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BRASILE – Comexim prevede produzione in calo (-1,5%) a causa della siccità in Espírito Santo

Ma la produzione di arabica crescerà di oltre 2 milioni di sacchi

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MILANO – Mentre è ormai prossimo l’avvio della lunga stagione di raccolto brasiliana, analisti e commercio affinano le proprie stime e si intensifica il balletto delle cifre, consueto in questo periodo dell’anno.  

Alla marea di previsioni delle ultime settimane si è aggiunto ieri il più recente report di Comexim.

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L’importante esportatore di San Paolo del Brasile stima la produzione 2015/16 in 48,6 milioni di sacchi, in lieve flessione (-1,5%) rispetto ai 49,35 milioni raccolti – sempre secondo Comexim – nel 2014/15.

Il calo va imputato principalmente alla siccità che ha colpito l’Espírito Santo, massimo stato produttore di robusta del paese, spiega il trader di Comexim John Wolthers.

“L’impatto è stato molto rilevante e si prevede che il raccolto scenderà a 9,3 milioni dai 13 milioni dell’anno scorso” scrive Wolthers nel report aggiungendo che le cifre fornite dalle varie fonti locali risultano tuttavia divergenti.

Notizie migliori, in compenso, per il raccolto di arabica, che dovrebbe risalire a quasi 35 milioni di sacchi, contro i 32,75 milioni della stagione passata.

Asta sospesa

Brasilia ha intanto cancellato l’asta di scorte governative, che avrebbe dovuto svolgersi il 1° aprile. Era previsto il collocamento di 40.500 sacchi da 60 kg rimasti invenduti nell’asta della settimana scorsa.

L’annuncio in uno scarno comunicato diffuso nella giornata di martedì, privo di commenti o motivazioni.

A detta degli osservatori, la decisione sarebbe dipesa anche dalle forti pressioni esercitate sul ministro dell’agricoltura Kátia Abreu dal Consiglio Nazionale del Caffè (Cnc), massimo organo rappresentativo della filiera brasiliana.

Il Cnc ha espresso più volte la sua contrarietà alle aste, poiché esse danno l’impressione che “il governo disponga di ingenti quantitativi di caffè nei propri magazzini, quando in realtà le scorte finali sono quest’anno ai minimi storici”.

Contestualmente alla sospensione dell’asta, Conab ha anche diffuso le cifre relative alle scorte ufficiali governative, che erano pari a 1,619 milioni di sacchi, alla data del 31 marzo 2015.

Da ricordare infine che Conab ha lanciato, la settimana scorsa, il consueto censimento annuale delle scorte private.

Le informazioni verranno raccolte attraverso una modulistica apposita, che sarà distribuita all’intera filiera produttiva, di qui al 7 aprile.

A tutti i soggetti interpellati (produttori, cooperative, associazioni, commercianti, gestori di strutture di magazzinaggio, torrefattori, produttori di solubile ecc.) verranno chieste informazioni dettagliate sull’entità degli stock detenuti alla data del 31 marzo.

Il censimento dell’anno scorso ha accertato, al 31 marzo 2014, scorte del settore privato pari a 15,2 milioni di sacchi (superiori del 9,2% a quelle accertate alla stessa data del 2013) costituite prevalentemente (93%) da caffè arabica.

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