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Desio, A Villa Tittoni l’incredibile storia della coop Acopagro

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MONZA – Hanno iniziato in 27. Hanno sottratto la terra ai produttori di cocaina. Prima un pezzo, poi un altro. Oggi sono due mila i soci della cooperativa Acopagro in Perù che produce cacao biologico.

L’incontro organizzato da Coop Lombardia in collaborazione con Fairtrade ha messo in luce la fantastica storia di questi uomini e donne, contadini e lavoratori, oggi imprenditori agricoli, che sono riusciti grazie anche all’appoggio delle Nazioni Unite a far decollare il progetto di convertire zone in mano alla malavita, dove si produceva droga, con la coltura del cacao.  Questa storia d’impresa è stata raccontata venerdì a Desio a Villa Tittoni. È da 19 anni che la Cooperativa Acopagro opera: oggi esporta 400mila tonnellate di cacao l’anno.

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“Siamo partiti con un capitale sociale di cento dollari – racconta Jorge Laimito, il presidente della Cooperativa peruviana – Mille le difficoltà che abbiamo superato e che ancora oggi dobbiamo affrontare, ma siamo sicuri che il nostro prodotto è così di qualità (lo potete trovare in tutti gli store della Coop,ndr) che cresceremo ancora.” Un prodotto di qualità sviluppato con la massima attenzione all’ambiente.

“Per ogni pianta di cacao, noi piantiamo altre specie: vogliamo preservare l’ecosistema della foresta” – spiega il presidente che ricorda che sono ben due milioni gli alberi da loro rimpiazzati in 19 anni.

Un pubblico attento e incuriosito ha seguito l’incontro moderato da il nostro direttore, Matteo Speziali.
Non è mancato il momento per approfondire anche il lato economico del commercio del cacao: “La nostra cooperativa lavora con la certificazione Fairtrade, che non è solo una certificazione di qualità, che garantisce anche una produzione nel rispetto dell’ambiente, ma fissa anche un prezzo minimo della materia.
“Per noi è molto importante il rapporto che abbiamo con Fairtrade – spiega Pamela Esquivel, responsabile del commercio internazionale – Con la garanzia di un pezzo minimo possiamo garantire anche un salario minimo”.
L’Italia è il maggiore compratore del cacao di Acoprago: ne acquista il 40% della produzione.

La cooperativa Acopagro non porta avanti solo un progetto commerciale, ma anche sociale: “Le persone che lavoravano nei campi di coca erano trattate quasi come schiavi – spiega il presidente –Oggi sono dei lavoratori liberi. Non solo, organizzate in gruppi di dieci o dodici persone svolgono i loro compiti aiutandosi l’uno con l’altro. Ai compiti partecipano anche le donne, che tracciano così la strada per una sempre maggiore indipendenza e affermazione dei loro diritti. ”

L’obiettivo di Acopagro? Diventare il più importante esportatore di cioccolato del mondo. E oggi che anche noi conosciamo la loro storia possiamo contribuire a questo scopo acquistando il loro cioccolato.

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