lunedì 08 Settembre 2025

Arianna Mingardi sul prezzo del chicco: “Lascerei per ultimi i dazi, più preoccupanti clima e l’Eudr”

Mingardi a il Nord Est: "Sicuramente c’è paura che manchi il prodotto brasiliano, anche perché ci sono state delle gelate in alcune zone del Paese nel periodo di raccolta. Queste notizie, unite al timore di un raccolto inferiore alle aspettative, hanno fatto andare su i prezzi dell’Arabica e di conseguenza anche quelli della Robusta"

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Il 6 agosto è entrata in vigore la tariffa Usa del 50% sui prodotti esportati dal Brasile. La quotazione dell’Arabica è tornata a sfiorare i 400 centesimi di dollaro per libbra. Arianna Mingardi, presidente dell’Associazione Caffè Trieste, espone la sua opinione sul mercato del chicco. Leggiamo di seguito la prima parte dell’analisi dell’esperta grazie ad un estratto dell’articolo di Giorgia Pacino per Il Nord Est.

L’analisi di Arianna Mingardi

TRIESTE – La curva ha invertito la rotta. Dopo il picco di febbraio e la progressiva discesa avviata a partire dal mese di maggio, ad agosto è ripresa la corsa dei prezzi del caffè. Ieri i futures sull’Arabica, negoziati sull’Ice di New York, sono stati quotati a 398 centesimi di dollaro per libbra, contro i 283 del mese precedente.

A fine luglio sulla Borsa di Londra la Robusta era quotata 3.202 dollari per tonnellata, ieri ha raggiunto i 4.908 dollari. Colpa delle preoccupazioni per il calo delle esportazioni brasiliane, che hanno riacceso i fari della speculazione sul mercato del chicco.

“A giugno la situazione sembrava in miglioramento: dopo le salite continue della Robusta e il picco dell’Arabica che a febbraio aveva toccato i 400 dollari per libbra, già dal mese di maggio avevamo cominciato a vedere una leggera discesa su entrambe le qualità”, ricorda Arianna Mingardi, presidente dell’Associazione Caffè Trieste, a Il Nord Est.

La data di inizio della nuova curva ascendente si avvicina molto a quel 6 agosto, giorno dell’entrata in vigore dei dazi del 50% imposti dagli Stati Uniti al Brasile, da cui arriva il 30% del caffè mondiale. Da allora chi acquista il caffè ha iniziato a puntare su un aumento, innescando nuovamente la corsa dei prezzi. “Le opinioni sono diverse, ma lascerei per ultimi i dazi”, è l’analisi di Mingardi a Il Nord Est.

Mingardi aggiunge: “Sicuramente c’è paura che manchi il prodotto brasiliano, anche perché ci sono state delle gelate in alcune zone del Paese nel periodo di raccolta. Queste notizie, unite al timore di un raccolto inferiore alle aspettative, hanno fatto andare su i prezzi dell’Arabica e di conseguenza anche quelli della Robusta”.

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