domenica 15 Giugno 2025

Il Gruppo Lavazza ha nel mirino la tedesca Dallmayr nota per té caffè dolci e vending: nascerebbe un colosso da oltre 5 miliardi

Ciò porterebbe anche ad una maggiore presenza di Lavazza in Germania che potrebbe confermarsi il terzo mercato dell’azienda in Europa, subito dopo Italia e Francia

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MILANO – Il Gruppo che è di proprietà della famiglia Lavazza, sta valutando l’unione con l’azienda bavarese Dallmayr, specializzata nel ramo del caffè, del tè e nella distribuzione automatica, con un fatturato di circa 1,2 milioni di euro. La trattativa per Lavazza, come riporta il quotidiano Corriere della Sera nell’edizione di sabato, è curata dalla banca d’affari Goldman Sachs. La notizia è stata rilanciata, sempre nella giornata di sabato, anche dall’agenzia economica internazionale Bloomberg.

Si tratterebbe di un’accordo ancora nelle prime fasi iniziali e, secondo addetti ai lavori, potrebbe anche non concretizzarsi. Per ora Lavazza non ha commentato le voci che circolavano da venerdì, tuttavia negli schemi preliminari, come sostiene il quotidiano milanese Corriere della Sera, la possibile fusione avverrebbe con uno scambio azionario che vedrebbe la famiglia italiana di torrefattori che acquisterà una quota di maggioranza nel nuovo polo europeo del caffè.

La possibile unione con Lavazza: che cosa fa il Gruppo Dallmayr

La sede centrale a Monaco di Baviera (Germania) del brand Dallmayr è una vera e propria istituzione che richiama ogni anno circa 2,8 milioni di persone, sia locali sia visitatori da tutto il mondo.

Secondo il sito aziendale, fondata intorno al 1700 a partire da un negozio a Monaco di Baviera, Dallmayr è tuttora di proprietà familiare e guidata Johannes Dengler e Florian Randlkofer. L’azienda è attiva in oltre 50 Paesi, soprattutto in Germania, registra 1,2 miliardi di ricavi all’anno e conta circa 4.800 dipendenti.

Sul fronte caffè Dallmayr muove ogni anno 71 mila tonnellate di torrefatto.

 

Il logo Dallmayr

Inoltre il caffè Dallmayr è tra i principali prodotti di consumo alimentari di marca bavarese. E c’è di più: come riportato nel sito ufficiale dell’azienda, più di 80.000 tonnellate di caffè vengono tostate ogni anno in torrefazioni proprie in Germania e commercializzate attraverso le catene alimentari o vendute direttamente nell’horeca a hotel, bar e ristoranti.

Da aggiungere anche che Dallmayr Vending & Office si piazza al quinto posto tra i leader europei della distribuzione automatica con oltre 121.000 distributori automatici di caffè, bevande fredde e snack. Da notare che la flotta della società bavarese è tutta formata da macchine con telemetria ed è dotata delle soluzioni più aggiornate nel settore.

Il brand, come afferma il Corriere della Sera, è proprietario del più grande settore di specialità dolciarie in Europa visitato ogni anno da 3,5 milioni di persone.

Non c’è da stupirsi allora che, come analizza il Corriere della Sera, Lavazza sia interessata all’azienda di Monaco per creare un colosso da quasi 5 miliardi di ricavi.

Ciò porterebbe inoltre ad una presenza ancora più grande di Lavazza in Germania che potrebbe confermarsi il terzo mercato per l’azienda torinese in Europa, subito dopo Italia e Francia.

Una maggiore dimensione, come afferma il Corriere, potrebbe consentire a Lavazza una migliore posizione contrattuale in fase di rialzo dei prezzi considerando che lo scorso anno le quotazioni di robusta e arabica sono arrivate a +70%.

In margine a questa notizia si è saputo che il Gruppo Lavazza ha collocato a Filadelfia, Stati Uniti, il 50% delle produzioni destinate al mercato USA. Questo anche in vista dei dazi annunciati da Donald Trump, e sarebbe al lavoro per arrivare al 100%.

Questa non è la prima operazione straordinaria degli ultimi due anni che vede Lavazza come protagonista. Nel 2024, il Gruppo torinese che è sempre a base familiare ha presentato un’offerta pubblica d’acquisto per Ivs, il colosso della distribuzione automatica che ha la sede nel Principato del Lussemburgo ma gran parte dell’attività in Italia, con oltre 277 mila vending machine (ne abbiamo parlato qui).

Lavazza è arrivata oggi a detenere ora il 49% del capitale di Ivs contribuendo così da raggiungere un fatturato di  3,35 miliardi (+9,1% sul 2023).

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