martedì 25 Novembre 2025

Amsterdam, Massimiliano Marchesi racconta il nostro Espresso: cultura, storia e degustazione alla settimana della cucina italiana nel mondo

Durante la Settimana della Cucina Italiana nel Mondo, l’Ambasciata d’Italia all’Aia e l’Ufficio ICE/ITA del Benelux hanno celebrato ad Amsterdam l’espresso come simbolo del Made in Italy. Nell’articolo, Massimiliano Marchesi – Coffee Trainer e autore del pezzo – racconta l’evento e ripercorre il suo intervento dedicato alla storia del caffè, all’evoluzione dell’espresso e al valore culturale del rito tutto italiano del caffè

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In occasione dell’appuntamento annuale dedicato alla promozione dell’eccellenza gastronomica tricolore, l’Ambasciata d’Italia all’Aia e l’Ufficio ICE/ITA del Benelux hanno acceso i riflettori sul caffè espresso come simbolo identitario del Made in Italy. Leggiamo in seguito le parole di Massimiliano Marchesi, Coffee Trainer, a riguardo.

L’Espresso Italiano protagonista ad Amsterdam: cultura, storia e degustazione alla Settimana della Cucina Italiana

di Massimiliano Marchesi

AMSTERDAM (Olanda) – Nell’ambito della Settimana della Cucina Italiana nel Mondo, l’Ambasciata d’Italia all’Aia e l’ufficio ICE/ITA del Benelux hanno celebrato ad Amsterdam il caffè espresso italiano come simbolo della cultura gastronomica nazionale. L’evento, svoltosi l’11 novembre lo showroom dell’azienda SMEG ad Amsterdam, è stato realizzato in collaborazione con SMEG e con il supporto tecnico della Guida dei Caffè e delle Torrefazioni d’Italia, partner della campagna “Italian Coffee Style” promossa dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

L’iniziativa ha visto la partecipazione di numerosi ospiti, tra cui rappresentanti delle istituzioni italiane e olandesi, giornalisti, operatori del settore food & beverage e appassionati del Made in Italy.

Il pubblico ha accolto con interesse e curiosità l’opportunità di approfondire la cultura del caffè espresso italiano, esplorandone la storia, la tecnica di preparazione e le sue potenzialità sensoriali.

L’evento si è aperto con il benvenuto di Matthijs de Rooij, CEO di SMEG Paesi Bassi, che ha accolto con entusiasmo i circa 150 ospiti presenti, tra cui diplomatici, rappresentanti istituzionali, e numerosi stakeholder locali.

A seguire, l’Ambasciatore d’Italia all’Aia, Augusto Massari, ha sottolineato nel suo intervento il valore strategico del patrimonio gastronomico italiano, definendolo una leva fondamentale per la nostra economia e un elemento identitario da promuovere con forza anche all’estero. Occasioni come questa – ha ricordato – offrono l’opportunità di diffondere la cultura del gusto italiano in contesti dove è ancora poco conosciuta, contribuendo così a rafforzare l’immagine dell’Italia nel mondo.

Il programma è poi proseguito con l’intervento di Tindaro Paganini, Direttore dell’Ufficio ICE/ITA del Benelux, che ha ricordato, numeri alla mano, l’importanza dell’interscambio commerciale tra Italia e Paesi Bassi sottolineando il supporto dell’ufficio ICE/ITA del Benelux ai processi di internalizzazione delle aziende italiane nel mercato olandese.

Conclusi i discorsi introduttivi, l’evento è entrato nel vivo con uno showcooking dal forte impatto simbolico: la preparazione dei tortellini di carne secondo la ricetta tradizionale emiliana, a cura degli chef Giuseppe Tarantino e Lucia Antonelli.

I tortellini, conditi con una crema al Parmigiano Reggiano, sono stati serviti agli ospiti, offrendo loro un assaggio autentico della cucina regionale italiana, emblema di tradizione, artigianalità e qualità.

Italia: valorizzazione del patrimonio culturale attraverso il caffè

A chiudere l’evento è stato il mio intervento dedicato alla valorizzazione del patrimonio culturale del caffè italiano. Ho aperto il mio discorso con un breve excursus storico sulla scoperta della pianta di Arabica in Etiopia, narrando la celebre leggenda del pastore Kaldi, che osservando l’energia dei suoi animali dopo aver mangiato le bacche di una pianta sconosciuta, avrebbe inconsapevolmente dato inizio alla lunga storia del caffè.

Da lì, il rito del caffè si è diffuso prima nella Penisola Arabica, poi nell’Impero Ottomano, fino ad arrivare in Europa, dove ha dato origine alle prime coffee houses. Tra queste, il Caffè Florian di Venezia, inaugurato nel 1720 con il nome di Alla Venezia Trionfante, rappresenta uno dei simboli storici di questa evoluzione.

La seconda parte dell’intervento ha messo al centro l’espresso italiano, protagonista assoluto della cultura contemporanea del caffè. Ho ripercorso le tappe fondamentali della sua evoluzione, dalla comparsa della prima macchina per espresso, realizzata nel 1901 da Luigi Bezzera, passando per la rivoluzione delle macchine a leva di Gaggia, fino all’introduzione della celebre Faema E61, che ha segnato l’inizio dell’era moderna dell’espresso e ispirato tutte le macchine attuali.

Un approfondimento particolare è stato dedicato al rito sociale dell’espresso in Italia: come, quando e perché lo beviamo. In Italia, l’espresso è molto più di una bevanda, è un gesto quotidiano, un’abitudine culturale e sociale, un vero e proprio pretesto per incontrarsi, per conversare o per condividere momenti importanti. È un simbolo identitario che accompagna ogni italiano, ogni giorno.

Ho infine dedicato l’ultima parte della mia presentazione alla moka, l’iconica caffettiera inventata da Alfonso Bialetti, che ha rivoluzionato la preparazione del caffè nelle case italiane a partire dalla metà del Novecento.

La moka, ancora oggi simbolo del Made in Italy e molto riconoscibile anche all’estero, ha rappresentato per decenni il principale metodo di preparazione domestica del caffè, offrendo un risultato simile all’espresso, prima dell’avvento delle capsule e delle macchine da caffè domestiche.

Tre degustazioni diverse

La serata si è conclusa con una degustazione di tre caffè espresso: le miscele che ho scelto, tutte composte da 100% Arabica, sono state selezionate per offrire ai partecipanti un’esperienza sensoriale variegata e coinvolgente.

La prima dal nome Golden Sack, è una miscela in cui prevale l’Arabica brasiliana, caratterizzata da una dolcezza marcata e da aromi di miele, biscotti da forno e cereali.

La seconda, Organic Coffee, presenta un profilo più fresco e sottile, un caffè equilibrato, in cui una piacevole acidità si fonde con una leggera nota amara, offrendo eleganza e pulizia al palato.

Infine, Mama Africa è una miscela di Arabica provenienti da diversi paesi africani, tostata più scura per esaltare un corpo pieno e una lunga persistenza aromatica con una spiccata nota di liquirizia fresca nel finale.

Le tre miscele, volutamente molto diverse tra loro per origine, tostatura e profilo sensoriale, sono state scelte per far sperimentare agli ospiti la straordinaria varietà di flavore che l’espresso può offrire, tra differenze tattili, aromatiche e gustative.

In abbinamento è stato servito un altro grande simbolo della pasticceria italiana. i cannoli siciliani preparati con una crema alla ricotta e caffè, perfetti per completare con dolcezza il percorso degustativo.

Esperienze come questa confermano il potenziale straordinario del caffè come strumento di promozione del Made in Italy e aprono la strada a nuove opportunità di collaborazione e internazionalizzazione.

Massimiliano Marchesi

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