giovedì 11 Aprile 2024
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Gianduiotto proprietà di Lindt? Guido Gobino: “Il cioccolatino non si può fare con il latte in polvere”

Il maestro cioccolatiere sulla rivendicazione di Lindt del gianduiotto: "Se compri la Ferrari non puoi dire di aver inventato le macchine di corsa. Peraltro i fondatori di Caffarel non erano integralisti, ma avevano un’idea della ricetta molto rigida"

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Antonio Borra, segretario del comitato del gianduiotto di Torino Igp, ha chiesto aiuto alla città affinché avvenisse il riconoscimento Igp del prodotto. Tuttavia il primo gianduiotto della storia è stato creato da Caffarel, nel 1865, oggi proprietà di Lindt che ne contesta il progetto (ne abbiamo parlato qui). Il maestro cioccolatiere Guido Gobino si unisce al dibattito criticando la presa posizione di Lindt. Leggiamo di seguito parte dell’articolo di Nicolò Fagone La Zita per Il Corriere della Sera.

Guido Gobino sulla rivendicazione del gianduiotto da parte di Lindt

TORINO – “Il vero gianduiotto non si fa con il latte in polvere, sarebbe come allungare il vino con l’acqua. A volte la tradizione si può cambiare, ma solo per delle migliorie, non è questo il caso”. Così Guido Gobino, uno degli alfieri della tradizione del cioccolato torinese, con quasi 60 anni di storia, commenta la diatriba culinaria tra Italia e Svizzera.

Al centro della contesa, i famosi Gianduiotti e la loro ricetta originale. Da una parte ci sono gli storici marchi del tradizionale cioccolatino piemontese, dall’altra parte il colosso elvetico della Lindt che vorrebbe aggiungere il latte in polvere tra gli ingredienti previsti dal disciplinare.

Il Carnevale

“Il gianduiotto nasce nel lontano 1865 quando Gianduja, la maschera tradizionale del Carnevale di Torino, presentò alla folla un cioccolatino dalla forma particolare, che da lui prese il nome – racconta Gobino-. A produrlo la ditta Caffarel, che aveva aggiunto all’impasto la nocciola tonda gentile delle Langhe, così da sopperire alla minor quantità di cacao che in quel periodo entrava in Europa. Inutile sottolineare che a quei tempi il latte in polvere nemmeno esisteva. La ricetta prevede solo tre ingredienti: nocciola, zucchero e cacao”.

L’acquisto di Caffarel

Il colosso svizzero del cioccolato, dal canto suo, ha rivendicato l’invenzione del gianduiotto, visto che nel 1997 il Gruppo ha acquisito la storica azienda torinese Caffarel. “Mi viene da sorridere – aggiunge Gobino – se compri la Ferrari non puoi dire di aver inventato le macchine di corsa. Peraltro i fondatori di Caffarel non erano integralisti, ma avevano un’idea della ricetta molto rigida”.

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