giovedì 11 Aprile 2024
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Fuori la plastica dal mare con il contributo di Progetto Natura di Quarta Caffè

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OTRANTO (Lecce) – Pulizia dei fondali della Lega navale italiana, una tradizione che dura da oltre venti anni per la salvaguardia dell’ambiente marino portuale. La Lega navale, sezione di Otranto e la locale Guardia costiera, con il patrocinio del Comune di Otranto, hanno organizzato la consueta pulizia dei fondali dello specchio acqueo della Lega navale italiana di Otranto e della sezione del Molo san Nicola destinata all’uso come banchina dei transiti pubblici del porto di Otranto.

Con il contribuito all’operazione di ripristino ambientale sia di soci della Lega navale, sia di sub.

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Si tratta di una manifestazione che ha una importante ricaduta pratica. Con la rimozione di tantissimi inerti ed inquinanti, che vengono conferiti in discarica e riciclati. «Lo facciamo da oltre un ventennio – spiegano dalla sezione idruntina della Lega navale italiana -. Quest’anno, con la collaborazione della Capitaneria di Porto di Otranto, anch’essa impegnata per la pulizia del mare, puliremo i pontili della Lni, i transiti ed altre zone.

«Non è stata una pulizia completa dello specchio acqueo solo perché alcuni piccoli tratti
sono ad uso esclusivo di alcuni concessionari che non hanno collaborato fornendoci supporto».

Il contributo del Progetto Natura di Quarta Caffè

«Con il nostro marchio Progetto Natura sosteniamo da sempre iniziative rivolte alla
salvaguardia dell’ambiente», spiega Antonio Quarta, amministratore di Quarta Caffè e storico socio della Lni Otranto.

«Per il forte legame col mare e l’affetto che ho per Otranto e per la Lega navale, ho voluto sostenere anche questa iniziativa e ringrazio il presidente, l’architetto Sergio Pacella, che con tutto il direttivo sta dando molta attenzione all’ambiente, soprattutto per quanto riguarda la salvaguardia del mare.

Uno dei più grossi problemi che oggi affliggono il pianeta è rappresentato dalle plastiche. Che, deteriorandosi a contatto con l’acqua marina, si trasforma in microplastiche.Un vero veleno per tutto l’habitat marino. Ma soprattutto per i pesci che la ingeriscono per poi trasmetterla all’uomo con l’alimentazione».

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