martedì 16 Aprile 2024
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Horeca: il futuro del settore è un’incognita, possibile ripresa nel 2021

Lucio Roncoroni, direttore del consorzio di distributori di bevande Cda: “I prossimi mesi, e aggiungerei il prossimo anno almeno, saranno determinanti per comprendere se e come, ci riprenderemo dallo tsunami Coronavirus”

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MILANO – Il settore Horeca indubbiamente ha subito il lockdown imposto dalla pandemia e ancora soffrirà nei prossimi anni, di certo sino al 2021. L’analisi di questo mercato dedicato ai consumatori e al fuori casa non sembra disegnare un quadro positivo, ma c’è ancora tempo per sapere esattamente come e quando avverrà la ripresa. Leggiamo la notizia dal repubblica.it.

Horeca: un futuro incerto

Bar, ristoranti e locali hanno riaperto ormai da settimane, ma per il settore Horeca e per i grossisti del mondo beverage il futuro resta un’incognita. Come dimostrano i primi dati dalla cosiddetta “ripartenza” e come sottolinea anche Lucio Roncoroni, direttore del consorzio di distributori di bevande Cda, che comprende 100 aziende e lavora con più di 83.000 pubblici esercizi di tutta Italia.

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“I prossimi mesi, e aggiungerei il prossimo anno almeno, saranno determinanti per comprendere se e come, ci riprenderemo dallo tsunami Coronavirus. – ha spiegato Roncoroni – La distribuzione all’ingrosso di bevande è passata in breve tempo dall’entusiasmo di un mercato dei consumi fuori casa in grande crescita negli ultimi anni, a un periodo di fermo totale, ad un futuro che dire ‘incerto’ non rende pienamente conto della portata reale del problema sul quale ci troveremo ad operare”.

Anche perché la ripartenza si porta dietro una serie di problematiche che obbligano a essere cauti nelle previsioni

La riapertura dei locali pubblici è stata infatti solo parziale, i posti all’interno dei locali hanno subito una drastica riduzione, causa misure di distanziamento, le occasioni di consumo e dei consumi stessi sono cambiate. Complici anche le ridotte possibilità di spesa, e ovviamente il flusso turistico ha subito un drastico calo.

Oltre ai problemi strettamente legati all’attività dei distributori e che vanno dalla marginalità alla logistica, dalla gestione del credito alla forza lavoro. “Il grossista – aggiunge Roncoroni – ha vissuto sulla propria pelle e in maniera diretta il fermo completo della propria attività. Le conseguenze imprenditoriali del caso le possiamo immaginare”.

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