mercoledì 10 Aprile 2024
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Dehors a Milano: si allungano le scadenze per 2500 bar e locali

Il governo ha già rinviato i termini al 30 settembre. Ma ora è il Comune stesso che decide di prendersi - e di dare - tempo fino alla fine dell'anno. In arrivo, dunque, una decisione della giunta che passerà anche sotto la lente del Consiglio comunale

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Il passaggio dalle norme Covid alle strutture permanenti è stato prorogato. La decisione riguarderà chi ha fatto richiesta per avere uno spazio permanente senza ricevere il lasciapassare del Comune. A voler rinnovare i 2500 dehors temporanei installati durante l’emergenza Covid sono più o meno 9 locali su 10. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Federica Venni per La Repubblica.

Il rinnovo dei dehors a Milano

MILANO – Quasi 2500 richieste per il rinnovo dei dehors spuntati durante l’emergenza sanitaria e per l’installazione dei nuovi. Talmente tante, in pochi mesi, che Palazzo Marino sta studiando una proroga dei tavolini temporanei all’aperto fino a fine anno.
La decisione riguarderà chi ha fatto richiesta per avere uno spazio permanente ma ancora non ha ricevuto l’ok del Comune con le indicazioni per adeguarsi riadattando spazi e attrezzature.

Si allungano le scadenze, dunque, con sollievo per i gestori dei locali, i quali, già provati dal caro bollette, con tempi troppo stretti e alcuni nodi amministrativi ancora da chiarire, si ritroverebbero anche incastrati in un tunnel burocratico.

Secondo quanto deciso dal Comune a dicembre dello scorso anno, il passaggio dal provvisorio allo strutturale sarebbe dovuto avvenire entro luglio di quest’anno. Ma su 2.430 pratiche recapitate negli uffici che trattano l’occupazione del suolo pubblico, ad oggi ne sono state chiuse soltanto 720.

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I primi bollettini

Il governo, visti i tempi, ha già rinviato i termini al 30 settembre. Ma ora è il Comune stesso che decide di prendersi – e di dare – tempo fino alla fine dell’anno: perché, spiegano i tecnici, l’istruttoria è lunga e complicata. In arrivo, dunque, una decisione della giunta che passerà anche sotto la lente del Consiglio comunale.

L’occupazione del suolo, però, si paga e i primi bollettini stanno già arrivando: la tassa 2022 è per otto mesi anziché dodici, con un ulteriore sconto del 20 per cento. A voler rinnovare i 2.500 dehors temporanei installati durante l’emergenza sanitaria sono più o meno 9 locali su 10, ai quali si aggiunge qualche richiesta ex novo. Perché la voglia di stare fuori, magari anche in inverno, si è tutt’altro che esaurita.

Le nuove aree di Milano tra aperitivi e dopocena

Anzi, il biennio 2020-2021 ha lasciato in eredità nuove zone del divertimento serale. Quartieri prima solo residenziali che si stanno popolando tra aperitivi e dopocena. Tra le new entry dell’ultimo anno ci sono la zona tra Porta Venezia e Città Studi, via Sottocorno e le 5 Vie ingarbugliate dietro via Torino.

Lontano dalla movida molesta di Navigli e Isola, ci tengono a precisare baristi e ristoratori, qui il divertimento è garbato e un po’ più adulto: età media dai 35 anni in su. Matteo Buonaiuti, che qualche anno fa ha aperto in via Eustachi la fiaschetteria toscana Bubu, ha visto crescere la zona anno per anno: via Stoppani, via Maiocchi, via Plinio, piazzale Bacone.

Ristoranti, enoteche, cocktail bar, caffetterie: “La clientela in questo quartiere è molto educata e tranquilla, anche perché parliamo di trenta-quarantenni, spesso liberi professionisti o persone che abitano qui e che diventano subito frequentatori abituali”, racconta. “E la fascia oraria è serale, non notturna”. Quindi niente trambusto, almeno per ora.

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