giovedì 28 Marzo 2024
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LA FIPE RIBADISCE – Wi-Fi libero nei pubblici esercizi. “Gli esercenti non devono più identificare i fruitori”

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Dalla Corte
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MILANO – Oggetto del contendere è il rischio di condanna dell’esercente che non identifica i fruitori del wi-fi. Inoltre, non registra la loro navigazione per reati eventualmente commessi con tali mezzi  dai clienti.

La risposta del Garante ribadisce che dal 2011 è venuta meno l’obbligatorietà da parte degli esercenti di monitorare e archiviare i dati relativi alla navigazione in Internet degli avventori.

Wi-fi: un problema o una risorsa?

Inoltre in tema di reati non è previsto alcun tipo di responsabilità oggettiva e ciò è confermato anche dall’assenza di qualsiasi condanna per tali fatti.

Se l’esercente ritiene, comunque, di intercettare  i clienti che si collegano, deve richiedere loro il consenso esplicito al trattamento dei dati. In assenza del quale rischia una sicura  sanzione amministrativa  nella misura compresa fra seimila e 36 mila euro.

Gli esercenti che ancora dispongono di strumenti per il monitoraggio e l’archiviazione dei dati

Possono quindi, in questo momento di crisi, risparmiare su questi costi, come d’altro canto avviene in altri paesi dell’ Europa.

«È assurdo – fa notare il presidente Fipe, Lino Stoppani – che dopo il parere dell’Authority vi siano ancora dei dubbi interpretativi sulla liberalizzazione del sistema wi-fi che va verso la realizzazione delle smart city».

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