mercoledì 10 Aprile 2024
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A Fuori Tg Cerutti e il Comitato in tv su Rai3 sotto il titolo «Il caffè è il caffè»

Su Rai3, nella rubrica di Fuori Tg, è andata in onda una trasmissione dedicata al caffè

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MILANO – Fuori Tg a domanda risponde. E ieri dalle 12.25 alle 12.45, la rubrica di Rai3 a sorpresa, si è occupata di caffè per 20 minuti sotto il titolo «Il caffè è il caffè». Sostenendo che proprio la nostra derrata è la seconda materia prima più esportata nel pianeta. «Dopo il gas naturale», ha detto il programma. Confondendolo, chissapperché, non il petrolio cui si fa riferimento di solito. Anche se non è mai stato vero che il caffè sia secondo. Sì perché grano, soia, mais e riso valgono di più, dicono le statistiche della Fao, l’organizzazione mondiale per l’alimentazione dell’Onu.

Ma in Italia il caffè, l’espresso, è la bevanda nazionale.

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«Il nostro caffè è apprezzato in tutto il mondo – ha detto la conduttrice – eppure siamo finiti in fondo alla classifica dei consumi.” Che, pure, non è esatto. Stiamo attorno al decimo posto.

Fuori Tg manda in onda il caffè

«Intanto la moka sta per essere surclassata dalle macchinette casalinghe per l’espresso. Succederà anche da noi? Ma come dev’essere un buon caffè?»

Quali sono le sue proprietà nutritive? Di questo e molto altro, si è parlato durante la puntata. Nutritive? Ma come, il caffè non è un alimento! Lo sanno (quasi) tutti.

Ieri la tv pubblica ha diffuso diverse informazioni a Fuori Tg, lo spazio quotidiano di approfondimento del Tg3 curato da Mariella Venditti.

Gli ospiti di Maria Rosaria De Medici

Durante il programma si sono confrontati la nutrizionista Laura Di Renzo docente di Nutrigenomica dell’Università di Roma Tor Vergata e Mario Cerutti presidente del Comitato Italiano del Caffè.

Ne è uscito, qui sì, un confronto serrato e interessante. Che ha definitivamente sdoganato in televisione la liceità anche salutistica dei 5 espressi al giorno, fino a 300 milligrammi di caffeina a testa. Anzi, il presidente Cerutti, ha detto che lui arriva tranquillamente anche fino a 7. Senza problemi.

Si sono viste le piantagioni e si è parlato di lavoro equo. «Ma – ha assicurato Cerutti – non ci sono situazioni di sfruttamento. Lo garantiscono le certificazioni di diverse Ong come Fairtrade, Rainforest e Utz e anche di organismi privati. Ma ci sono anche accordi tra le aziende, produttori e compratori. È un mondo enorme: i produttori sono 20/25 milioni che danno lavoro a 150 milioni di persone».

Poi si è parlato di genetica e di dosi di caffeina personalizzate per ogni consumatore «perché tutto è legato a certi processi metabolici» che sono determinati dal dna che è diverso per ciascuno. Quindi anche al caffè e alla caffeina ciascuno regisce in modo differente. C’è chi dorme anche bevendo un espresso alle 23.

E non poteva mancare il riferimento alle capsule e al mono porzionato. Che facilitano il consumatore garantendo l’aroma. Con cenni sulla tossicità e la sicurezza delle capsule. Ma «il caffè in capsule è assolutamente sicuro» ha argomentato Mario Cerutti: «l’industria è in grado di dare un prodotto privo di pericoli per il consumatore».

Poi la visita a una grande torrefazione: lo stabilimento Kimbo di Melito di Napoli. E al reparto qualità del prodotto.

Chiudendo sul decaffeinato «che fa sempre bene – ha detto la nitrigenomica – perché molte delle proprietà del caffè non sono legate alla caffeina».

Per rivedere il programma basta cliccare qui sotto.

http://www.raiplay.it/video/2018/01/TG3-Fuori-TG-ee43b842-eb44-454a-bd6a-abf73718e452.html

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