venerdì 19 Aprile 2024
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Great tower: la finanza di Ancona incastra truffatori, sequestro di oltre 2 mln

Le indagini accertato che il capo dell'organizzazione, un uomo di 66 anni, attraverso diversi prestanome è riuscito ad aprire conti correnti per oltre 60milioni di euro e a porre in atto, attraverso indebiti rimborsi Iva, una truffa a danno dell`erario per oltre 600mila euro, e un`altra ai danni di un istituto di credito per circa 400mila euro

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MILANO – Operazione Great tower. Stroncata dalla guardia di finanza di Ancona un’organizzazione criminale, specializzata in truffe all’erario, riciclaggio e trasferimento fraudolento di valori. Al vertice un pluripregiudicato ascolano, che sebbene dichiarasse redditi modesti, aveva accumulato un patrimonio, in case, terreni, auto di lusso e persino una villa con torrione antico e riusciva a movimentare 60 milioni di euro su vari conti correnti. Sequestrato un patrimonio per oltre due milioni di euro.

Great Tower: a capo dell’organizzazione un pluripregiudicato

Le indagini accertato che il capo dell’organizzazione, un uomo di 66 anni, attraverso diversi prestanome è riuscito ad aprire conti correnti per oltre 60milioni di euro e a porre in atto, attraverso indebiti rimborsi Iva, una truffa a danno dell`erario per oltre 600mila euro, e un`altra ai danni di un istituto di credito per circa 400mila euro.

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Al termine dell`indagine Great Tower, 29 persone sono state denunciate, mentre è stato disposto il sequestro dei beni, terreni, case, automobili di grossa cilindrata e conti correnti, per oltre 2 milioni di euro. Tra il patrimonio immobiliare accumulato nel tempo dal capoclan, anche una villa con torrione antico. Inoltre, sono 10 i funzionari di banca, sanzionati per violazioni alla normativa antiriciclaggio. Il gruppo investigativo sulla criminalità organizzata della guardia di finanza di Ancona, a seguito di articolate indagini di polizia giudiziaria delegate e coordinare dal sostituto procuratore della Repubblica di Macerata, Andrea De Feis, con l’operazione denominata «Great tower», ha mantellato un sodalizio criminale, guidato da un 66enne, pluripregiudicato ascolano. Le indagini, condotte per oltre due anni, hanno permesso di ricostruire il patrimonio immobiliare acquisito nel tempo dal dominus dell’organizzazione, tra cui una villa con un torrione antico da cui prende spunto il nome dell’operazione.

Un patrimonio di gran lunga sperequato rispetto alle modeste capacità reddituali dichiarate dall’uomo

E un patrimonio, in alcuni casi, intestato a società «cassaforte» gestite da prestanomi. Nel medesimo periodo l’indagato, attraverso prestanome e società a fantasma, 11 le società di capitali individuate, è riuscito ad accreditarsi presso diversi istituti di credito, aprendo numerosi conti correnti, poi movimentati per oltre 60 milioni di euro.

E attraverso tali conti mettere a segno una truffa all’erario per oltre 600mila euro attraverso indebiti rimborsi Iva e un’altra ai danni di un ignaro istituto di credito per circa 400mila euro. L’operazione denominata «Great tower», che si è conclusa, ha portato alla denuncia di 29 persone, accusate, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata alla truffa, riciclaggio e trasferimento fraudolento di valori.

Sono stati sottoposti a sequestro preventivo, 3 abitazioni indipendenti di cui una in costruzione e un terreno del valore di mercato di circa un milione di euro; quote societarie riferibili a 11 società di capitali con sedi legali ed amministrative nelle regioni Marche, Emilia Romagna, Lazio, Sardegna; 9 auto di cui 4 di grossa cilindrata; saldi attivi di 15 conti correnti intestati agli indagati.

Inoltre – spiega la gdf – dall’esame dell’imponente documentazione bancaria acquisita, è stato possibile rilevare violazioni alla normativa antiriciclaggio per importi rilevanti: sono 10 i funzionari di banca, dipendenti di 9 istituti di credito di rilevanza nazionale, sanzionati per aver omesso di segnalare le operazioni finanziarie sospette per un ammontare di circa 3,7 milioni di euro.

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