mercoledì 10 Aprile 2024
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Cina: ecco la piantagione di tè biologica di Fu Xiaofang

Fu Xiaofang: "La vita è come il tè, raffinato più e più volte per raggiungere una fragranza suadente".

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MILANO – Fu Xiaofang è la fondatrice di una delle piantagioni di tè biologico nella contea di Baisha Li nella provincia cinese di Hainan. Nonostate le iniziali difficoltà, la piantagione è riuscita a prosperare, tanto da catturare l’attenzione dell’Unione Europea e degli Stati Uniti che hanno deciso di conferire all’impresa di Fu Xiaofang la certificazione biologica. Riportiamo di seguito l’articolo pubblicato sul portale dell’Ansa.

La piantagione di tè biologico di Baisha Li

HAIKOU – All’arrivo dei turisti, Fu Xiaofang prepara sapientemente e scrupolosamente il tè per loro, con l’intenzione di non saltare neanche uno dei passaggi previsti, atto che costituirebbe un gesto blasfemo nei confronti dei prodotti della sua piantagione. Fu, 44 anni, è infatti la fondatrice di una piantagione di tè biologico nella contea autonoma di Baisha Li, nella provincia meridionale cinese di Hainan.

“La vita è come il tè, raffinato più e più volte per raggiungere una fragranza suadente”, spiega la donna, sottolineando che le foglie di tè possono essere prodotte solo attraverso diversi passaggi, tra cui la tostatura, l’eliminazione dell’acqua e l’arrotolamento. Allo stesso modo, anche la sua carriera ha fatto i conti con una serie di sacrifici.

Grazie al clima piacevole, alle abbondanti precipitazioni e al terreno fertile, la zona del cratere meteoritico di Baisha è adatta alla coltivazione del tè.

Nel 2008, Fu è tornata nella sua città natale per avviare un’attività; qui ha riunito cinque agricoltori locali, ha creato una cooperativa professionale e ha aperto una piantagione di tè di circa 1,47 ettari in prossimità del cratere.

Essendo partita da zero, ogni singolo chilometro percorso è stato difficile. Fu ha guidato il gruppo di contadini nella vangatura del terreno per poi lasciarlo incolto per tre anni al fine di migliorarne le caratteristiche.

L’infestazione dei parassiti

Senza l’uso di diserbanti, i contadini hanno estirpato le erbe infestanti fila dopo fila, ma queste sono ricresciute rapidamente e in più hanno dovuto fare i conti con il problema rappresentato dai parassiti.

Quando questi riuscivano a stabilirsi nelle piantagioni, bastava loro una notte per divorare tutte le foglie e i germogli pronti per il raccolto. Una notte, Fu racconta di essere uscita a controllare la situazione dei parassiti nella piantagione di tè.

Il rumore che questi emettevano mentre mordicchiavano le piante la fece infuriare al punto da scoppiare improvvisamente a piangere, pensando di lasciare tutto.

In quell’occasione, dopo essersi calmata, Fu ha iniziato a pensare a quali potessero essere le diverse modalità per prevenire i parassiti, come l’uso di molte tavole adesive e di lampade solari per debellarli.

La preparazione del tè

Dopo la semina, l’imprenditrice ha iniziato a concentrarsi sul processo di preparazione del tè. La donna passava l’intero anno a essiccare foglie di tè a mani nude per poi rendersi conto che questa pratica, a causa dell’alta temperatura, le aveva addirittura compromesso le impronte digitali.

In più, era solita assaggiare il tè per verificarne il gusto, un’abitudine che le provocava dolori allo stomaco.

In seguito a una serie di alti e bassi tuttavia, nella piantagione è giunto finalmente il momento della raccolta. Nel 2014 inoltre quest’ultima è stata certificata come coltura di tè biologico della Cina, diventando la prima nel suo genere nell’Hainan.

La certificazione biologica

Dal 2015, la piantagione di tè ha ottenuto anche la certificazione biologica dell’Unione Europea e degli Stati Uniti e le migliori foglie di tè vengono vendute in tutto il Paese.
L’attività del tè ha portato benefici anche alla popolazione locale.

Negli ultimi anni, Fu ha contribuito a sollevare dalla povertà più di 1.000 famiglie povere, fornendo posti di lavoro e rendendo gli agricoltori azionisti.

Il numero di agricoltori locali che lavorano nella piantagione di tè è salito a 186, tutti provenienti da sei villaggi vicini. Questi scelgono in modo flessibile l’orario di lavoro e possono guadagnare più di 100 yuan (circa 15 dollari) al giorno.

Fu Xiuxiang, 57 anni, di un villaggio vicino, lavora nella piantagione di tè da dieci anni ed è ormai abile nel raccogliere il tè, nel diserbare, nell’applicare fertilizzanti organici e nel tostare le foglie.

Dieci anni fa, suo marito ha subito diversi interventi chirurgici a causa di una malattia e la famiglia si è indebitata. Inoltre, per prendersi cura di loro, la donna non poteva lavorare lontano così si recava alla piantagione di tè.

La squadra di raccolta tè

Nel corso degli anni, Fu non solo ha saldato i debiti, ma ha anche risparmiato per costruire una nuova casa; ora è la responsabile della squadra di raccolta del tè e guadagna più di 4.000 yuan al mese.

“Lavorare qui mi fa sentire a casa”, afferma la donna, abituata a rimanere nei campi anche quando non c’è lavoro da fare, per poi aggiungere, “la vita va sempre meglio”.

Fu Xiuxiang non è istruita e un tempo aveva paura di parlare in pubblico, ma ora ha appreso diverse abilità ed è diventata più aperta e ottimista. Quando i visitatori arrivano, li intrattiene volentieri cantando le canzoni popolari della minoranza etnica Li.

Con il sostegno del governo locale, Fu Xiaofang ha realizzato dei bed and breakfast e ha sviluppato il turismo, con camere sempre al completo durante i periodi di vacanza.
Ora la piantagione di tè è passata da 2 a 20 ettari e sta avviando un nuovo progetto per migliorare le strutture turistiche e accogliere un maggior numero di visitatori.

Fu Xiaofang afferma che lavorerà con ulteriore impegno alla piantagione di tè nella speranza di portare prosperità a un maggior numero di abitanti del villaggio.

FONTEansa.it
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