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BRONI (PAVIA) – L’Enoteca regionale della Lombardia si appresta ad ospitare un appuntamento speciale alla scoperta dei parallelismi tra mondo del vino e quello del caffè con la presenza di Leonardo Maggiori, coffee expert e general manager della Diba ’70, distributore ufficiale di Fratelli Bonacchi caffé di terroir.
Lunedì 15 dicembre alle 20:45 in via Cassino Po 2 a Broni, grazie all’impegno organizzativo profuso dall’Associazione Enocuriosi, gli ospiti potranno godere di un viaggio sensoriale nelle piantagioni di caffè del Centro e Sud America, Africa e India, alcune delle quali Slow Food.

Dopo essere andati alla scoperta delle filiere dei due mondi agricoli si passerà alle degustazioni accompagnate a una selezione dei bottoni di cioccolata di Pura Delizia di Borgo Priolo. Il benvenuto agli ospiti vedrà la degustazione di un preparato in infusione di cascara, la polpa della ciliegia di caffè, abbinato a del cioccolato della Tanzania 75% originario della valle del Kilombero.
Tra i caffè 100% Arabica in versione espresso che gli ospiti potranno degustare ci saranno quelli garantiti dalla Slow Food Coffee Coalition: Dona Elda (Honduras, Las Capucas, Finca Platanares, 100% Arabica Parainema, processo naturale) abbinato a un cioccolato Madagascar 70% originario della valle di Sambirano; Guji Hambela (Etiopia, Oromia, Villaggio Benti Nenka, 100% Arabica 74114, processo a fermentazione anaerobica 7-10 giorni) abbinato a un cioccolato del Vietnam 75% originario del delta del Mekong.
Il collegamento tra vino e caffè
Al centro della filosofia di Fratelli Bonacchi ci sono il Paese, la regione, il produttore, la varietà, l’altitudine, il metodo di lavorazione, il rispetto per i lavoratori e l’ambiente. Tra caffè e vino le fasi della degustazione in fondo sono simili: esame visivo, olfattivo e gustativo ma sono ancora pochi i ristoranti, gli hotel e i locali di somministrazione che presentano carte dei caffè.
E nell’introdurre parole come terroir, bouquet aromatico o cru si crea un collegamento al mondo del vino. Per entrambe le realtà si può parlare di vitigno o varietà (nel caso del caffè), a cui si aggiunge il lavoro di trasformazione fatto dall’uomo: la vinificazione o la tostatura.
Il processo di lavorazione resta una parte determinante del risultato in tazzina proprio come lo è per il calice del vino. Il risultato nella tazza di caffè è influenzato e allo stesso tempo può essere rappresentato dal terroir, dove la materia prima è nata, coltivata e raccolta.
Tra Aromateller e sistema Ten
L’Aromateller è la persona in grado di descrivere il Flavore dei caffè, ovvero le percezioni organolettiche di aromi, gusti e corpo a tal punto che ognuno possa scegliere la tazzina che più corrisponde alle proprie preferenze per poi sentire finalmente piaceri mai provati in una tazza di caffè.
Ed è l’innovativo sistema Ten, che adotta una cialda in carta da 10 grammi di caffè (il 40% in più di dose classica), a garantire la migliore espressione del terroir in tazza per godere al meglio della soluzione espresso.
Fratelli Bonacchi non si limita però all’espresso. Il filtro, per la sua estrema versatilità e per le sue caratteristiche organolettiche, può essere una grande opportunità per locali e ristoranti. Estratto a caldo ma anche a freddo può essere preparato addirittura davanti al cliente creando un momento di forte empatia e teatralità in sala.
È un’ottima base per la miscelazione o per un aperitivo e può essere una bevanda che si apre al pairing con il cibo e diventare quindi un vero e proprio ingrediente.



















