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Piloni, Venditalia: “Ricevuti buoni feedback sul 2022, per il 2024 ci sposteremo a Rho con più spazio”

Il presidente: "Il desiderio è quello di aumentare gli spazi espositivi. Vorremo portare di nuovo in Fiera l’espositore asiatico, il foreign countries che quest’anno abbiamo dovuto eliminare per i problemi che la pandemia ha creato rispetto alla possibilità di spostarsi verso l’Italia.”

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MILANO – Il presidente di Venditalia Ernesto Piloni e responsabile commerciale di Vendomat, torna a parlare su queste pagine di una Fiera che si è dimostrata anche nella sua ultima edizione come il punto di riferimento per uno dei settori di punta del made in Italy, che presto si esprimerà pure durante il Vending Show di Parigi del prossimo anno.

Venditalia si è chiusa con numeri importanti: 20mila visitatori. Vi aspettavate questo successo?

“Siamo molto contenti di questi numeri, perché siamo andati oltre le nostre aspettative per Venditalia. Quando siamo partiti nell’organizzazione nei mesi di gennaio, febbraio e marzo, avevamo paura di non poter avere questo successo. Poi, con l’inizio della primavera, siamo sbocciati anche noi insieme alla Fiera. Devo dire che abbiamo ricevuto buoni feedback. Il settore e noi stessi in primis come persone, avevamo proprio il bisogno di vederlo tornare in vita.”

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Quali sono stati i temi più illuminanti trattati tra i 50 convegni della Fiera?

Dentro Venditalia 2022 (foto concessa)

“Abbiamo avuto un’affluenza decisamente interessante. Sono stati molti i temi affrontati e validi. Abbiamo notato che la presenza di Radio24 ha dato una spinta importante in termini di partecipazione. Gli argomenti più significativi toccati sono quelli riferiti alla nostra collaborazione con Banco Alimentare e al tema dell’impatto ambientale, affrontato insieme a Corepla.

Il vending si sta applicando molto nello sviluppo del progetto RiVending e queste iniziative con Corepla e Unionplast stanno portando ad esser percepiti diversamente come comparto. Abbiamo dimostrato che ci siamo attivati e facciamo parte del cambiamento, senza esser stati costretti a farlo, ma per nostra volontà.”

Le aziende hanno portato novità significative sul tema di sostenibilità e riciclabilità?

“Abbiamo portato in fiera anche delle macchine che consumano meno elettricità, con la possibilità di stand by, frigoriferi senza gas al loro interno. L’ammodernamento delle macchine va in quella direzione, ovvero verso un minor consumo.

Possiamo dire che la distribuzione automatica si sta avvicinando alle esigenze espresse dal settore dei modelli domestici. Nel monouso, nei bicchierini, nei contenitori e nelle palette, le aziende si stanno organizzando con l’adozione di materiali carbon free. Inoltre anche il comparto alimentare va verso la scelta di prodotti senza allergeni e free from.”

Che cosa ci dobbiamo aspettare per l’edizione del 2024, che è già in cantiere?

“Abbiamo appena concluso Venditalia 2022 e quindi fare già una previsione è difficile. Possiamo anticipare però che non saremo più a Milano e ci sposteremo a Rho, per poter ospitare più persone. Il desiderio è quello di aumentare gli spazi espositivi. Vorremo portare di nuovo in Fiera l’espositore asiatico, il foreign countries che quest’anno abbiamo dovuto eliminare per i problemi che la pandemia ha creato rispetto alla possibilità di spostarsi verso l’Italia.”

Vending Show sarà l’evento più importante del 2023 per il comparto: cosa rappresenta la partecipazione del vending italiano e cosa proporrà in questa Fiera?

“Vending Show a Parigi parte dalla collaborazione con NAVSA e CONFIDA. Da questo confronto è nata un’analisi che potesse realizzare un evento che coinvolgesse il nord Europa. Le abitudini di coffee corner e di vending in questo mercato sono molto diverse da quelle della fascia mediterranea sia per consumo, che per tipologie di prodotto e macchine.

Parigi punta a creare un punto di riferimento per il nord Europa, con una nota rivolta all’Italia (Paese strategico per il caffè) e alla Francia. Questo appuntamento sarà un plus interessante per poter intercettare questo settore di mercato che facciamo fatica a portare a Milano, meta più lontana dal punto di vista territoriale rispetto ai paesi del nord Europa.

Venditalia si focalizza sulle abitudini mediterranee. Parigi è geolocalizzata in maniera strategica per intercettare abitudini differenti: il caffè in tazza grande, senza crema, da consumare in scrivania con calma, sono le proposte che si aspettano i referenti del mercato del nord Europa. Ma ci sarà anche un’offerta interessante per gli italiani.”

Paolo Ghidotti rieletto presidente per il triennio 2023 – 2025 di Eva (European Vending & Coffee Service Association): cosa può rappresentare per il comparto italiano?

“Credo che tutte le volte che avvengono le rielezioni sia una conferma che il lavoro svolto sin qui è stato buono. Si può continuare su questa strada virtuosa che farà bene all’intero comparto. Avere una base italiana porterà benefici a tutti, sia ad Eva che al vending italiano. C’è una continuità che dà un po’ di sollievo a tutto il settore.”

La distribuzione automatica italiana quindi è all’altezza della sfida internazionale?

“Quella italiana è ancora leader e testimonial a livello mondiale. Siamo bravi perché per noi la distribuzione automatica è un’abitudine. I numeri delle macchine presenti rispetto alla popolazione, parlano chiaro: possiamo ritenere consolidato il fatto che per noi il distributore automatico rappresenti un momento di confronto quotidiano, dove scambiare un dialogo. E le stesse macchine vengono prodotte in Italia per la maggioranza. Siamo leader indiscussi.”

 

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