mercoledì 10 Aprile 2024
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Multa da 400 euro al barista: ha portato il caffè ai poliziotti del Banco dei pegni

Secondo la ricostruzione della polizia municipale il barista avrebbe effettuato una vendita da asporto non consentita. La contestazione non è relativa all’espresso consegnato al direttore, ma a quelli consumati dai due agenti, che non lavorano abitualmente nel luogo dove è avvenuta la consegna

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TORINO – Dopo i gestori che in seguito alla manifestazione a distanza di sicurezza svolta sotto l’Arco della Pace di Milano, un’altra notizia di questo genere ha fatto scalpore sul web. Si tratta del barista Giuseppe Viscardi, titolare di un locale in via Monte di Piet a Torino, che in seguito a una consegna a domicilio al Banco dei Pegni ha subito una multa salata di 400 euro. Leggiamo cosa è successo dal sito corriere.torino.it.

Viscardi consegna tre caffè al direttore del Monte dei Pegni e a due poliziotti in servizio per evitare assembramenti

Ma due vigilesse in borghese lo multano con un verbale da 400 euro. Giuseppe Viscardi, titolare del bistrò Tuocc & Fuje di via Monte di Pietà è furioso ed è pronto a fare ricorso, perché sostiene di non avere commesso nessuna irregolarità.

Secondo la ricostruzione della polizia municipale il barista avrebbe effettuato una vendita da asporto non consentita. La contestazione non è relativa all’espresso consegnato al direttore, ma a quelli consumati dai due agenti, che non lavorano abitualmente nel luogo dove è avvenuta la consegna.

Viscardi però non ci sta:

«Stiamo vivendo una situazione paradossale. Le regole non sono chiare e ognuno le interpreta come vuole. Ma io voglio solo lavorare. Il caffè lo ha ordinato il direttore, che ha deciso di offrirne altri due ai poliziotti. Io ho portato il tutto all’ingresso carraio della filiale Intesa San Paolo, che è quello che utilizzano i dipendenti del Monte dei Pegni.

Mentre rientravo nel locale sono stato seguito da due agenti in borghese che mi hanno fermato e chiesto tutta la documentazione. Ero tranquillo, pensavo di essere a posto e invece hanno cominciato a compilare il verbale di contravvenzione».

Il commerciante è sicuro che ci sia uno sbaglio:

«Al di là della cifra, che in questo momento è davvero una mazzata, è una questione di principio. Io ho riaperto il 4 maggio, ma avrei potuto farlo molto prima. Invece ho deciso di aspettare, perché la mia fonte unica di guadagno sono gli uffici, che in precedenza erano chiusi. Rispetto tutte le regole, il locale è tappezzato di cartelli e poi se un cliente decide di offrire un caffè a una persona che è con lui io vengo multato? È davvero assurdo».

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