venerdì 12 Aprile 2024
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Andrea Lattuada, a Sigep con Rhea Vendors: “Così il futuro della distribuzione automatica è lo specialty anche per ipovedenti”

Commenta Andrea Pozzolini, CEO di Rhea: “Design for all è un concetto che vuole esprimere come il design e la tecnologia della macchina possano creare uno strumento idoneo a essere utilizzato da qualsiasi utente, sia professionale che non, grazie alla possibilità che dà l’automazione di personalizzare, e quindi interpretare, ogni singola ricetta, regolando e settando tutti i parametri che influiscono sull’estrazione del caffè, e garantendone la replicabilità. Non ultimo, nel concetto di “for all”, l’automazione permette di superare qualsiasi tipo di barriera legata alla disabilità degli utenti, offrendo loro l’opportunità di gestire attività anche nel mondo della somministrazione.”

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MILANO – Siamo alle porte della Fiera di Rimini, il Sigep, e le promesse di esperienze differenti dal solito non mancano. Tra queste, un viaggio sensoriale unico è quello organizzato presso lo stand di Rhea Vendors – 9bar e Fratelli Milano Italian Coffe, in cui la tazzina diventa l’occasione di aprirsi a una fruizione di specialty con macchine superautomatiche e con un approccio sensoriale guidato da tutti i sensi, eccetto la vista. Ce ne ha parlato Andrea Lattuada, con una piccola anteprima di due progetti innovativi per tutto il settore.

Lattuada allora, tutto pronto per il Sigep che è alle porte: cosa troveremo al vostro stand?

“Lo stand realizzato insieme a Rhea e a Fratelli Milano Italian Coffee, sarà diviso in due aree: una dedicata agli eventi e alla competizione, e un percorso sensoriale al buoi chiamato “Design for all” dove i visitatori potranno vivere un’esperienza tattile-olfattiva: toccare con mano le piante e le foglie di caffè, i chicchi, gli strumenti per la macinatura, per poi passare a cogliere le caratteristiche aromatiche del caffè verde e di quello tostato, terminando con la degustazione di un caffè estratto con la macchina superautomatica di Rhea rhTT1, attraverso l’applicazione rheability che permetterà un’ interazione inclusiva.

“Design for all è un concetto che vuole esprimere come il design e la tecnologia della macchina possano creare uno strumento idoneo a essere utilizzato da qualsiasi utente, sia professionale che non, grazie alla possibilità che dà l’automazione di personalizzare, e quindi interpretare, ogni singola ricetta, regolando e settando tutti i parametri che influiscono sull’estrazione del caffè, e garantendone la replicabilità.

Non ultimo, nel concetto di “for all”, l’automazione permette di superare qualsiasi tipo di barriera legata alla disabilità degli utenti, offrendo loro l’opportunità di gestire attività anche nel mondo della somministrazione.” Commenta Andrea Pozzolini, CEO di Rhea.

Perché avete deciso di portare al Sigep un percorso di degustazione di caffè al buio?

Gli operatori del Bear Paw Café (foto concessa)

“L’idea è nata dal recente progetto “Seed of inspiration”, dove Rhea ha collaborato con Bear Paw Cafè con l’obiettivo di favorire l’integrazione nel mondo del lavoro delle persone disabili, investendo sulla formazione di persone non vedenti per diventare baristi professionisti, e che ha dato la possibilità a 2 fratelli gemelli ipovedenti, Tian Bao e Tian You, di gestire in autonomia una caffetteria a Shanghai. Per questo progetto, Rhea ha dotato una macchina di un pannello tattile con sei forme in rilievo, ognuna corrispondente a una ricetta diversa: un quadrato per l’espresso, un cerchio per il doppio espresso, un triangolo per l’americano, un diamante per l’americano a temperatura ambiente, una stella per l’acqua calda e un cuore per l’acqua a temperatura ambiente.

Un esempio e un’opportunità per molte persone che possono così rendersi indipendenti e gestire un proprio business.

Crediamo che il Sigep rappresenti l’occasione ideale per organizzare un’esperienza come quella di “Design for all” che possa accendere i riflettori sull’esigenza di rendere sempre più inclusiva la pausa caffè e la professione di barista.”

Come si svolgerà la competition sugli specialty?

“Prima di tutto vorrei sottolineare che la scelta di organizzare una competizione sui caffè specialty intende dimostrare la capacità delle macchine superautomatiche di esaltare la qualità degli specialty e replicare la qualità in tazza. Si tratta solo di calibrarle correttamente. Dal 19 al 21 gennaio, ogni giorno, tre micro roaster diversi proporranno il proprio caffè estratto dalla superautomatica di Rhea rhTT1. I visitatori di Sigep, dopo la degustazione degli specialty, saranno invitati a dare un punteggio da 1 a 10 al caffè. Ogni giornata verrà fatta la media ottenuta da ogni singolo roaster e questa inciderà sul risultato finale per il 25%.

Al quarto giorno della competizione, sul palco ci sarà un giudice SCA, Luca Ventriglia il cui voto inciderà per il 40%, che guiderà una giuria composta dagli stessi 9 microroaster la cui valutazione peserà il 35%. Dalla somma dei tre punteggi – del pubblico di non addetti, dei torrefattori e del giudice SCA – verranno eletti i primi tre classificati.

L’ultima fase sarà determinata dall’esperienza di Ventriglia che, “al buio”, li valuterà e decreterà il vincitore assoluto.”

Un’esperienza articolata quella che proponete

“Con la superautomatica i tempi di preparazione sono veloci e con l’ausilio di un tecnico Rhea che setterà tutti i parametri (dose, volume acqua, temperatura, pre infusione) ci vorranno soltanto cinque minuti per servire gli espressi ai tre giudici. Il premio per il vincitore sarà una macchina Rhea.”

Come mai proprio ora questo interesse di Rhea per lo specialty?

E’ il momento storico propizio per muoversi su questo canale. Con la tecnologia oggi disponibile, le macchine super automatiche si possono calibrare per estrarre correttamente uno specialty. In mercati internazionali come la Cina, la maggioranza delle macchine usate sono già superautomatiche, e quindi il messaggio per me è: il futuro nella distribuzione automatica sarà specialty, ed è un buon modo per far conoscere anche alla massa questo tipo di prodotto.

Parliamo di una macchina che ha possibilità di essere tarata e calibrata per esser utilizzata negli hotel, nei ristoranti, negli uffici, oppure in tutti quei negozi gestiti da operatori che non hanno la possibilità di lavorare su di una macchina professionale, garantendo la replicabilità della qualità del prodotto attraverso l’automazione.

I modelli Rhea sono in grado di estrarre gli specialty in modo da valorizzare le caratteristiche principali della materia prima. Se lo può fare una capsula in alluminio, si può a maggior ragione con con una macchina che macina al momento i grani. “

Lattuada, lei è soddisfatto di queste due iniziative al Sigep?

“Sono molto contento di entrambe le esperienze costruite per il Sigep. Finalmente si vede qualcosa di diverso rispetto ai soliti stand. Il messaggio che vogliamo far passare poi è forte e con una valenza sociale.

E poi ci saranno altre sorprese: ad esempio il foodpairing nella giornata di martedì, che sarà gestito dallo chef Domenico Sorrentino e da un barista importante nel settore, Marco Poidomani (due volte campione italiano Coffee in good spirits e attualmente in gara quest’anno) con la presentazione dello stesso drink portato nel campionato, abbinato però con del cibo, uno per l’aperitivo e uno per l’after dinner. Il caffè non è solo protagonista del momento della colazione. Non proponiamo drink al caffè ma cocktail a tutti gli effetti, dove uno degli elementi è la coffeea. Scardiniamo così il vecchio paradigma e andiamo oltre l’Espresso Martini.”

Andrea Lattuada e Luckin Coffee continuano a lavorare insieme

“Rinnovata la collaborazione per altri due anni, raggiungeremo così i 7 anni insieme. Abbiamo iniziato nel dicembre 2017 e siamo ancora qui. Nel 2023-2024, mi aspetto di tornare innanzitutto in Cina dopo questi tre anni di fermo. Mi hanno detto che ci sono state evoluzioni incredibili nei coffee shop in Cina: il mercato sta esplodendo, ormai i cinesi conoscono il prodotto e hanno quasi decuplicato il consumo da dieci a questa parte. Eravamo fermi a 2 tazzine a testa all’anno, e ora siamo quasi a 20. Luckin è cresciuto tantissimo grazie all’automatismo e all’apertura di punti totalmente automatizzati e attualmente avviano circa 60/70 negozi a settimana.

Io offrirò consulenze mirate sulla proposta di nuovi prodotti. Gli specialty sono già inseriti, il Geisha è presente in tutti gli store. Per rispondere all’aumento della domanda, la catena ha aperto un altro stabilimento di tostatura, con ottomila punti vendita da rifornire. Lì va molto il take away e il delivery e non ci sono le tazzine che abbiamo noi, è tutto fatto di carta.
Ormai bisogna svestirsi dei panni del tipico bar all’italiana e aprirsi alle novità dall’estero dove il caffè è business e una tazzina costa tra i 3 e i 4 dollari.

La mia collaborazione poi non sarà più limitata soltanto alla Cina ma si estenderà anche a Taiwan, Singapore, Hong Kong, Macao, proprio perché Luckin si sta espandendo. La formazione riguarderà i punti più specializzati, dove l’operatore è ancora attivo. Il futuro però sarà sicuramente automatizzato e il barista diventerà uno store manager, che conoscerà la materia e setterà le macchine automatiche e potrà prendersi il tempo per raccontare la bevanda. Focus sulla parte di storytelling del prodotto. Facciamoci ispirare da tutti oltre confine. Aggiungendo l’espresso ad altre estrazioni alternative che fanno già parte della loro cultura.”

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