giovedì 11 Dicembre 2025

Caffè, economia circolare: ecco la nuova opportunità per i Paesi del Global South

Vanusia Nogueira, direttore esecutivo dell’Organizzazione internazionale del caffè (ICO): “Dobbiamo ripensare l'idea che il valore derivi solo dai chicchi di caffè. Trasformando gli scarti in nuovi prodotti e fonti energetiche, si sbloccano significative opportunità di reddito e di lavoro, riducendo al contempo i costi”

Da leggere

TME Cialdy Evo

Condividi con noi le tue storie legate al caffè scrivendo a direzione@comunicaffe.it.

La produzione di caffè affronta sfide legate a sostenibilità ambientale e redditività. In un contesto instabile, trasformare la filiera del caffè in un modello circolare rappresenta un’occasione per sviluppare nuovi prodotti e flussi di reddito. Leggiamo di seguito un estratto dell’articolo di Antonella Ilaria Totaro per Renewable Matter.

La rivoluzione circolare del caffè

MILANO – Brasile, Vietnam, Colombia, Indonesia, Etiopia, India e molti altri ancora: parlare di caffè implica inevitabilmente parlare dei Paesi del Global South, che sono la culla degli oltre 3 miliardi di tazze di caffè consumati quotidianamente nel mondo.

La produzione globale, che è per il 75% nelle mani di piccoli coltivatori locali, supera i 10 milioni di tonnellate l’anno, provenienti da più di 12 milioni di aziende agricole, che coltivano caffè su una superficie totale di 10,6 milioni di ettari.

Se le aree di coltivazione sono distanti centinaia di chilometri tra loro, numerosi Stati, tra cui il Kenya, secondo un’approfondita valutazione del Center for Circular Economy in Coffee (C4CEC), si trovano ad affrontare sfide simili: il calo delle rese, che mette in difficoltà i piccoli proprietari, l’acidificazione del suolo, che aumenta la dipendenza da costosi fertilizzanti chimici, e l’aumento dei costi, che erode i profitti e scoraggia i giovani agricoltori dall’entrare nel settore.

Direttamente proporzionali sono anche le opportunità, come la promozione e l’integrazione di pratiche agroforestali e resilienti e la diversificazione dei prodotti.

In un contesto instabile a causa del cambiamento climatico, trasformare la filiera del caffè in un modello circolare rappresenta non solo una soluzione per ridurre gli impatti ambientali, ma anche un’occasione per sviluppare nuovi prodotti e flussi di reddito. Soprattutto considerando che il settore produce 40 milioni di tonnellate di rifiuti all’anno.

“Dobbiamo ripensare l’idea che il valore derivi solo dai chicchi di caffè – spiega Vanusia Nogueira, direttore esecutivo dell’Organizzazione internazionale del caffè (ICO) – Trasformando gli scarti in nuovi prodotti e fonti energetiche, si sbloccano significative opportunità di reddito e di lavoro, riducendo al contempo i costi”.

Il recente rapporto dell’ICO, elaborato in collaborazione con il C4CEC, la Fondazione Lavazza, il Politecnico di Torino e l’International Trade Centre, intitolato Beyond Coffee: Towards a Circular Coffee Economy, si concentra proprio su questo potenziale non sfruttato, proponendo casi studio, dati concreti e raccomandazioni per rendere il settore future-proof anche attraverso l’integrazione dei principi dell’economia circolare e le pratiche agricole rigenerative.

Per leggere la notizia completa basta cliccare qui

  • Brambati

Ultime Notizie

  • Water and more
Demus Lab - Analisi, R&S, consulenza e formazione sul caffè
DEMUS LAB DemusLab Umami Roasting Camp Il logo di DemusLab