giovedì 11 Aprile 2024
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Donne del caffè avanti tutta perché ai vertici del settore il colore che prevale è già il rosa

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MILANO – È il 30 novembre 2019, la seconda edizione di The Milan coffee festival è iniziata ufficialmente. Cancelli e portoni spalancati al pubblico, di operatori e di non addetti al settore. Tutti benvenuti per entrare in contatto con il mondo della bevanda caffeinica. Le Women in coffee si aggirano per gli stand delle tante aziende che hanno aderito all’evento.

Imprese produttrici di macchine, torrefattori, estrazioni alternative, sfide tra trainer e baristi. L’aroma del caffè impregna l’aria che i visitatori e gli attori del festival respirano insieme nello spazio di Superstudiopiù in via Tortona 27.

Triestespresso

Uno degli appuntamenti con cui è partita la manifestazione, all’interno del The Lab Lavazza, il panel delle “Women in coffee”. Otto donne e 45 minuti di tempo per raccontare il settore del caffè dal punto di vista femminile.

Women in coffee: quando l’unione fa la forza

Al microfono si sono alternate le voci di Nadia Rossi, giornalista per Bargiornale; Serena Falcitano, barista in Ditta Artigianale; Manuela Fensore, Trainer, Barlady Café Academy, Milano & World latte art champion 2019; Simona Colombo, Group Marketing and Communications Director, Gruppo Cimbali; Ilaria Nocentini, barista e trainer, Espresso Academy; Simonetta Spissu, giornalista di Comunicaffe; Hèlena Oliviero, Italian Cup Tasters Champion 2018 & Independent Trainer; Valeria Caddeo, Barista, freelance barista.

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Un’altra delle donne che fanno la differenza nel settore e che a tutto diritto esordisce con una domanda non semplice: cosa significa essere una Woman in coffee?

Ciascuna ha potuto proporre la sua versione, a partire dalle proprie esperienze personali e lavorative. A partire da Hèlena Oliviero, che si è definita una Coffee hunter che sul campo ha dovuto imporsi in un panorama più al maschile. “Le donne hanno più cura” aggiunge un ulteriore tassello Serena Falcitano. E Nadia Rossi aggiunge: “Lavoro da 20 anni; nel settore horeca, con un occhio di riguardo al caffè, nell’86 le prime interviste a Lavazza e illy, diciamo da 35 anni ed è stata da subito una bella sfida trovare ogni giorno argomenti sul caffè”. Traguardo più che raggiunto dal suo lavoro di comunicazione dell’universo del chicco.

E sviluppato con grande fiuto e intuizione da Simonetta Spissu che, da pochi anni in questo settore, ha subito intercettato subito il tema delle Women in coffee, alimentando settimana dopo settimana una seguitissima rubrica proprio su queste colonne. Dando spazio per la prima volta in modo così articolato e approfondito proprio alle voci femminili che hanno e stanno cambiando la coffee community.

Valeria Caddeo agisce invece un po’ dietro le quinte, ma solo come una barista può fare: da dietro al bancone c’è tanto spazio per l’azione e lei stessa dice di aver il compito di “portare le persone a conoscere il mondo del caffè.”

Il turno poi di Simona Colombo, che senza molti indugi ha risposto: “Per me esser tra le Women in coffee è innanzitutto un grande onore. Lavoro in questo settore da solo 5 anni e ho visto diverse figure femminili crescere. Siamo un bel gruppo, accomunate da uno spirito di sorellanza. La nostra è una tribù che marcia. Ho voglia di avere sempre più donne nel mio team”. Un po’ “controcorrente”, Manuela Fensore: la campionessa mondiale italiana di latte art, che ci tiene a precisare: “Più che una donna del caffè, io sono una donna della latte art”.

Intervistate bariste e trainer: le Women in coffee hanno mai avuto problemi di discriminazione? E’ un problema reale?

Alcune delle voci che hanno animato il Panel sono state concordi nel riscontrare più che una discriminazione, una predominanza degli uomini nel settore. Ma la via per una maggiore presenza femminile è già iniziata e va avanti verso un continuo miglioramento. Con una paga uguale tra generi e la possibilità di non trascurare sia la vita familiare sia la carriera anche per le donne, senza particolari rinunce nè da un lato nè dall’altro. Un problema che però al momento è molto sentito, così come ha spiegato la trainer Ilaria Nocentini.

Simona Colombo e Manuela Fensore: le women in coffee al top

Entrambe sono state interpellate in quanto donne che hanno sicuramente raggiunto degli importanti traguardi nel corso degli anni, portando avanti il made in Italy caffeicolo nel mondo: quale consiglio darebbero proprio alle donne presenti in sala, per riuscire ad affermarsi a così alti livelli? Un messaggio essenziale perché trasmesso da due figure di spicco: la campionessa mondiale di latte art 2019 e la direttrice marketing e comunicazione di Gruppo Cimbali.

Simona Colombo: ” I principali ingredienti per affermarsi sono: esser sicuri di ciò che si fa, stare in prima fila senza aver paura di esser leader. Alle women in coffee dico: non abbiate paura del potere. E mettersi unite in postazione.”

Manuela Fensore: “Le discriminazioni che ho incontrato sul mio cammino mi hanno dato la forza di dimostrare il contrario, focalizzandomi sui miei obiettivi.”

Ed è la forza delle women in coffee è stato il leit motive del panel, che ha voluto trasmettere un sentimento di unione positivo di fronte a tutto il pubblico presente.

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