martedì 26 Marzo 2024
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Fuori casa del futuro: in sicurezza, sostenibile e anche vegetariano

Tendenze già in atto sono ora pronte a conquistare il “nuovo” cliente. Il focus è sull’accoglienza e su menu più sostenibili e attenti alla salute, dell’uomo e dell’ambiente

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MILANO – Ovunque si guardi, all’orizzonte si profila un nuovo ristorante con un menu rielaborato e ripensato, ma anche aggiustamenti nell’organizzazione interna. Abbiamo chiesto agli Host Ambassadors, le “antenne” di HostMilano ai quattro angoli del Pianeta, come vedono l’ospitalità del futuro. Tante e interessanti le suggestioni. Che prendono le mosse da un consumatore senza dubbio desideroso di tornare a consumare fuori casa, ma con esigenze nuove, anche se certamente non stravolte rispetto a un anno fa.

Fuori casa: come si ritorna alla normalità

“Non penso che le persone avranno paura di mangiare fuori e neppure che chiederanno misure estreme di sanitizzazione – dice Ayngelina Brogan dal Canada -, ma i ristoranti dovranno trovare modi di minimizzare i rischi abbassando i costi del lavoro e del cibo, prevedere menu più contenuti e offerte diverse che vadano oltre l’esperienza del pasto in sala, come asporto, kit per i pasti, catering o anche piccoli corner per la vendita di alimentari”.

Quale tipo di cucina saprà incontrare i desideri del cliente?

La sostenibile o l’avvolgente e tradizionale? Secondo Monika Briedrzycka che scrive dalla Polonia “La cucina sana e vegetale è sicuramente vincente. Nell’immediato futuro sarà favorito il comfort food, ma dato il gran numero di ristoranti che nei mesi passati hanno scelto di proporre piatti tradizionali per il delivery, mi aspetto che i clienti vorranno provare gusti freschi, che vanno oltre i piatti tradizionali polacchi. Vinceranno i ristoranti che hanno trascorso il lockdown cercando di riscoprire se stessi e che presenteranno menu evoluti. Ma anche chi terrà conto del budget dei clienti, anche considerando che alcuni ristoranti alzeranno i prezzi per compensare le perdite dei mesi passati”.

Jocelyn Chen dalla Cina guarda alla carne vegetale per il fuori casa

“La Guida Michelin ha già aggiunto diversi criteri di sostenibilità alle proprie valutazioni, e sta promuovendo l’uso e l’accettazione di questi nuovi ingredienti, incoraggiando gli chef ad accettare maggiormente l’uso e il gusto della carne di origine vegetale. Il più grande ostacolo alla promozione della carne di origine vegetale nel mercato asiatico è, semplicemente, il prezzo”.

Secondo Rosa Moraes dal Brasile “dopo un anno di allontanamento sociale, perdite e saudade, il cibo diventa un rifugio sicuro, un momento di cura di sé e affetto. Credo che prospereranno i ristoranti che riusciranno a infondere l’anima nei loro piatti: più che mai, abbiamo bisogno di un cibo che ci tocchi e ci dia conforto”. Allo stesso tempo, grande attenzione andrà al cibo sano “Si amplierà la cucina di ricerca sulla materia prima, la stagionalità e la provenienza di ciò che c’è nel piatto. In Paesi come il Brasile, che hanno nelle loro radici la saggezza e la conoscenza delle popolazioni indigene, questo movimento è molto forte.

È la saggezza di sapere che tutto ciò di cui abbiamo bisogno per nutrirci si trova nella natura. La medicina funzionale e integrativa dialoga fortemente anche con questo tipo di alimentazione, ricercando ingredienti che purificano e fortificano il nostro corpo. Pertanto la tendenza, più che il cibo sano, è il cibo che guarda alla nostra salute in modo più ampio. Per questo, l’investimento più importante di un ristorante dovrebbe essere sulla formazione”.

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