giovedì 02 Maggio 2024
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Viaggio alle origini del caffè guatemalteco: dal chicco alla tazzina

Il Paese è ricco di vulcani, foreste e rilievi montuosi, dove le piante crescono fra i mille e i duemila metri. Un’altimetria che garantisce particolare ricchezza aromatica ai frutti, conferendo una nota di acidità molto ricercata fra i torrefattori più esigenti e rigorosi. Il profilo sensoriale dei chicchi è una combinazione fra i minerali dei suoli vulcanici e il microclima di montagna, che sancisce l’incontro fra venti freddi e sole potente

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Ogni chicco guatemalteco è un concentrato di natura e cultura che cresce su terreni vulcanici fino a duemila metri di altezza. L’eccellenza del caffè è fatta di singoli dettagli, piccoli gesti di perizia e passione. Dagli altipiani del Guatemala proviene una delle qualità migliori al mondo. Leggiamo di seguito la storia e la produzione del caffè guatemalteco grazie alla prima parte dell’articolo pubblicato sul Corriere della Sera.

Il caffè guatemalteco

MILANO – Vi siete mai chiesti cosa si nasconde fra gli aromi avvolgenti di un autentico espresso italiano? Avete mai pensato al viaggio che ogni chicco compie prima di arrivare alla tazzina? Siamo la “patria” del caffè, il paese dove si beve il migliore al mondo, la nazione che ha trasformato il suo consumo in un vero e proprio rito quotidiano irrinunciabile.

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La tradizione delle storiche torrefazioni ci ha permesso di sviluppare un know how ineguagliabile, fatto di ricerca delle migliori materie prime e massima cura in ogni fase della filiera, dalla selezione delle miscele più pregiate all’uso delle antiche tecniche di lavorazione, come la tostatura lenta e delicata.

Ma quando parliamo di caffè non dobbiamo dimenticarci che tutto comincia molto lontano, tra le nazioni della cosiddetta Coffee belt, la fascia equatoriale che corre dal Tropico del Cancro al Tropico del Capricorno. È lì che si creano le condizioni climatiche ideali per lo sviluppo della Coffea, la pianta da cui nasce la bevanda nera che ogni giorno più della metà degli italiani sorseggia con gusto.

Altura vuol dire qualità

Per le aziende specializzate nella scelta e nella tostatura dei chicchi, visitare le farm si rivela un’esperienza fondamentale. Solo così possono controllare direttamente la crescita delle piante, ma anche conoscere da vicino le antiche tradizioni e le dinamiche economico-sociali che ruotano intorno alla produzione. Solo così possono comprendere fino in fondo il valore che ogni chicco porta con sé, rendendo unica ciascuna miscela.

L’eccellenza del caffè è fatta di singoli dettagli, piccoli gesti pieni di perizia e passione. Dagli altipiani del Guatemala proviene una delle qualità migliori al mondo. Quello guatemalteco è un caffè d’alta quota: il Paese è ricco di vulcani, foreste e rilievi montuosi, dove le piante crescono fra i mille e i duemila metri.

Un’altimetria che garantisce particolare ricchezza aromatica ai frutti, conferendo una nota di acidità molto ricercata fra i torrefattori più esigenti e rigorosi. Il profilo sensoriale dei chicchi è una combinazione fra i minerali dei suoli vulcanici e il microclima di montagna, che sancisce l’incontro fra venti freddi e sole potente.

Le piantagioni hanno piccole dimensioni e si “arrampicano” sui sentieri che conducono alle foreste. Quanto di più lontano dalle monocolture intensive. I campi del caffè guatemalteco, infatti, sono custodi di biodiversità, perché le piante hanno bisogno dell’ombra di alberi ad alto fusto a protezione dai raggi solari.

Una comunità fondata sulle piantagioni

Un simile paesaggio richiede lavorazioni manuali e forza lavoro notevole: è quella che potremmo definire un’agricoltura eroica. Si sale lungo ripidi sentieri con un cesto legato alla vita, raccogliendo una ad una le bacche rosse giunte a maturazione. Poi i frutti vengono spolpati, asciugati, setacciati ed essiccati al sole e nei dry mill, così da essere selezionati e spediti. Un’attività che mescola fatica e senso di comunità, canti popolari e dialetti maya, in un vortice di colori tipici dei popoli di questi altipiani. Nelle sette regioni guatemalteche del caffè i piccoli produttori sono riuniti in cooperative e rappresentano la quasi totalità della filiera. Uno scambio di favori fra uomo e natura che dà buoni frutti.

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