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Dal 2010 in Toscana sono stati contiti 3.000 locali attivi in più, di cui 1.000 soltanto a Firenze. Oggi il peso delle aziende della ristorazione è passato dal 5,7 al 6,9%. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Silvia Pieraccini per il portale d’informazione t24, il quotidiano economico toscano.
Il boom di ristoranti, street food e bar in Toscana
FIRENZE – Negli ultimi 15 anni, dal 2010 al 2024, secondo le attività registrate alle Camere di commercio, mentre in generale le imprese toscane scendevano (-5,9%, passate da 417mila a 392mila), quelle dedite al cibo e alle bevande crescevano addirittura del 12,5%, salendo da 23.930 a 26.925.
In tre lustri, dunque, il food & beverage (raccolto sotto il codice Ateco 56 dell’Istat) ha conquistato 3.000 locali in più nella regione. Naturalmente ci sono state molte chiusure d’attività, soprattutto nel periodo del Covid, ma il settore ha continuato ad attrarre nuovi imprenditori di tutte le età, generando un peso così sostanzioso. Oggi l’incidenza delle aziende di ristorazione sull’universo delle aziende toscane è passata dal 5,7% al 6,9%.
L’aumento di locali è stato assai diverso da provincia a provincia, e anche da zona a zona all’interno della stessa provincia. Cinque province segnano incrementi a doppia cifra: Prato +22,3% (da 1.221 a 1.493 unità locali); Pisa +21,1% (da 2.360 a 2.857 unità locali); Firenze +18,4% (da 5.486 a 6.495, 1.000 locali in più); Livorno +15,6% (da 2.679 a 3.097); Siena +10,1% (da 1.746 a 1.923).
La provincia col minor incremento di attività di ristorazione e bar è Pistoia +3,2% (da 1.831 a 1.889), seguita da Lucca +4% (da 3.144 a 3.269), e Arezzo +7,2% (da 1.914 a 2.051). Infine Massa Carrara +7,8% (da 1.586 a 1.709) e Grosseto +9,1% (da 1.963 a 2.142 unità locali), che si posizionano quasi a metà classifica. Se guardiamo al peso della ristorazione sul totale imprese, le province con l’incremento percentuale più alto sono Pisa (+27%) e Firenze (+26% in 15 anni).
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