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Davide Cobelli, torrefattore, formatore, giudice di gara e comunicatore della bevanda, torna su queste pagine con una riflessione sul CVA (Coffee Value assesment), il nuovo sistema di valutazione del caffè ad alta risoluzione, la cooperazione annunciata di recente a Huston tra SCA e CQI. Secondo Cobelli, il CVA è un sistema potente e il corso può offrire informazioni, spunti e informazioni. Leggiamo di seguito la sua opinione.
Il CVA e la cooperazione tra SCA e CQI: il futuro della formazione
di Davide Cobelli
“Mi è stato chiesto in queste settimane, un parere su quanto concerne il CVA e la cooperazione tra SCA e CQI. Ormai è sulla bocca di tutti la notizia dell’accordo tra SCA e CQI sul quale non è necessario sostare più di tanto, se non per ribadire come ha ben fatto Cosimo Libardo pochi giorni fa, che è un accordo strategico studiato per un futuro che ancora non ci è dato sapere; quindi, parlare di futuro in modo pessimistico come ha fatto qualcuno, è alquanto fuori luogo visto che sono in pochi (e grandi manager) a sapere esattamente gli obiettivi nel medio periodo.
Additare SCA in questa fase è veramente sciocco e inopportuno, dal momento che se non si sanno le cose, si dovrebbe tacere, soprattutto quando si critica qualcosa che non si conosce se non superficialmente, come il nuovo CVA di SCA.
Appena uscita la notizia ufficiale durante il Coffee EXPO di Houston, c’è stato un momento in cui alcuni Q/R Grader si sono sentiti persi e abbandonati da CQI, ma la linea comunicativa di CQI non ha nulla a che vedere con SCA a mio modesto avviso.
Quello che è sicuramente un futuro certo: oggi un Q Arabica Grader, un Q Robusta Grader o un Instructor, per mantenere la propria licenza dovrà aggiornare le sue competenze attraverso il superamento dell’esame del CVA for Cuppers course.
Così come uno studente che ha passato la certificazione Sensory Professional, potrà fare richiesta per diventare “Evolved Q Grader” solo dopo aver frequentato e superato il corso CVA for Cuppers.
Un’altra certezza è che il CVA è un sistema potente e che il corso, se fatto con esperienza e competenza, dà veramente un sacco di informazioni, spunti e informazioni. Lo dimostrano tutti i feedback “eccellenti” che ho ricevuto sia personalmente come Trainer da personaggi di spicco della Community Italiana, che sulla qualità del corso, durante questo ultimo anno e mezzo.
Un consiglio dunque oggi a chi vuole mantenere la licenza Q Arabica/Robusta, come CVA Trainer che per primo in tutta Europa, Africa e Medio Oriente ha iniziato a insegnare in questo tipo di corso, dopo aver formato più di 150 studenti CVA nel 2024, mi sento di dire che c’è un’ottima possibilità di aggiornamento per queste figure di spicco nel panorama mondiale del caffè di qualità.
Nessuno nega ai professionisti di questo calibro, di essere la migliore espressione di qualità. Solo che oggi si richiede lo sforzo di aggiornarsi al moderno approccio alla Scienza Sensoriale nel caffè, che SCA ha sviluppato negli ultimi 4 anni, che oggi è condivisa con CQI, COE, ICO e molte Associazioni di caffè come quella Colombiana, Brasiliana e sicuramente molte altre in futuro.
A Verona, a luglio e ad agosto, come Trainer CVA ho in programma 2 corsi di formazione ufficiali dove i Q Graders potranno rendersi conto della potenza di questo sistema, in confronto al più obsoleto e limitato Cupping Form 2004.
Non ho mai difeso un granché il vecchio Cupping Form 2024, anzi al contrario l’ho parecchio criticato in passato. Quello che mi distingue da quasi tutti i Q Graders e Q Instructors, è la mia totale disaffezione dal sistema Cupping Form usato da SCA e nel Q Grading, che già nel 2021 avevo fortemente criticato in un Podcast famoso online in cui ero stato chiamato come esperto di caffè, che poi si è rivelato obsoleto come avevo sottolineato.
Inoltre, non avendo avuto interessi economici che gravitano intorno al modello Q, io non ho alcun vantaggio nel difendere un sistema che non funziona così bene come si credeva. Quindi, nel momento in cui ho visto per la prima volta il nuovo CVA in beta, mi si è aperto un mondo fatto di basi solide e scientifiche, che era quello che aspettavo da anni”.
Davide Cobelli