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Bethlehem Alemu, per il 2022 l’obiettivo è aprire 100 coffee shop in Cina

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MILANO – Ha il volto di una donna quella dell’imprenditrice del caffè che dall’Etiopia mira a inserirsi in uno dei paesi tradizionalmente consumatori di tè, la Cina. Il nome è Bethlehem Alemu ed è stata indicata come modello da seguire da Forbes, Guardian e la Cnn. Un’imprenditrice che è sicura di creare ricchezza senza per forza esser sostenuta da degli aiuti internazionali. L’essenziale è poter contare sulle eccellenze locali. Leggiamo della sua avventura ambiziosa, dal sito dire.it.

Bethlehem Alemu: obiettivo cento caffetterie in Cina (il Paese del tè) entro il 2022

“L’Etiopia deve avere un marchio di successo, con ambizioni internazionali”, ha sottolineato la manager in un’intervista via e-mail con l’agenzia ‘Dire’. “Vogliamo permettere a tutti di gustare la magia del nostro caffe’ artigianale tostato a mano”.
Nell’ultimo anno, il suo Garden of Coffee e’ sbarcato in 20 Paesi, dalla Russia alla Svezia, dalla Germania agli Stati Uniti.

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La Cina?

Le esportazioni delle qualita’ sidamo, wollega, jimma; harrar e yirgacheffe potrebbero raggiungere quota 12 tonnellate entro agosto. “Nei chicchi c’e’ il dna dell’Etiopia e per questo siamo pronti a farci strada anche nel mercato cinese” dice Alemu.

Il suo Garden of Coffee, nasce nel 2016 in un laboratorio di Addis Abeba

Dove una ventina di persone coordinano la produzione. Raccontata anche dai media americani come “uno Starbucks africano”. Lei, Alemu, 39 anni, era gia’ nota alle cronache internazionali per il successo delle Sole Rebels. Le scarpe realizzate a mano con la iuta d’Abissinia, suole di gomma di pneumatico. Come quelle dei ribelli dell’altopiano che combattevano gli italiani nel 1935.

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