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Vertenza Pernigotti, segnali di speranza: 70 dipendenti da ieri al lavoro a Novi

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MILANO — Notizie incoraggianti dal fronte della vertenza Pernigotti: ieri (lunedì 29 luglio), una settantina di dipendenti sono rientrati nello stabilimento di Novi Ligure ai quali dovrebbero aggiungersi, dopo Ferragosto, una cinquantina di lavoratori interinali. Così Novi riprenderà gradualmente la produzione di cioccolato, torrone e gelati. Lo scopo è quello di recuperare il tempo perso e salvare la produzione in vista del prossimo Natale.

La decisione fa seguito a mesi di battaglie e trattative tra forze sindacali e la famiglia turca Toksöz. La decisione è stata comunicata dalla proprietà ai sindacati successivamente all’ultimo incontro, svoltosi al Ministero dello Sviluppo Economico, in cui l’advisor incaricato dal Governo (Sernet) ha presentato due proposte di reindustrializzazione del sito della Pernigotti.

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Il segretario nazionale della Uila Pietro Pellegrini in quell’occasione aveva considerato “positivo il lavoro svolto dall’advisor.

Certo” aveva aggiunto “avremmo preferito come soluzione finale la cessione del marchio. E una serie di conseguenti opportunità in più per lo stabilimento ed i lavoratori di Novi Ligure. Tuttavia le offerte pervenute e presentate nel dettaglio dall’advisor ci sembrano positive e improntate ad una particolare attenzione alla salvaguardia dell’occupazione e del reddito dei lavoratori. Il tempo però non è dalla nostra parte. Auspichiamo quindi che la reindustrializzazione del sito avvenga in tempi rapidi perché abbiamo bisogno di chiudere presto per salvare la campagna natalizia 2019”.

Evitare lo spacchettamento

Intanto la proprietà starebbe lavorando a un accordo con la società Spes di Torino, specializzata nel cioccolato, e con la Laica di Arona. Rimane aperta poi la trattativa con il gruppo Emendatori per il comparto dei gelati, che però dovrebbe impiegare appena qualche decina di persona. Per la Uila, fermo restando l’aspetto positivo delle proposte, è però necessario che sia presentato un piano industriale serio e strutturato. E, soprattutto, che tenga in piedi entrambe le componenti, sia per quanto riguarda i macchinari che la forza lavoro, evitando così lo spacchettamento.

Ancora molti nodi da sciogliere

“La strada è ancora lunga, ma questa è sicuramente una buona notizia” ha commentato Tiziano Crocco segretario territoriale della Uila. Il rientro dei lavoratori in azienda per “salvare il Natale” è quindi una notizia che rende un pochino di giustizia a tutto quello che abbiamo fatto per salvare i posti di lavoro. Sul futuro della Pernigotti ci sono, però, ancora molti nodi da sciogliere”.

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