mercoledì 10 Aprile 2024
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Francesco Sanapo torna sulla tradizione dell’espresso made in Italy: “Fuori dalle logiche di prezzo e investiamo in qualità in tazza e nell’alta formazione”

Per l'esperto del chicco la strada da seguire è quella legata alla filosofia degli specialty coffee, connessa in particolare alla trasparenza della materia prima e ai processi di lavorazione. “Lo specialty coffee e il caffè italiano devono essere la stessa cosa – spiega Sanapo – Oggi il nostro espresso ha bisogno di essere aggiornato, affinché torni ad avere quelle caratteristiche eccelse universalmente riconosciute e riscontrabili in una perfetta armonia tra acidità, dolcezza, amarezza e corposità"

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MILANO – “La tradizione del caffè italiano è fatta di eccellenze che dobbiamo raccontare, senza inseguire le mode che arrivano dall’estero, ma aggiornandoci alla contemporaneità per garantire l’alta qualità del prodotto e rendere la nostra tazzina nuovamente inimitabile”. Così Francesco Sanapo, fondatore di Ditta Artigianale e pluripremiato campione baristi e assaggiatori di caffè, commenta l’inchiesta sul caffè italiano, pubblicata nei giorni scorsi dal Gambero Rosso.

“Non dobbiamo nascondere le criticità, che comunque ci sono e derivano spesso da logiche legate ai prezzi e alla scarsa consapevolezza – continua Sanapo – ma non dobbiamo neanche dimenticarci che i nostri predecessori hanno reso il caffè italiano famoso in tutto il mondo e questo ci impone di guardare al futuro in modo nuovo, per continuare a scrivere la storia del nostro amato espresso”.

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Il caffè in Italia secondo Francesco Sanapo

Per Sanapo la strada da seguire è quella legata alla filosofia degli specialty coffee, connessa in particolare alla trasparenza della materia prima e ai processi di lavorazione.

“Lo specialty coffee e il caffè italiano devono essere la stessa cosa – spiega Sanapo. – Oggi il nostro caffè ha bisogno di essere aggiornato, affinché torni ad avere quelle caratteristiche eccelse universalmente riconosciute e riscontrabili in una perfetta armonia tra acidità, dolcezza, amarezza e corposità”.

Sanapo aggiunge: “Per tornare a distinguerci dobbiamo puntare sull’alta qualità della materia prima, come già molte aziende fanno, ma anche lavorare sulla formazione. Solo così saremo in grado di raccontare uno storytelling diverso, informando il consumatore sulla provenienza del caffè, la filiera che gli ruota attorno e i processi di lavorazione, offrirgli un’esperienza veramente appagante”.

“Tutto però deve partire dal prezzo – conclude Sanapo. – Certe volte vediamo prevalere la logica del prezzo, con caffè che vanno dai 10 ai 16 euro al Kg nel canale Ho.Re.Ca. Con questi costi l’eccellenza viene per forza sacrificata. Invece, se ognuno di noi riuscisse nel suo piccolo ma fare un passo in più verso la qualità del prodotto offerto sono sicuro che la nostra tazzina tornerebbe nuovamente inimitabile”.

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