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Comunicaffè a Rimini con il convegno sul futuro della filiera: le repliche di Andrigo, Antonelli, Coda, Galtieri, Giuli, Godina, Samaritani e Sanapo

Ecco la sintesi degli interventi che si sono succeduti sul palco dell'arena dei confronti, tenuti da alcuni tra i professionisti più noti del settore

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MILANO – Il 24 gennaio si è tenuto un convegno organizzato da Comunicaffè e Comunicaffe International per Sigep sul tema “La cultura del caffè alla luce della sostenibilità e della digitalizzazione”. Ecco le sintesi degli interventi che si sono succeduti sul palco dell’Arena del Sigep, tenuti da alcuni tra i professionisti più noti e preparati del settore in Italia e a livello internazionale (potete trovare la prima parte degli interventi qui).

Gli interventi completi al Convegno di Rimini li trovate qui (Paolo Andrigo), qui (Andrea Antonelli), qui (Alessandro Coda), qui (Maurizio Giuli), qui (Francesco Sanapo) , qui (Giancarlo Samaritani) , qui (Alessandro Galtieri) , qui (Michele Cannone) , qui (Andrej Godina).

Di seguito il link della registrazione della diretta dell’incontro di al Vision Plaza del Sigep di Rimini. https://www.instagram.com/tv/CnzgiXfKB9R/utm_source=ig_web_copy_link

Paolo Andrigo

Paolo Andrigo, senior manager di Accenture
Paolo Andrigo, senior manager di Accenture

“Mi soffermo sulla parola sostenibilità così com’è stata espressa da Godina e Sanapo: l’impoverimento è il punto fondamentale. Come convincere quindi il consumatore finale a pagare il caffè di più, perché dietro questa bevanda c’è un valore.”

“Mi ricordo l’ultima volta che Francesco Sanapo ha preso una multa a causa del prezzo, ed è l’esempio emblematico di come le persone facciano ancora fatica a trasformare questo concetto. E bisogna spiegare che dietro la tazzina c’è una filiera composta dalle persone che abbiamo visto in foto.”

“Questo è il valore che dobbiamo trasmettere oltre a quello della qualità, così come è accaduto con il vino: adesso il caffè di qualità incomincia a piacere. Il consumatore inizia a capire che nel mio ufficio non si beve il caffè delle vending di una volta, ma che ho imposto degli standard per cui si beve un buon caffè anche ai distributori.”

Andrea Antonelli

Andrea Antonelli One dosel Sigep
Andrea Antonelli

Antonelli: “Noi siamo nell’ultima parte della filiera e viviamo più sulla macchina e sulla manutenzione: dobbiamo quindi cercare sempre più ad esser sensibile al fenomeno dell’impoverimento alle origini, e sensibilizzare anche chi ci sta attorno, per dare qualcosa in più a chi coltiva questo frutto. Che darà a noi che stiamo dall’altra parte, alle aziende, la possibilità di continuare nelle future generazioni a vivere questa bellissima esperienza.”

Alessandro Coda

alessandro coda
Alessandro Coda (immagine concessa)

“In conclusione vorrei prendere due spunti, da Sanapo e da Giuli. La digitalizzazione, può essere il modo per arrivare al consumatore finale e per coprire quel gap che non riusciamo a colmare. Spesso anche un personaggio famoso, la televisione, il digital, può dare una mano al sistema sulla sostenibilità. Lavoriamo tutti assieme, così come ha detto Giuli, facendo squadra comune non solo tra di noi del settore caffè, ma insieme a tutti nel mondo per migliorare e lasciare un pianeta più sostenibile.”

Alessandro Galtieri

Alessandro Galtieri

“Abbiamo parlato di sostenibilità economico-ambientale, di filiera: auspico che la digitalizzazione possa vincere, perché sappiamo che la catena è fatta di tanti anelli e che c’è un’asimmetria tra questi in quanto non sono tutti uguali.

Quando c’è un passaggio da un punto all’altro, quello che precede di solito fa la differenza per il successivo. Spero che la tecnologia aiuti a creare una supply chain più democratica, perché tutti gli anelli della catena hanno un interesse comune: vincere le asimmetrie attraverso la tecnologia e la digitalizzazione.”

Maurizio Giuli

Maurizio Giuli
Maurizio Giuli, Corporate strategic marketing di Simonelli Group, uno dei maggiori costruttori di macchine per caffè con i marchi Nuova Simonelli e Victoria Arduino. Giuli è anche vice presidente di Ucimac dopo esserne stato il presidente per 4 anni

“E’ vero tutto ciò che è stato detto, ma lo è altrettanto il fatto che se guardiamo tutta la filiera, non è povera nella sua totalità: ci sono fasi in cui si è ben remunerati e altre sotto pagate. L’auspicio è che la tecnologia con l’impegno dei player, possa rendere più trasparente il processo perché altrimenti ad arricchirsi saranno sempre gli stessi.

Altro aspetto è legato al discorso espresso da Sanapo: se noi non coinvolgiamo il consumatore, qualsiasi sforzo che compiamo è vano.

Questo vale sia per la sostenibilità che per la qualità che a sua volta trasmette valore e tanto più aumenta la qualità percepita, tanto più possiamo chiedere di più. Lo stesso vale per la sostenibilità: esser partecipi veramente uniti in questo sforzo, perché non c’è un futuro perla filiera se continuiamo con questo passo. Non avremo più farmer, terre, caffè. Il problema lo conosciamo, cerchiamo di anticiparlo.”

Andrej Godina

rancido fine robusta
Andrej Godina

“Direi venite con me in piantagione, io ci vado due volte l’anno. Toccate con mano cosa vuol dire produrre un caffè socialmente responsabile. Facciamo uno sciopero al contrario: rifiutiamoci di pagare il caffè al bar meno di un euro e mezzo. Io a meno non lo acquisto, perché impoverisce qualcuno: noi consumatore abbiamo il coltello dalla parte dal manico, ciascuno di noi nel suo piccolo può agire in qualche modo. Facciamo rete. Si parlava delle schede d’assaggio, dell’uso della carta: da sei anni faccio l’assaggiatore e lo faccio in digitale. Il mio account Cropster, lo voglio condividere gratuitamente per andare insieme verso la direzione dell’essere più sostenibili in tutti gli anelli della filiera.”

Giancarlo Samaritani

bishnoi in viaggio col mercante
Giancarlo Samaritani in uno dei suoi “Viaggi del mercante”

“Aggiungo solo questo: durante gli anni di viaggio nel mondo dei coltivatori, ho incontrato popolazioni di luoghi diversi in posti anche molto distanti tra loro, dall’Africa all’estremo Oriente, dalle Americhe all’Indonesia. Ho imparato che ci sono dei valori che accomunano tutte queste popolazioni rurali come il senso della comunità e della condivisione. Questi principi elementari, se fossero trasferiti anche al commercio internazionale del caffè, potrebbero portare a migliorare la condizione di vita per milioni di persone. Auspico che lo sviluppo digitale possa contribuire a sviluppare il concetto di sostenibilità economica sociale e ambientale anche a beneficio delle popolazioni svantaggiate.”

Francesco Sanapo

viva il caffè francesco sanapo
Francesco Sanapo

“L’applauso va fatto a tutti qui presenti. Concludo sognando che tutto ciò che stiamo noi piccoli e grande imprese mettendo sul campo, diventi realtà. Mi auguro che la mia piccola azienda rispecchi quello che cerco di fare ogni giorno: esser un buon esempio, a partire dai nostri ragazzi, i miei colleghi – siamo in 75 – e per le altre aziende.

Lavoro soltanto caffè buoni a 360 gradi, dalla qualità in tazza alle modalità in cui vengono coltivati e prodotti. Attenzione infine per chi fa la professione del barista, oggi è veramente sottopagata. È duro il lavoro all’origine ed è drammatico, ma anche dall’altra parte della filiera, si trova il barista, che oggi è costretto a fare dei sacrifici enormi: lavorare sempre, a pasqua, a Natale, nel fine settimana e sta sempre di fronte al pubblico per 1300 euro al mese.”

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