Condividi con noi le tue storie legate al caffè scrivendo a direzione@comunicaffe.it.
MILANO – In Corea del sud, la crescita delle caffetterie sembrava non dovere finire mai, ma ora anche questo settore, per molti anni fiorente, comincia a mostrare la corda. La prova nella realtà impietosa delle statistiche fiscali: secondo il portale dell’Agenzia sudcoreana delle entrate, il numero di caffè e rivendite di bevande ha registrato, nel primo trimestre 2025, un saldo negativo di 743 esercizi rispetto allo stesso periodo del 2024, per un totale di 95.337 unità registrate. Il calo non è particolarmente marcato, ma significativo.
Perché segna la prima battuta di arresto dopo anni di crescita ininterrotta, andata avanti persino durante il Covid, in quello che è stato un vero e proprio boom: nel giro di 7 anni, il numero di locali è più che raddoppiato, passando da 45.203 unità, nel 2018, a 96.080, nel 2024.
Quest’anno, appunto, il primo passo indietro. Comune a molte altre categorie del fuori casa, quali le pizzerie, i ristoranti e i bar.
Questi ultimi hanno segnato il calo più drastico (-1.802 unità) risentendo anche dei cambiamenti di abitudini e di gusti dei consumatori.
Ma non è andata meglio negli altri comparti commerciali, come l’abbigliamento o la cosmetica.
Contenuto riservato agli abbonati.
Gentile utente, il contenuto completo di questo articolo è riservato ai nostri abbonati.
Per le modalità di sottoscrizione e i vantaggi riservati agli abbonati consulta la pagina abbonamenti.