sabato 13 Aprile 2024
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DALLA PIANTA ALLA TAZZINA – Emancipazione femminile: le signore del caffè

Educazione, accesso al mercato, sostenibilità. La liberazione delle donne passa anche attraverso il nostro rito quotidiano: l'espresso. Dietro ogni tazzina c'è il lavoro di milioni di donne. Sempre più brave e intraprendenti

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di Anna Maria D’Urso*

Vi siete mai chiesti da dove viene il caffè del vostro espresso? Quante mani ci vogliono per coltivarlo? Molte sono le mani operose delle donne. Oltre 500 milioni di persone al mondo dipende dalle esportazioni di caffè e, tra questi, 25 milioni sono coltivatori (in maggioranza donne) che vivono in povertà, che ricevono solo una piccola percentuale del prezzo di vendita del prodotto (fonte Iwca, International Women’s Coffee Alliance).

Molte coltivatrici di caffè vivono in luoghi remoti, come le protagoniste di A Small Section of the World, documentario che ha visto la collaborazione di WE Women for Expo e che verrà proiettato durante Expo Milano 2015 Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita (dal 1 maggio al 31 ottobre 2015) presso il coffee cluster curato da illy in qualità di official coffee partner di Expo.

Le note di Alanis Morisette nel docufilm fanno da colonna sonora questa storia a lieto fine: un gruppetto di donne del Costa Rica, rimaste sole nel villaggio dopo la partenza degli uomini in cerca di lavoro, forma la cooperativa Asociacion de Mujeres Organizadas de Biolley (Asomobi) quindi immagina e costruisce un futuro diverso: produrre caffè.

Una storia di passione e tenacia, di emancipazione femminile che passa anche attraverso il nostro rito quotidiano, la tazzina di caffè. La Fondazione Ernesto Illy vuol dare impulso a questa “rivoluzione silenziosa” delle donne del caffè con la condivisione delle esperienze, della diffusione di idee volte a migliorare i rapporti con i produttori, i modelli sostenibili e la qualità del prodotto.

Sostenibilità vuol dire anche proteggere le donne che lavorano nella filiera del caffè, affrontare il problema della diseguaglianza femminile, promuovere il loro accesso alla formazione e a migliori opportunità lavorative: le donne sono pagate il 30% in meno rispetto agli uomini in alcuni Paesi, e circa 600 milioni di donne hanno lavori precari non garantiti da adeguate leggi sul lavoro (fonte Onu).

Ma il ruolo della donna si evolve, adesso ha un impatto positivo nel mondo del caffè in diversi campi: la gestione produttiva, il miglioramento qualitativo dei prodotto, l’elevamento delle condizioni di vita e dei redditi delle famiglie, il trasferimento del sapere, l’educazione di seconda generazione, la migrazione dalle grandi proprietà gestite dagli uomini ai microimpianti gestiti dalle donne, nonché lo sviluppo di abilità specifiche, come il “cup tasting”

Alcune di queste professioniste del caffè, provenienti da diversi Paesi produttori nel mondo, si sono incontrate lo scorso marzo a Trieste in occasione della prima conferenza Internazionale nella sede di illycaffè.

“Promuovere la Rivoluzione Silenziosa attraverso l’educazione e l’accesso” è stato il tema della conferenza che ha toccato vari temi attinenti al ruolo della donna lunga l’intera catena del caffè. Prossimo appuntamento per le “donne del caffè” e le loro storie di successo? Expo 2015.

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