giovedì 11 Aprile 2024
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Fipe: bar e ristoranti pronti a rivedere i listini per gli aumenti delle materie prime

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ROMA – L’inflazione in costante crescita non risparmia la ristorazione e i prezzi delle materie prime schizzano alle stelle. A svelarlo è un’indagine condotta dall’Ufficio studi di Fipe-Confcommercio che ha interrogato su questo punto i gestori dei Pubblici esercizi italiani: oltre 9 imprenditori su 10 lamentano un incremento dei prezzi delle materie prime, in particolare su prodotti ittici, frutta, carni e ortaggi.

L’aumento medio dei soli prodotti alimentari è del 10% ma il 36,4% degli intervistati registra incrementi persino superiori.

“La spinta inflazionistica degli ultimi mesi è senza dubbio causata da molteplici fattori ­– sottolinea l’Ufficio Studi.

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L’andamento anomalo delle condizioni meteo che ha colpito le produzioni ortofrutticole, le restrizioni imposte nei vari Paesi a causa della pandemia, fenomeni geopolitici che hanno impattato in modo significativo sui costi dell’energia, hanno provocato un generalizzato aumento dei prezzi.

Non mancano, tuttavia, neppure alcuni fenomeni speculativi pronti a sfruttare gli squilibri tra domanda e offerta generati dalla ripresa dell’economia mondiale.

Fino ad ora i ristoratori hanno assorbito questi aumenti senza scaricarli sui consumatori, ma non potrà essere ancora così a lungo.”

Sul probabile aumento dei listini che potrebbe verificarsi già nei primi mesi del 2022 incide, oltre all’inflazione acquisita dalla filiera e l’impennata dei costi dell’energia, anche il fatto che il 43% delle imprese non ritocca i prezzi da oltre di un anno.

Il 76% dichiara che li aggiornerà tra la fine dell’anno e la prima parte del 2022 ma non manca chi, il 24% del totale, continuerà a tenerli bloccati per almeno un altro anno.

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