mercoledì 25 Giugno 2025

Gelato: Marino Niola, professore di antropologia, spiega le origini del dolce

L’antenato del gelato di ora ha un nome e cognome. È Bernardo Buontalenti architetto e ingegnere alla corte Medici, che nel Cinquecento realizza una macchina in grado di gelare latte, zabaione, vino e frutta dandogli una consistenza cremosa

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Marino Niola, professore di antropologia all’Università degli Studi di Napoli Suor Orsola Benincasa, spiega le origini del gelato, raccontando la storia da Alessandro Magno fino ad arrivare alla corte dei Medici. Leggiamo di seguito un estratto dell’intervista condotta da La Repubblica.

La storia del gelato

Per cucinare fu sufficiente che l’uomo rubasse il fuoco agli dèi. Marino Niola spiega che per inventare il gelato, invece, ci sono volute le raffinatezze di civiltà capaci di strappare alla natura il segreto della neve. Come quelle del lontano Oriente che per prime trasformarono i candidi fiocchi in creme gelate.

Dal Levante il know how delle neviere si diffuse nel Mediterraneo. Alessandro Magno faceva scavare buche per conservare la neve e mescolarla con frutta e spezie e miele. Mentre i sofisticati gourmets della Roma imperiale facevano follie per i dessert ghiacciati.
Durante il Medioevo furono gli arabi a tenere in vita la cultura del freddo portando in Sicilia e sulla costiera amalfitana sorbetti e gelati da mille e una notte.

L’antenato del gelato di ora ha un nome e cognome. È Bernardo Buontalenti architetto e ingegnere alla corte Medici, che nel Cinquecento realizza una macchina in grado di gelare latte, zabaione, vino e frutta dandogli una consistenza cremosa.

Per guardare l’intervista completa basta cliccare qui

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