venerdì 12 Aprile 2024
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Esselunga, i figli di Caprotti: “L’eredità è da rivedere” perché lede quota di legittima

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MILANO – La barca, i quadri, ma soprattutto gli immobili donati da Bernardo Caprotti prima di scrivere le sue ultime volontà costituirebbero un gruzzolo di alcune centinaia di milioni che secondo gli avvocati di Giuseppe e Violetta Caprotti, lede la quota di eredità legittima che spetta per legge ai figli di primo letto dell’imprenditore lombardo scomparso lo scorso ottobre.

Gli studi legali Casati e Bonelli Erede avrebbero ricostruito un dossier ampiamente documentato che rischia di far proseguire la faida familiare che Bernardo si auspicava sarebbe finita con lui.

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Nonostante il patrimonio lasciato dall’imprenditore ai vari eredi sia ampio e tale da sistemare i diretti congiunti e le generazioni a venire, affiorano nuovi motivi di scontro.

«Ove mai qualcuno dovesse pretendere integrazioni a quanto ricevuto (ma così non sarà) – scriveva Caprotti nel testamento – tali pretese dovranno riferirsi in via preventiva a quanto disposto con il presente testamento ». E aggiungeva: «Auspico che non ci siano ulteriori contrasti e pretese».

Dal testamento, però, sarebbero state escluse la Dom 2000, società immobiliare proprietaria di una dozzina di immobili per lo più affittati a Esselunga, e la Edilizia del Lauro srl, la società che controlla lo storico palazzo di casa Caprotti in via del Lauro 4 a Milano.

Per di più Giuliana Albera, che della Dom 2000 è amministratore unico, stando solo ai bilanci degli ultimi 10 anni, tra dividendi, interessi ed emolumenti per la carica, avrebbe percepito una trentina di milioni. E qui puntano il dito gli avvocati.

Lo scorso anno il bilancio della società immobiliare si è chiuso con oltre 15 milioni di ricavi da affitti pagati da Esselunga e 3,4 milioni di utili. E la Dom 2000, che ha un patrimonio di 135 milioni e attività per circa 64 milioni, avrebbe distribuito una cedola da 1,4 milioni.

Ma per i consulenti di Giuseppe e Violetta, i valori di carico di alcuni dei beni controllati dalla società sarebbero sottostimati rispetto al valore di mercato degli stessi.

Tanto per fare un esempio l’immobile cielo terra con parcheggio sottostante occupato dall’Esselunga di Via Solari a Milano, nel bilancio 2015 è stato valutato 35 milioni, una cifra che per le dimensioni dello stesso e le quotazioni della zona sarebbe prudenziale.

Stesso discorso per la casa storica della famiglia, che Caprotti negli anni aveva ricomprato dai fratelli, è iscritta nel bilancio della Dom per 16 milioni, un valore che forse non è mai stato attualizzato rispetto ai prezzi di carico date le dimensioni, nemmeno specificate a bilancio.

Detto questo chi è stato in casa Caprotti parla di alcune migliaia di metri quadri, senza contare i cortili, le cantine e le soffitte.

Nel 2015 solo di aria condizionata la srl che gestisce via del Lauro ha speso oltre 65mila euro, stesso discorso per la tv (probabilmente il conto è di vari appartamenti) il cui impianto satellitare è costato oltre 15 mila euro.

Anche perché aria condizionata e tv, in via del Lauro costano più del personale di servizio: 76mila euro con il tfr e gli oneri sociali.

Sara Bennewitz

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