ma un momento di relazione, gusto e cultura.

Grazie a figure professionali formate in modo completo, il consumatore impara a riconoscere la qualità, a chiedere trasparenza, a scegliere con più attenzione cosa bere e dove bere. La formazione, così, non resta chiusa tra le mura del settore: diventa seme di una cultura condivisa, che restituisce valore all’intera filiera e crea un pubblico più esigente, informato e rispettoso.

Oltre la tazzina da un euro

“Restituire dignità al caffè significa andare oltre la tazzina da un euro, diventata ormai anacronista rispetto alla realtà che stiamo vivendo” – prosegue Polojac – “Significa investire nelle persone che lo servono ogni giorno, aiutandole a diventare interpreti di una tradizione secolare in continua evoluzione.” Un’analisi approfondita andrebbe anche svolta sull’impatto economico del caffè nella ristorazione.

“Il caffè rappresenta uno dei margini di profitto più significativi per bar, ristoranti e hotel”, evidenzia Polojac. “Formare professionisti competenti significa dare al settore gli strumenti per massimizzare questo potenziale economico.”

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