venerdì 03 Maggio 2024
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È la torrefazione che determina il Paese di origine, per la dogana degli Stati Uniti

Così si è pronunciata l'Agenzia delle dogane Usa rispondendo a un quesito posto dal colosso Keurig Green Mountain in merito ai criteri validi ai fini dei contratti di fornitura pubblica. “Il processo di tostatura attua una trasformazione sostanziale dei chicchi di caffè verde in un differente prodotto del commercio” ha stabilito il pronunciamento richiamandosi a una specifica disposizione della Legge sui trattati di commercio del 1979.

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MILANO – Il caffè torrefatto prodotto negli Stati Uniti ha il diritto di acquisire il carattere di prodotto originario. Anche se la materia prima utilizzata è di provenienza straniera.

Così si è pronunciata la U.S. Customs and Border Protection (Dogana e Polizia di Frontiera degli Stati Uniti o Cbp) rispondendo a un quesito posto da Keurig Green Mountain.

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Il colosso americano del caffè (proprietà della holding tedesca Jab) aveva interpellato l’autorità di Washington in merito ai criteri validi ai fini dei contratti di fornitura pubblica.

A questi ultimi si applica infatti il “Buy American Act”, una legge emanata nel 1933 durante la presidenza Roosevelt e oggi tuttora vigente.

La norma protegge l’industria statunitense limitando l’acquisto di prodotti stranieri per le commesse pubbliche all’interno del territorio nazionale. Keurig Green Mountain ha stabilimenti negli Stati Uniti e in Canada.

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